Un proposito per il 2017: "Kill the body and the head will follow"
....ovvero "insisti silenziosamente e prima o poi ce la fai" :) (tranquilli, nessuna minaccia: di questi tempi è necessario precisarlo).
Esiste un modo di dire nell'ambiente pugilistico (contesto al quale sono particolarmente affezionato sia per esperienze dirette che per il valore che questo sport è in grado di trasmettermi tutti i giorni) che risale all'incirca a 80 anni fa, e fu coniato da Joe Louis ,uno dei più grandi pesi massimi della storia, alla vigilia del match con Primo Carnera un nome che agli italiani forse dice qualcosa anche se non sono appassionati di boxe.
Carnera era decisamente più alto, grande e grosso di Louis, e quando un giornalista chiese a quest'ultimo quale strategia avrebbe adottato per battere il colosso italiano, egli rispose con molta calma: "...mi concentrerò sul bersaglio grosso (i colpi al corpo, in gergo pugilistico) per i primi 4 o 5 round, poi puoi stare certo che prenderlo al mento sarà molto più semplice".
Ecco un pensiero espresso in modo semplice, chiaro ed efficace da un personaggio - un pugile - da cui tutto ci si aspetterebbe tranne che un ragionamento raffinato: affrontare il compito che si ha di fronte a se' - un avversario sul ring, un progetto di lavoro, la conquista di un risultato personale o professionale - affidandosi primariamente alla costanza e alla perseveranza, lasciando da parte il desiderio di un "colpo spettacolare", di un "effetto a sorpresa" o di un exploit a tutti i costi.
Quante volte nel nostro lavoro quotidiano siamo affascinati dall'idea di portare a termine un progetto o di vincere una sfida in modo rapido, efficace, e magari spettacolare grazie ad un "colpo di genio"?
Certo, può capitare, e quando capita non c'è di che disperarsi, anzi :)
Ma il vero valore della nostra opera quotidiana, indipendentemente dal nostro lavoro, è legato alla pianificazione, alla persistenza, alla consapevolezza che il piano che abbiamo ideato avrà successo, alla fine.
Siamo bersagliati, soprattutto quando leggiamo il post di un qualche blog sull'efficacia personale o sui "10 consigli infallibili per.....", da immagini vincenti: il giovane salesman che fa la vendita della vita al terzo giorno di lavoro, la marketing manager che ha l'idea geniale su come piazzare il prodotto più scadente della propria azienda a soli 2 giorni dall'assunzione, il manager che trionfante osserva dalla finestra lo skyline di New York, attorniato dai suoi fidi collaboratori / seguaci, affermando "Abbiamo l'esclusiva!!!" (..chi è degli anni '70 come me ricorderà con tenerezza una pubblicità di un whisky della metà degli anni '80 basata su questo concept).
Vedo però pochi "influencers" (sì, devo usare questo termine trendy) condividere come invece sia importante il lavoro silenzioso, continuo, quotidiano, per raggiungere il proprio obiettivo: un lavoro che spesso non si vede subito, un lavoro che non ha effetti dirompenti nell'immediato (...un po' come i colpi al corpo) ma che grazie alla costanza, alla perserveranza e alla pazienza può dare risultati enormi e molto più concreti e duraturi di un "colpo del KO".
Perchè? Perchè il lavoro quotidiano permette di affinare la propria arte, di capire i propri margini di miglioramento, di diventare parte di una squadra attraverso la condivisione, di rielaborare e migliorare la propria strategia.
Tutte cose che richiedono tempo.
Vero, il tempo è poco, ma credo sia proprio questo il tratto distintivo dell'essere umano in grado di arrivare al suo obiettivo (preferisco questo termine alla parola "successo"): la saggezza e l'intelligenza di sapere come usare il tempo, il vero e unico valore inestimabile che abbiamo a disposizione.
Quindi...buon 2017 a tutti e...buon lavoro (al corpo) :)
Alessandro De Salve