Un web senza certezze per la nostra memoria? Gli appunti presi lungo una settimana ricca di riflessioni
photo by Marcello Moscara, 2020

Un web senza certezze per la nostra memoria? Gli appunti presi lungo una settimana ricca di riflessioni

Memoria, fake news e web

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Tempo fa ho scritto per l'HuffPost, dove sono ospitato con un mio blog da qualche anno, un pezzo ispirato a una canzone dei Pink Floyd contenuta nell'album Wish You Were Here. Trattasi di Welcome to the Machine, gelida canzone che ben anticipava negli anni '70 - almeno nella sua visionarietà più profonda - gli incubi che stiamo vivendo oggi. E quel mio articolo, che non poteva che dedicarsi al "lato oscuro del web" e alle sue striscianti forme di manipolazione, non si trova più su HuffPost Italia (insieme a qualche altro mio post dello stesso periodo). È stato scritto solo 3 anni fa...e già non si ritrova più. Restano ovviamente on line tutti i miei pezzi più recenti. Per fortuna l'abbiamo preservato nella sua ricercabilità sul sito del nostro Studio, altrimenti non ne avremmo più memoria on line (se volete rileggerlo lo trovate👉 qui). Attenzione, non si è trattato di "censura", ma sono certo che sia stato più semplicemente un errore di aggiornamento e di restyiling...Ma a quanti siti web accade? Ed è ancora più pericoloso proprio perché non voluto. Si rischia così di perdere per sempre tantissimi pensieri e contenuti del web.

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I problemi della memoria del web, dell'affidabilità delle fonti, del mantenimento dell'esattezza delle informazioni pubblicate, sono fondamentali e irrisolti. E il web sta involvendo verso odio on line e fake news anche a causa di questo. Ho scritto di questi fondamentali temi nel mio pezzo dal titolo 👉 "I processi informativi a presidio della democrazia" ospitato da Filodiritto nella mia nuova rubrica 👉 "Bit Volant".

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E sempre con Filodiritto martedi prossimo 5 aprile alle ore 12.30 il Direttore Responsabile di Filodiritto Antonio Zama mi intervisterà proprio su questi temi delicatissimi e, in particolare, sui processi informativi a presidio della democrazia. Del resto, il periodo che abbiamo vissuto negli ultimi due anni ci ha messo di fronte a dei “tunnel” dai quali dipendono le nostre stesse esistenze, basati sulla libera circolazione di dati, di diversa natura. E il principio dell'esattezza del dato personale va oltre lo stesso GDPR e riguarda i processi di informativi a presidio della democrazia. Occorre a mio avviso riflettere su quello che stiamo vivendo, ripensare le libertà costituzionali fondamentali e il loro legame con la democrazia rappresentativa e i processi informativi, perché i dati falsi sono un pericolo per l’intero sistema Paese. ➡️ È possibile seguire la diretta streaming di 👉 martedì 5 aprile, alle ore 12.30, attraverso i canali 👉 LinkedIn, 👉 Facebook e 👉 YouTube di Filodiritto.

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Sai scegliere in modo opportuno il Responsabile del trattamento dei dati personali e contrattualizzare il rapporto in modo compliant al GDPR?

Accedendo 👉 a questo link sulla piattaforma DIGEATPLUS potrete ascoltare alcune riflessioni espresse insieme all'Amico e stimato professionista Giovanni Crea sulla questione del controllo della filiera dei trattamenti che si genera con l'esternalizzazione degli stessi. Sono certo che possa interessarvi.

Quanto questa guerra sta mettendo in discussione i mercati finanziari e digitali europei?

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Ma soprattutto quanto siamo informati realmente su ciò che accade? Intensa e profonda chiacchierata con il Prof. Francesco Pizzetti - Professore emerito di diritto costituzionale presso l’Università di Torino e docente di diritto costituzionale presso la LUISS-Roma e con Fiorina Capozzi - Giornalista esperta in economia, contabilità e finanza. Merita davvero massima attenzione da parte di tutti, perchè di questi temi si sta parlando incredibilmente pochissimo e di certo senza adeguato approfondimento. Potete riascoltarci sempre 👉 qui sulla Piattaforma DIGEATPLUS

Kaspersky, attacchi hacker...e Trenitalia in crash!

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Con la consapevolezza dettata dall'esperienza come DPO di diverse importanti realtà pubbliche (e private) e soprattutto dalla lettura del recente report di AgID sul monitoraggio dei sistemi della PA sorrido amaramente nell'osservare cosa accade nel nostro Paese, dove come rilevato anche dall'Amica Isabella Corradini il problema purtroppo non è (solo) Kaspersky, ma sopratutto la mentalità. Basti pensare che i rappresentanti di Kaspersky e ovviamente di altre aziende "rigorosamente non italiane" sono state sempre invitate da anni a convegni e conferenze da parte dei super esperti di #cybersecurity. "Ora ci si lamenta? Troppo comodo, assunzione di responsabilità prima di tutto da parte di un Paese che ha scelto di non voler essere indipendente e persevera in questa decisione". E oggi buttiamo kkaspersky (dopo essersi sprecati in attente valutazioni sulla sua conformità) e rimaniamo tranquilli con sw cinesi o americani in casa. Il problema reale resta quello di sovranità digitale Italiana ed europea, ma su questo non ci vuole essere consapevolezza (o forse è solo comoda ignoranza). Adesso attendo di vedere quale attacco sarà perpetrato in accordo con Kaspersky (che ovviamente non ha alcun interesse diretto a incrinare indelebilmente a livello internazionale la sua prima solidissima reputation) e quale più semplicemente sfruttando le tante vulnerabilità di un CMS non aggiornato. A proposito di questi temi Vi suggerisco di leggere l'ottimo articolo di Andrea Trapani su Il Foglio Quotidiano dal titolo 👉 "Non solo Kaspersky. Gli antivirus di Mosca che preoccupano l'Italia", dove si riprendono le mie dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa a Dire.it.

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Gli intrecci tra diritto alla protezione dei dati e disinformazione, le fragilità delle nostre nostre democrazie rappresentative, i rischi di trasmissioni televisive e comunicazioni digitali che non si fondano sull'essenziale principio dell'esattezza.

Quanto conosciamo il GDPR e quanto riusciamo a leggerlo in correlazione con i nostri diritti fondamentali e quanto la nostra #digitalità può essere ritenuta oggi sostenibile per la nostra esistenza? La guerra in Ucraina è stato solo uno stimolo per riflettere di questi temi in 👉 una delle puntate più belle e dense dell'ho-BIT su MRTV.it, dove mi sono semplicemente emozionato ad ascoltare le riflessioni del magistrale prof. Francesco Pizzetti e della validissima Collega Maria Cristina Gaeta. Se non l'avete vista, gustatevela. Merita!

Da Wikipedia alla socialwar Russia-Ucraina

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👉 Mio nuovo pezzo su AgendaDigitale.eu che, a mio avviso, merita un'attenta lettura. Questa non è una semplice #cyberwar, come l’abbiamo sempre immaginata, anche nei resoconti cinematografici. È una social war. E la social war, in realtà, si rivela più insidiosa e inaspettata e si costruisce attraverso i muri di cemento armato del consenso digitale, attraverso like, influencer, condivisioni, emozioni da far percepire, in modo da pianificare un riscatto che si va gonfiando giorno per giorno a livello globale. [...] E così, inevitabilmente, la Russia si arrocca, appare sempre più goffa e inconcludente a livello social, il video artefatto di Zelensky diviene addirittura controproducente, si ritorce contro la propaganda russa, svelando la fragilità a livello di comunicazione digitale della Russia di oggi. Insomma, la Russia appare sola, non scuote, non infiamma, neppure il suo popolo. La comunicazione tradizionale, alla quale aveva affidato le sue pur affilatissime armi, sta dimostrando quanto essa sia terribilmente vecchia e inadeguata in un periodo che ha dimostrato in fretta il valore e il disvalore dell’era senza confini e anazionale della sorveglianza digitale.

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[...] E l’Italia? L’Italia intanto conferma di essere uno Stato a parte, anche dal punto di vista digitale, timido, burocratico e prudente, fino all’inverosimile. Uno Stato dove Wikipedia ci mette tre settimane per liberare la pagina dedicata a questa guerra perché era in corso una discussione su come farla. Stessa guerra contro alcuni personaggi sgraditi a chi decide, come un annoiato e perfido sicario, cosa e chi può entrare sulle pagine di Wikipedia Italia, come incredibilmente capitato a Marco Camisani Calzolari, ad esempio. Altri sicari e altre, piccole piccole, guerre digitali. Ma questa è un’altra storia tutta italiana. E su Wikipedia Italia e le sue incredibili contraddizioni guardatevi 👉 questo mio brevissimo video. Ho ricevuto purtroppo tantissime tristi conferme da parte di contributor di Wikipedia su un modus operandi grossolano, incerto e pericoloso a proposito dell'insindacabile e piuttosto arbitrario inserimento e disinserimento delle voci di questa "enciclopedia" che si definisce troppo frettolosamente libera.

Che ci sta succedendo?

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Vi posto due immagini che mi sono state inoltrate da Amici che mi leggono con attenzione e, infatti, esse ben rappresentano ciò che sono e ciò in cui credo. La prima, bellissima ed emblematica, di Altan, sulla consapevolezza di noi stessi. Ormai ci contrapponiamo su tutto, senza alcuna voglia di dialogo costruttivo. L'importante è umiliare, denigrare, offendere, senza alcuna voglia di leggere e approfondire il punto di vista altrui. Ci si divide con la sola certezza della propria convinzione e senza alcuna voglia di mettersi in discussione, leggendo un'opinione diversa. L'odio on line alimenta i social, permettendo del resto una profilazione profonda e minuziosa dei nostri comportamenti più intimi. Si commenta sui titoli, senza leggere, con una rabbia da troll incazzato che è imbarazzante. Ma non imbarazza più nessuno purtroppo.

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L'altra intensa e veritiera immagine riflette le contraddizioni di questa guerra, dove ci riconosciamo negli ucraini, li accogliamo con solidarietà intensa e genuina, ma con altrettanto intenso e genuino disprezzo continuiamo a chiudere le porte verso altri profughi, in altre guerre che non interessano a nessuno. Un tempo difficile e complesso, dove tutti pensiamo di sapere e invece la disinformazione è imperante. E anche le "enciclopedie" di cui disponiamo riflettono purtroppo bene la nostra ignoranza fatta di incontrollata e caotica ipertrofia informativa.

Buona serata a tutti e buon inizio settimana a chi mi leggerà durante i prossimi giorni!

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