Ucraina: analisi delle accise italiane e possibili soluzioni

Ucraina: analisi delle accise italiane e possibili soluzioni

Da qualche giorno gli occhi sono puntati sulle accise e l’IVA, in quanto quasi il 90 per cento delle merci viaggia su strada, con verde e diesel ormai sopra i due euro al litro rischia di causare un blocco generalizzato delle attività produttive.

 Anche le grosse compagnie Italiane, ha annunciato lo stop all'acquisto di petrolio dalla Russia; nel pieno rispetto di quanto stabilito dalle istituzioni europee e nazionali.

Per la benzina, la strada più facile da imboccare resta quella di una sterilizzazione dell'Iva, ma a fronte dell'acuirsi delle tensioni internazionali non è escluso che vengano adottate misure più incisive.

Gli operatori di settore propongono il ritorno della cosiddetta accisa mobile, che consente da una parte di sterilizzare gli aumenti dell'Iva e dall'altra di creare un minimo di stabilità per famiglie e operatori economici.

In Europa, l'Irlanda ha annunciato un taglio temporaneo delle accise applicate su benzina e diesel, con una riduzione di 20 centesimi per litro di benzina e di 15 centesimi per il diesel. In Italia si contano 19 voci che formano il totale dell’accisa sui carburanti: la guerra in Etiopia, la crisi di Suez, la ricostruzione del dopo Vajont, il Salva Italia del 2011 e il decreto Fare del 2014. In pratica, queste fonti di gettito riempiono vecchi salvadanai impolverati, come quello per la missione Onu in Bosnia o quello per il rinnovo del contratto per gli autoferrotranvieri del 2004.

Intervenire su questo sistema non è però così semplice ed è per questo che il governo starebbe ragionando su una sterilizzazione almeno parziale dell'Iva sui carburanti, ossia a valere sull'Iva aggiunta rispetto agli aumenti.

In poco più due mesi, un litro di benzina è rincarato di oltre 23 cent, +13,6%, pari a 11 euro e 68 cent per un pieno di 50 litri, 280 euro su base annua. Un litro di gasolio è aumentato di oltre 24 cent, +15,4%, 12 euro e 20 cent a rifornimento, equivalenti a 293 euro annui. In pressing sul governo anche le associazioni dei consumatori che chiedono una riduzione di 30 cent delle accise e non complicati meccanismi di sterilizzazione dell'Iva.

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