Today Traditional Engines, Tomorrow Hydrogen: Dumarey Group Bucks the Trend
We are pleased to post the translation of this interesting interview by Silvia Ognibene with Riccardo Toncelli, originally published in the Economy section of Il Corriere Fiorentino (2/12/2024)
"The Dumarey Group believes in the possibility of investing and conducting business in Italy's automotive components sector. It demonstrated this four years ago when it acquired the research and development center for engines that was part of General Motors. Above all, it believes in Tuscany, where, as part of that operation, it took over the former Vitesco plants in Pisa. Here, it found all the expertise needed to develop and manage the entire lifecycle of a product, from conception to end-of-life management. This gives us a significant competitive advantage because we have everything under one roof," says Riccardo Toncelli, CEO of Dumarey Flowmotion Technologies, a branch of the Belgian Dumarey Group.
The company is implementing a three-year investment plan worth over €43 million, recently supported by two loans of €20 million and €15 million, finalized by Intesa Sanpaolo and Unicredit, respectively, both guaranteed by SACE. A significant part of this investment is aimed at increasing the production capacity of next-generation injectors for one of the leading German automotive manufacturers, including the acquisition of a production line for the Chinese market.
While global car production seems shaky, Dumarey is betting on Tuscany and going against the tide. Dumarey Flowmotion Technologies has several sites in Pisa, including its headquarters and operational base in Fauglia, a storage facility, and a location in San Piero a Grado, employing about 1,000 direct and indirect workers. The company specializes in developing and producing technologically advanced systems for gasoline engines, synthetic fuels, hydrogen, and diesel after-treatment.
Among its most notable projects is the development of advanced injection systems for hydrogen engines, intended for cars, heavy vehicles, and marine applications. At the recent Turin Auto Show, Dumarey presented a dual-fuel pickup prototype powered by hydrogen.
"Tuscany, along with Piedmont, has historically been an important region for the automotive industry. There are still significant companies here, and the expertise remains — a heritage the community must protect," says Toncelli.
How does the company thrive in this sector while the world struggles? "Our strategy is based on technological neutrality. We still believe in a future for internal combustion engines, which will remain necessary for a long time in non-automotive applications such as heavy transport, maritime applications, and static generators. Furthermore, the combustion engine ban starting in 2035 is an exclusively European issue. Other continents have no such ban. In Asia, America, and Africa, combustion engines will continue to be used. The opportunity to work globally still exists."
However, this doesn’t mean clinging to the past. "Combustion engines can be converted to use non-fossil fuels, such as e-fuels or hydrogen. In particular, on the hydrogen front, the Dumarey Group is heavily investing in research, both at its Turin facility and in Tuscany, where we are developing components that can be used in future hydrogen engines."
Originale:
Oggi motori tradizionali domani a idrogeno Così il gruppo Dumarey va incontrotendenza
«Il gruppo Dumarey crede nella possibilità di investire e fare industriain Italia nelsettore della compo- nentistica auto, lo ha dimostrato 4 anni fa quando haacquisito il centro di ricerca e sviluppo motori che era della General Motors.Soprattutto crede nella Toscana, dove nell’ambito di quella operazione ha rilevatogli stabilimenti ex Vitesco (Pisa), trovando tutte le competenze per sviluppare egestire l’intero ciclo di vita di un prodotto, dal concepimento alla gestione del finevita. Questo ci dà un grande vantaggio competitivo perché abbiamo tutto sotto lostesso tetto». Non ha dubbi Riccardo Toncelli Ad di Dumarey Flowmotion Technologies, branca del gruppo belga Dumarey, che sta mettendo a terra unpiano triennale di investimenti da oltre 43 milioni, sostenuto recentemente da duefinanziamenti di 20 milioni e 15 milioni perfezionati, rispettivamente, da IntesaSanpaolo e da Unicredit, entrambi con garanzia Sace. In particolare perincrementare la capacità produttiva di iniettori di ultima generazione destinati aduna delle principali case automobilistiche tedesche, attraverso l’acquisizione di unalinea per il mercato cinese. Mentre la produzione globale di auto sembra vacillare, Dumarey scommette sulla Toscana e va in controtendenza. Du-marey FlowmotionTechnologies a Pisa ha diversi insediamenti, con la sede legale e operativa aFauglia, insieme a una struttura di stoccaggio, e una sede a San Piero a Grado,contando circa mille tra dipendenti diretti e indiretti. È specializzata nello sviluppo enella produzione di sistemi tecnologicamente avanzati per motori a benzina,carburanti sintetici, idrogeno e post-trattamento diesel. Tra i progetti più rilevanti, figura lo sviluppo diavanzati sistemi di iniezione per motori a idrogeno destinati sia alle automobili sia ai veicoli pesanti enavali. All’ultimo Salone dell’Auto di Torino, Dumarey ha presentato un prototipo di pick-up a dop piaalimentazione, funzionante appunto aidrogeno. «LaToscana, conilPiemonte, è un territorio storicamenteimportante per l’industria dell’automotive: ci sono ancora aziende importanti e ci sono le competenze,questo è un patrimonio che la comunità deve difendere» dice Toncel-li. Ma come si fa ad andare bene inquesto settore, mentre il mondo va a rotoli? «La nostra strategia si fonda sulla neutralità tecnologica: noicrediamo ancora in un futuro per i motori a combustione interna che saranno necessari ancora a lungonelle applicazioni non automotive, come ad esempio il trasporto pesante, quello navale, le applicazioni pergeneratori statici. E poi il divieto di circolazione per i motori a combustione a partire dal 2035 è un fattoesclusivamente europeo: negli altri continenti non c’è questo divieto. In Asia, inAmerica, inAfrica, sicontinuerà a circolare con i motori a combustione: l’opportunità di lavorare a livello globale esiste ancora».Questo però non significa rimanere ancorati alla preistoria. «I motori a combustione possono essereconvertiti per l’utilizzo di combustibili non fossili: parliamo di e-fuel oppure di idrogeno. In particolare sultema dell’idroge-no il gruppo Dumarey sta scommettendo con una importante attività di ricerca sia nellasede di Torino che nella sede toscana dove appunto stiamo sviluppando i componenti che potrannoessere utilizzati sui futuri motori a idrogeno».
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