Un centro di formazione può trasformarsi in una scuola di vita?

Un centro di formazione può trasformarsi in una scuola di vita?

...ma non tutti gli insegnanti ti guardano negli occhi...

Riprendere a studiare dopo i 40 anni è stata una sfida ed un arricchimento personale che mi ha cambiato la vita 2 volte...

Quante volte leggendo post o articoli che pubblicizzano i centri di formazione ci siamo chiesti: "Ma sarà un corso serio che mi garantisce una preparazione adeguata?" La mia esperienza mi ha portato a valutare sotto altri aspetti la serietà di una scuola, le capacità di un insegnante ed il programma proposto.

Certo, un corso della durata di un mese o due è molto diverso da quello che propone quasi un anno di lezione. Quest'ultimo ha sicuramente un programma più vasto e specifico riguardo all'argomento che si vuole approfondire, ma non è tutto e per me non è stato il motivo principale che mi ha spinto a scegliere per la seconda volta un centro di formazione in particolare.

La mia esperienza a riguardo è iniziata anni fa quando ho deciso di frequentare un corso di Web Designer. Sapevo sarebbe stato impegnativo e mi rendevo conto che riprendere a studiare dopo i 40 anni sarebbe stata una sfida ma per me alla fine è stato molto di più...soprattutto ripensando all'esperienza che sto vivendo in questo momento. Ho 51 anni ora e quando, trovandomi senza lavoro, ho deciso di continuare a studiare ed approfondire gli argomenti che erano diventati la mia passione, non mi spaventava più l'impegno del sabato mattina, l'attenzione e la concentrazione che avrei dovuto sostenere pur essendo tanto stanca e soprattutto mettere in pratica ciò che avrei imparato.

Così ad ottobre scorso è iniziata l'avventura del corso di Social Media Manager presso il centro di formazione fondato dal mio ex insegnante di Web Designer. Ero sicura che mi avrebbe arricchito moltissimo perché il primo corso mi aveva cambiato la vita: avevo capito di sentirmi sprecata per il lavoro che facevo, che avevo molto di più da dare e che il tempo vola: se vuoi fare qualcosa, lo devi fare subito.

Ho iniziato con il solito entusiasmo da cui mi faccio sopraffare nel momento in cui inizia una nuova avventura, soprattutto se mi porta a contatto con persone che hanno tanto di sé da regalare agli altri, esattamente come ho fatto io per tanti anni e come mi piace fare ancora. Ma non è stata un'avventura qualsiasi, in una scuola qualsiasi: si è rivelato un percorso che ha arricchito la mia vita e ha messo in discussione la strada lavorativa che volevo intraprendere.

Una scuola dove ho respirato l'aria di casa, dove mi sono sentita alleggerita dai problemi che occupavano la mia mente 24 ore su 24, sei giorni e mezzo su sette perché la mezza giornata che rimaneva, la trascorrevo seduta a quella scrivania, circondata da persone che mi hanno riportato ad una serenità che non ritrovavo da tempo. E non tutte le scuole o i centri di formazione riescono a farti sentire a tuo agio, ti appoggiano nei tuoi progetti e ti spingono a non mollare e ad andare avanti anche senza conoscere a perfezione il programma di un corso.

Tutti gli insegnanti sono più o meno capaci di guidare nell'apprendimento della teoria di qualsiasi corso di questo tipo, ma non tutti gli insegnanti ti guardano negli occhi e comprendono cosa c'è dietro ad un'espressione particolare, non tutti gli insegnanti dopo la richiesta di una telefonata, pensano a cosa puoi fare della tua vita senza che tu gli abbia accennato l'argomento di cui volevi parlare, non tutti gli insegnanti colgono da subito gli aspetti più particolari del carattere di una persona e ti comprendono forse meglio di chi ti conosce da sempre.

Un fatto accaduto a scuola mi aveva fatto riflettere sulle due persone in particolare che avevo conosciuto come insegnanti. Durante una delle prime lezioni un episodio aveva dato una grande delusione ad uno di loro e abbiamo avuto l'opportunità di fare una lezione che non aveva niente a che fare con i social e la comunicazione ma con una cosa essenziale per noi: il nostro futuro. Ci ha sorpreso, inizialmente forse un po' imbarazzata la classe ha cercato di trovare dei perché al nostro comportamento, poi l'insegnante ci ha regalato la lezione più bella che potesse tenere e ha continuato a farlo per tutti questi mesi: portare la sua esperienza di vita come arricchimento della nostra per poter esprimere al meglio le nostre passioni, vivere con l'impegno di perseguire i nostri obiettivi per dare il meglio di noi stessi nel lavoro e nella vita.

Ho scritto questo articolo perché la mia esperienza possa essere utile a chi si accinge a frequentare una qualsiasi scuola per studiare o approfondire una passione. La scuola non è fatta solo di lezioni, di numero di argomenti, di ore di frequenza o di diplomi o certificazioni: la scuola deve avere come protagoniste le persone con la loro breve o lunga esperienza ed il loro leggero o pesante bagaglio di vita.








Cristiana Vettori

gestione pagine social

4 anni

Sono d'accordo con quanto scrivi nel tuo articolo. La difficoltà di rimettersi in gioco nello studio e professionalmente quando si ha già una certa età, affrontare un'aula di ragazzi, impegnarsi ogni sabato mattina per molti mesi, la paura di non riuscire, il desiderio di farcela a ogni costo. All'inizio è stata dura ma ambiente, compagni e professore sono stati coinvolgenti aiutando a superare inibizioni e incertezze, stimolando riflessioni, creando un'atmosfera stimolante. Grazie Susy per aver condiviso la tua esperienza!

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