Trump il fascista, o forse comunista, magari liberale.
Questa mattina nella trasmissione Omnibus mi è toccata la ventura di ascoltare il solito professore, sociologo, intellettuale di sinistra, che ha attaccato con notevole astio il Presidente Trump, accusandolo con ferma convinzione, di essere, udite, udite, un fascista. E mai che accusino qualcuno, con altrettanto livore di essere comunista, eppure di crimini ne hanno commessi su scala industriale Le motivazioni dell'accusa sono state : una presunta intenzione di voler introdurre la tortura, di voler sottoporre ad accurata analisi i proclami degli ambientalisti fanatici del global warming (a mio avviso ecoballa galattica, ma di cui questa sera non vi parlo), il voler chiudere l'America in un recinto a scapito della globalizzazione. Il bello è che tutti gli altri intellettuali e professoroni presenti in trasmissione annuivano compiaciuti. Strano ma fino a ieri si affermava che la globalizzazione è la principale responsabile del forte calo del potere di acquisto della borghesia. Ci sarebbe da discutere, non credo sia l'unica causa e comunque vorrei capire se la libera circolazione delle merci e la moneta unica è un bene o un male. Trump nel suo programma elettorale, che sta rispettando con grande coerenza e per il quale è stato votato da circa metà degli americani (tutti fascisti ?), ha specificatamente dichiarato che intende diminuire fortemente il peso dello Stato, puntando su uno Stato leggero e con molto meno burocrazia e quindi con le risorse liberate pensa di abbassare fortemente le tasse, a tutto vantaggio dei cittadini, delle aziende americane, della libera economia di mercato, della libertà individuale, brutta e egoista. Vi sembra un programma fascista o liberale ? Ma non erano i comunisti che volevano l'uguaglianza assoluta (necessariamente forzata) e l'abolizione della proprietà privata ? Guarda caso tutti i commentatori, esperti, analisti e compagnia cantante prevedevano un trionfo della Clinton. Non è andata così e non si rassegnano. Avevano anche predetto che se Trump avesse vinto, Wall Street sarebbe crollata : ha raggiunto livelli record. Vorrei tanto che in Italia arrivasse un "fascista" che propinasse una fortissima cura dimagrante al peso asfissiante dello Stato, alla burocrazia (Tacito: corruptissima Republica, plurimae legis), abbassasse le tasse, spargesse meritocrazia a piene mani, facesse riprendere fiato a una produttività ferma da 20 anni. Quanto al recinto, Trump desidera semplicemente che gli Stati Uniti diventino un paese più sicuro, non abbiano libero accesso delinquenti, disadattati o terroristi. Il veto a sei paesi islamici è il risultato di una dichiarata guerra all'ISIS, che sta facendo piombare l'Europa in uno stato di panico e di paura e che ci vede impotenti a reagire adeguatamente. E poi quanto sono buffi coloro che fino a ieri attaccavano la Merkel per la sua intransigente rigidità, che portava enormi danni al resto dell'Europa, ormai asservita al Marco tedesco, ma ora attacca Trump per aver detto molto meno. Logica impeccabile. Certo se tornassimo alla vecchia lira, a breve termine sarebbe tutto più semplice in quanto potremmo tornare alla svalutazione competitiva, tanto cara a Craxi e Amato, senza preoccuparci di migliorare la struttura dello Stato, i suoi servizi, realizzare una seria spending review e quand'altro. Un' ultima considerazione sulla idea del Professore che si fonda su premesse giuste, ma arriva a conclusioni errate. Il professore scopre che la ricchezza e il progresso sono strettamente legate ad un alto livello di conoscenza diffusa e quindi ipotizza l'obbligatorietà per tutti di prendere una laurea. Prima considerazione : perché lo Stato mi deve obbligare a laurearmi, se io non voglio o non ci sono portato. Dice : ma all'estero il numero di laureati è molto più elevato del nostro e per questo le loro economie sono più avanzate. Già, è vero, ma si dà il caso che questo avviene non per obbligo dello Stato, ma per pura volontà dei cittadini E poi se tutti devono laurearsi per legge, sicuramente ciò porterebbe a un'abbassamento del livello di insegnamento, per adattarlo a coloro con minor vocazione o voglia di apprendere. E' come se per legge fosse obbligatorio diplomarsi al pianoforte, che sconquasso, che disastro per la musica ! La vocazione a qualsiasi attività va incoraggiata con massicce dosi di pari opportunità e di meritocrazia, non certo con l'uguaglianza forzata. Uguaglianza di opportunità, non certo di risultati. E poi la chicca finale, continuamente ripetuta, che la rivoluzione digitale porterà a eserciti di disoccupati e quindi vanno ridotti drasticamente gli orari di lavoro. I sindacati saranno sicuramente d'accordo. Meno orario e più salario fu uno dei loro slogan preferiti. Però mi sorgono un paio di dubbi. Primo : se tutte le nazioni del mondo riducessero l'orario di lavoro a 20 ore a settimana per legge, vietando straordinari e cose del genere, questa potrebbe essere una via percorribile. Ma poiché ciò non può avvenire. allora le nazioni che rifiutano di aderire sarebbero più competitive ed economicamente avvantaggiate. E quindi che si fa, si torna agli alti dazi contro i riprovevoli stacanovisti, che non rimarrebbero passivamente a subire ? Io non vorrei vivere in un mondo del genere. Il fascismo impallidirebbe rispetto alla mancanza di libertà di scelta che ne risulterebbe. Altra considerazione è che in tutte le rivoluzioni industriali precedenti, questo non è mai avvenuto, anzi è successo proprio il contrario. Vedete, la somma della ricchezza di tutto il Pianete non è qualcosa di statico e immutabile. Più aumenta il livello di conoscenza diffusa e più aumenta la dimensione della torta da spartire. Il totale delle materie prime che c'era un milione di anni fa o cento anni fa non ha subito sostanziali cambiamenti. Solo che ora si utilizzano sempre più e sempre meglio e guarda caso la globalizzazione ha portato via dalla povertà assoluta circa un miliardo di persone. A riprova di tutto questo basta prendere atto del livello di occupazione dei paesi con il più elevato tasso di digitalizzazione, quali Stati Uniti, Inghilterra, Svizzera, Corea del Sud, Australia e vari altri. Ricordiamoci sempre : il capitalismo è creazione distruttiva (Shumpetter). Buona Domenica
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7 anniHe's a facist alright, and pretty scary too !!
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