Tutta la verità sul cambiamento (secondo me 😊)
Ci sono tante teorie su modi e tempi necessari per creare nuove abitudini e su come gestire le fasi di un nuovo inizio sia esso privato o professionale, ma quanto ne sappiamo davvero? Quanto è grande il passo tra il dire e il fare? Quanta fatica ci vuole per uscire dalla propria zona di comfort? Quanta motivazione? Quanto coraggio? E soprattutto… PERCHE’ CAMBIARE?
Nella mia esperienza sia personale che professionale ho potuto osservare che non è sufficiente desiderare ardentemente di modificare alcuni aspetti della nostra vita perché si realizzi un cambiamento. Quando si persegue l’idea di una trasformazione, di solito, è per migliorare alcune situazioni delle quali siamo stanchi e che sembrano andarci strette. Penso a quelle lunghe giornate di insoddisfazione, di inaridimento personale e di monotonia che tutti prima o poi abbiamo vissuto. Giornate costellate da quella sensazione di inutilità, di noia e di malessere generalizzato, in cui siamo paralizzati dall’idea di non avere scampo e di non sapere cosa e come cambiare perché siamo convinti che tanto non potremo stare meglio.
Nonostante tutte queste emozioni negative che attanagliano le nostre vite, spesso le difficoltà che si incontrano per poter attuare i nostri propositi sono più faticose che sopportare la realtà e la staticità di quello che stiamo vivendo.
Perché? Perché parliamoci chiaro: cambiare è duro, sfidante, sfibrante, a volte scoraggiante.
E’ una salita ripida piena di insidie e di ostacoli. A volte per un passo in avanti che riusciamo a fare verso i nostri obiettivi se ne fanno due indietro, con la conseguenza che perdiamo entusiasmo e la meta sembra allontanarsi.
E per quanto sia d’aiuto, non è sufficiente sapere che il nostro cammino potrebbe essere difficile per spingerci a perseverare. Pur essendo più che convinti di aver intrapreso la strada giusta, non sempre riusciamo a coglierne il vero valore e significato perché di fatto, fin tanto che non lo vivremo, ci sembrerà di rincorre un’ideale. E’ dunque più facile (e anche comprensibile) mollare il colpo e tornare alla precedente realtà magari riconoscendo che tutto sommato procede meglio di quanto non credessimo. Riusciamo a ritrovare un briciolo di serenità perché avevamo solo bisogno di un piccolo momento di evasione per capire che non è poi così male la nostra routine. A volte anche il solo tentare ci basta per ritrovare la motivazione che ci sembrava aver perso.
E se così fosse, ben venga! Significa che il nostro quotidiano funziona bene per noi e che forse è stato solo un momento di stanchezza assolutamente normale e fisiologico.
Diverso è se ci si trova nella condizione di dover cambiare, perché non si hanno alternative o perché si è arrivati a un punto di non ritorno e all’esasperazione. A volte si è costretti a seguito di eventi che non dispendono dalla nostra volontà o da scelte di altre persone che gravitano intorno a noi.
Che sia perché per noi è diventato un bisogno o una necessità o che sia perché decidiamo di darci una chance in più nella vita e vogliamo realizzare un piccolo miglioramento o un desiderio che siamo realmente pronti a realizzare e siamo sufficientemente corazzati per non farci intimorire, allora si dà il via a una danza bellissima e armoniosa, allineata con i nostri valori e che rispecchia la nostra personalità.
La prospettiva si stravolge e si riesce a cogliere il lato ironico dei problemi e delle difficoltà. Non ci facciamo più abbattere da potenziali blocchi pur riconoscendo la stanchezza e la fatica che cambiare comporta. Facciamo della positività e dell’energia la nostra bussola per orientarci verso i nostri sogni, piccoli o grandi che siano, e con tanta pazienza e costanza riusciremo a raggiungere uno stato diverso da quello di partenza. Vivremo una sensazione di grande soddisfazione per ogni traguardo raggiunto e ci sentiremo arricchiti da ogni nuova esperienza. Se si dovessero presentare impedimenti o intralci riusciremo ad elaborarli come degli apprendimenti e delle lezioni che ci torneranno utili in futuro. Non ci faremo scoraggiare da banali quanto normali contrattempi e non perderemo la voglia e la speranza di proseguire.
Liberarsi dalle proprie catene dà una sensazione di libertà che si prova raramente nella vita e ci sentiamo veramente artefici del nostro destino. Il nostro senso di autoefficacia e la nostra autostima ce ne saranno per sempre grati perché raggiungere i nostri obiettivi ci fa sentire forti, sicuri e vincenti.
La soddisfazione e l’energia che può darci anche il solo averci provato è imparagonabile rispetto all’immobilismo e al vittimismo. E’ vita, è gioia, è grinta e ci fa sentire potenti.
E se anche tutti questi nostri sforzi e sacrifici, ci servissero per scoprire che in fondo in fondo si stava meglio quando si stava peggio, ne sarà comunque valsa la pena!
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4 anniGrazie per questi spunti di riflessione.