Un invito alla #reciproca_tolleranza anche su #infosfera e #nets. - 16 Giugno 2021 (di Marina Palmieri)
Questo è un invito 'soft'/morbido alla #tolleranza su infosfera e nets (anche sui nets). Ebbene, perché qui e adesso un simile invito? Semplice: perché sto registrando in questo periodo, e in particolare in queste ultime settimane di giugno-maggio 2021, che a carico di alcuni utenti si va riversando una certa tendenza ad esprimere forme di ipersuscettibilità di tipo passivo-aggressivo, forme che a volte si concretizzano per di più in interazioni acide, o "al vetriolo", tanto per attaccare qualcuno e qualcosa. E questo non va bene in spazi di interazione sociale che, pur virtuali quanto essi siano o possano ancora in tal modo essere definiti, costituiscono comunque momenti importanti per "interfacciarsi" con vite altrui, anche con vite che hanno deciso di condividere elementi, storie, progettualità dei propri percorsi professionali. Comportarsi come se si fosse bambini (capricciosi) dell'asilo non giova a nessuno, e nessuno di minimamente intelligente e coscienzioso (per quanto brioso, e per quanto predisposto ai sani ping-pong dell'incedere discorsivo,) ha davvero voglia di rovinare i propri tempi (minuti, mezze ore intere o verosimilmente anche molto e molto di più, nel caso dei social networks) in web-relazioni artatamente scadenti, meno che mai in relazioni aggressive e caratterizzate da ambizioni distruttive (dell'altro da sé).
Se siamo sufficientemente intelligenti (ma questo da solo non basta) e anche sufficientemente ben-intenzionati, allora cerchiamo, sempre in veste di utenti digitali, di darci una calmata prima di interagire, e, magari, organizziamoci in modo che prima di entrare nel nostro web-salotto, o nella nostra web-piazza, ci riesca di concentrarci (se non proprio in un minuto di silenzio) almeno in una manciata di secondi nutrita di "propositi belli": un po' di grazia e, per l'appunto, anche di bellezza sono ingredienti fondamentali nelle interazioni votate alla comunicazione "umana" e tra "esseri umani", anche tra esseri un po' al bivio tra lo stato tradizionalmente #human e lo stato più avveniristicamente #post_human. Vogliamo forse davvero che i robot-androidi ci sopravanzino anche in questo? anche nei modi coi quali "parliamo" con il nostro prossimo, fosse pure con l'ausilio dei vari dispositivi elettronici per la nostra ormai abituale connessione umana?
E, cosa altrettanto importante, cerchiamo di visualizzarci, e - anche più razionalmente - di "contestualizzarci" in questo straniante periodo storico-sociale nel quale l'elemento della #pandemia - e, con esso, l'insieme delle varie contromisure assunte a modalità quotidiane, modalità di essere/fare/prevenire/proteggerci - è stato e forse ancora in parte continua ad essere un (lungo) momento duro, un #momento_difficile. Per alcuni di noi, questo "momento" è stato per di più costellato da #lutti, #perdite, anche da inedite forme di #dolore e da nuove forme di #solitudine, e quindi necessariamente è stato anche caratterizzato da più o meno consapevoli "ricostruzioni" del proprio intimo più profondo, ovvero del proprio Sé. - Forse, tenendo più a mente tutto il vissuto e tutto il portato di questo periodo, riusciremmo (e, chissà, riusciremo, con una sola 'emme' e con declinazione di verbo al futuro) meglio a veicolare la nostra propria #entità_comunicativa nelle (anche nelle) relazioni via web. Tenendo soprattutto in mente che qualsiasi nostro web-interlocutore, al di là della mera percezione immediata del "simpatico" o del "non-tanto-simpatico", va tenuto indenne - anche e ancor di più in questo periodo di #post_pandemia e #peri_pandemia - da aggressioni e svilimenti, da sostanziale non-rispetto verso la sua già intrinseca dignità umana. Tenuto indenne anche da quei momenti in cui, si veda mai, "ci gira un po' male", quel genere di irritazione che pressappoco conosce ciascuno di noi, proprio in quanto essere umano e anche fisiologicamente e materialmente immerso nelle sue proprie condizioni di vita; con, talvolta, anche il conseguente #rischio_di_riversare sull'ignaro web-interlocutore di turno alcuni, o molti, di quei nervosismi che spesso in realtà originano dalle nostre sfere più personali, incluse le sfere relazionali dal-vivo e quelle familiari (perciò, poniamo qui con alcuni esempi tra i più classici e comuni: uno magari litiga con la moglie, oppure uno/a ha una spiacevole discussione di lavoro, etc. ...e poi va a finire che fa lo scontroso/a o, peggio, che fa l'arrabbiato/a sempre sul web, sempre che non decida anche di usare 'malaparole' a casaccio).
Spero che le esposte considerazioni arrivino un po' a tutti quelli che utilizzano nella loro vita quotidiana il web & i connessi 'nets': ai più o meno giovani e ai più o meno vecchi e/o anziani e/o di "età vintage", a maschi, a femmine, agli agender e ai più binary, come pure ai più saggi e agli eterni soggetti 'peter pan'. E anche ai marziani, sulle terre dei quali il nostro genere umano ha piantato delle recenti bandierine e sta investendo le sue energie intellettive, prima ancora di affrontare i nodi irrisolti del suo proprio stesso #intelletto_umano (e, con esso: la #intelligenza_morale - 'soul').
Considerazioni che, pur con alcune pregresse revisioni di ortografia e di sintassi, vengono inviate così, con tutte le inevitabili imperfezioni di E & O, ossia di errori & omissioni.
Per un invito - come indicato nell'incipit di questo stesso testo "Salvo E & O" - di tipo morbido, soft, almeno per ora, alla #tolleranza_reciproca sul web.
Un invito che finisce qui appresso con alcune un po' più stringenti considerazioni e anche indicazioni:
A) === Ricordiamocelo davvero e ancora (e anche nel medio/lungo periodo): abbiamo attraversato noi tutti un #periodo_difficile, un #periodo_doloroso (rischi pandemia, lutti, isolamenti etc.), e ancora lo stiamo attraversando;
B) === Ci sono tante situazioni di angustia, di avvilimento e di "arduo vivere" nel mondo cd. fisico-materiale, nel mondo "reale" tutto, nel nostro pianeta;
C) === Potremmo (al condizionale/auspicabile) allora, e potremo e con un po' di #presa_di_coscienza e di #volontà già #possiamo, provare a rendere il mondo #migliore già a partire da noi stessi, anche come #utenti_del_web. - Siamo tutti noi "esposti alla vita", inevitabilmente anche esposti ad eventuali momenti di irritazione e simili, ma: pensiamoci su un attimo e, come già detto, cerchiamo di lasciare indenne il #nostro_prossimo_sul_web (anche sul web, e dunque pure nelle piattaforme web-social, tanto più nelle piattaforme più intellettivamente impegnate);
D) === infine, per i casi più gravi, ricordate che lo stato dell'arte in materia di contrasto al cyberbullismo è avanzato e può essere utile da conoscere, approfondire. Iniziando magari a leggere qualcosa su Wikipedia, proprio alla voce #cyberbullismo, per poi continuare con ulteriori approfondimenti per esempio nei vari siti ancora più specifici sullo stesso argomento. Peraltro, anche chi qui scrive ha reso disponibile sul web un elaborato proprio su cyberbullismo e dintorni (una sorta di trattato/saggio di circa 80 pagine), ma qui sono state privilegiate considerazioni più, come già sottolineato, morbide e semplicemente discorsive: considerazioni, come si potrà evincere, all'insegna del #restiamo_umani - ma davvero - e della #reciproca_tolleranza anche quando questo dovesse comportare un po' di sforzo. Siamo tutti imperfetti pur nella nostra meravigliosa completezza, e proprio nell'esercizio continuo (=disciplina interiore) basato sulla #consapevolezza di questo nostro stato di imperfezione e di #perfettibilità possiamo continuamente migliorarci anche come utenti del #web.
=
Grazie per l'attenzione a questo invito / Long read.
=
16 Giugno 2021
Marina Palmieri
=
Giornalista - Vice Capo Ufficio Stampa
3 anniÈ fiorito l'attivismo online contro i discorsi d'odio con i vari gruppi nazionali: in Italia #iosonoqui
Biologa
3 anniConcordo sul fatto che stiamo registrando atteggiamenti aggressivo, forme che a volte si concretizzano per di più in interazioni acide, o "al vetriolo", tanto per attaccare qualcuno e qualcosa. E questo non va bene in spazi di interazione sociale che, pur virtuali quanto essi siano o possano ancora in tal modo essere definiti, costituiscono comunque momenti importanti per "interfacciarsi" con vite altrui, anche con vite che hanno deciso di condividere elementi, storie, progettualità dei propri percorsi professionali. Comportarsi come se si fosse bambini (capricciosi) dell'asilo non giova a nessuno, e nessuno di minimamente intelligente e coscienzioso (per quanto brioso, e per quanto predisposto ai sani ping-pong dell'incedere discorsivo,) ha davvero voglia di rovinare i propri tempi (minuti, mezze ore intere o verosimilmente anche molto e molto di più, nel caso dei social networks) in web-relazioni artatamente scadenti, meno che mai in relazioni aggressive e caratterizzate da ambizioni distruttive (dell'altro da sé)" Purtroppo Marina questo è la conseguenza di meccanismi di paura, diffidenza amplificati da una comunicazione non verbale ma virtuale. Grazie per lo spunto 🙄😊🙏 Occorre comunque sensibilizzare 😄😌🌍😵🥴😬🤐😱😆👼🤱