Una lettera a tutti i giovani che hanno un sogno da realizzare.
Martina, è una giovane e, spero, futura collega che sta progettando di affrontare il debutto come Patron di un locale, che probabilmente ha visto, sino ad ora, solo nei suoi sogni. Mi ha scritto, una sera, dopo il servizio al ristorante dove lavora come chef de rang a Parigi, chiedendomi consigli in merito al suo futuro. Quasi con le lacrime agli occhi, in pigiama, le ho risposto con il desiderio di aiutarla.
"Ciao Martina, ci sono bambini che, come qualcuno, una sera, guardando il cielo stellato, con le sue manine che stringono quelle del suo papà chiede: "Papà, sono lontane le stelle?" Il papà risponde che è difficile raggiungerle, ma il bambino, prima ancora che il papà termini la frase, esclama:"Da grande farò l'astronauta". In effetti poi ha fatto di tutto per diventare un astronauta.
Io, invece, facevo parte di quei bambini che da grandi avrebbero voluto fare di tutto con tutti e per tutti.
La mia esperienza scolastica è stata veramente inusuale, Istituto di Avviamento industriale per lo studio delle tecnologie metallurgiche e legno, Istituto per disegnatori tecnici meccanici particolaristi, Scuola Civica d’Arte, Master di Comunicazione interpersonale. Ma questo è nulla rispetto all’esperienza lavorativa: Vetrinista, ceramista, tappezziere, odontotecnico, restauratore di mobili, interior designer, pubblicitario, fotografo, giornalista, food designer e ora, per finire, pure cuoco.
Tu, Martina a quale tipologia pensi di appartenere?
Probabilmente, entrambi i bambini delle due tipologie citate, sono riusciti nel loro intento grazie a una rara qualità: la Perseveranza, e magari anche un po’ di considerazione di se stessi. Ma solo un po’. Io provengo da famiglie di cuochi, barmen e ristoratori, ma non avevo mai lavorato al ristorante se non a lavare bicchieri durante le vacanze scolastiche. Oggi, vicino al mio 72° compleanno sono pienamente soddisfatto in quanto sono riuscito a fare di tutto con tutti e per tutti.
Perché ti racconto tutto questo?
Se il tuo desiderio e obbiettivo consiste nel diventare imprenditrice nel settore di HoReCa devi acquisire conoscenza mirata e trasformarla in sapienza, ovvero: “Il Sapere come Fare” non è un giuoco di parole.
Cosa potrà servirti un master in marketing e comunicazione per poterti divertire gestendo un “Caffè letterario”? Marketing, comunicazione, storytelling, sono argomenti che seguono la moda, i trend e non di certo quelli migliori. Io ho lavorato con grandi cuochi, italiani e stranieri e nessuno di loro ha mai frequentato master. Loro sono diventati maestri del loro stesso lavoro. Del lavoro che amavano. Perché il loro lavoro l’hanno voluto inventare loro stessi. Quindi cara Martina, (ogni volta che pronuncio il tuo nome mi appare, alla mente, il visino della mia nipotina Martina) è forse per questo che ti sto dicendo queste cose, perché non desidero dare consigli in quanto la nostra sapienza ed esperienza è unica ed è valsa solo per noi. Tu devi realizzarne una tutta tua. Ma solo se pensi di poter investire tutto sulla tua capacità di Perseverare. Dipenderà anche dalla tua età, e dalla tua volontà di realizzare il tuo desiderio; se tu sei riuscita a leggere tutta la “spatafiata” del mio profilo Linkedin, hai dimostrato di voler sapere sinceramente come funziona (e non come si usa). Quindi eccoti la formula:
Quando si desidera realizzare un progetto, che sentiamo interiormente, abbiamo necessità di ispirazione. Di vera e sincera ispirazione. E la fonte dell’Ispirazione è la Spiritualità; che non vuol dire essere santi.
La Spiritualità ci ispira a ricercare cose profonde, cose che tocchino la frequenza dei sentimenti e delle emozioni; questo funziona, nell’arte, nello spettacolo, nella moda ma anche nella ristorazione, tanto più che il tuo sarà “IL CAFFÈ LETTERARIO” unico, originale, intellettuale, divertente e pure gustoso, perché è il locale di Martina. Ma non è conclusa! L’Ispirazione, a sua volta, è la fonte dell’Immaginazione. L’Immaginazione non è fantasia, originalità o estetica. La nostra mente non distingue tra un’azione realmente vissuta da una fortemente (ma direi profondamente), immaginata. Quindi, meglio saprai dirigere la tua Immaginazione e più ti avvicinerai a quella cosa che fortemente desideri realizzare. Ma non è ancora finita! A sua volta l’Immaginazione è la fonte della Creatività.
Ci sono molti creativi che si reputano “creativi” ma non lo sono, mentre invece ci sono molte persone che sono realmente creative ma non sanno di esserlo. Questo significa che la Creatività è una cosa quasi sconosciuta. Infatti, di solito viene attaccata al muro perché non sanno come usarla. Alla fine, anche la Creatività è la fonte di qualcos’altro: è la fonte della Logica!
La Logica? E che c’entra la Logica? A questo punto, cara Martina, dovresti renderti conto, che per realizzare il tuo progetto devi basarti sulla tua Spiritualità, che ti aiuterà a elevarti al livello superiore; quello della tua Immaginazione e così via sino a raggiungere il percorso logico per arrivare al tuo Caffè Letterario. É più facile farlo che leggerlo.
Conclusione.
Niente marketing, niente comunicazione. Devi considerare, prima di tutto, quali sono gli aspetti pratici da affrontare e come realizzarli. Il marketing, tutto questo, non te lo insegnerà, tanto meno la comunicazione.
É molto più importante definire che impronta avrà il tuo locale. Martina, oltre a essere lo chef de rang, dovrà essere una Patron che sa giuocare bene tra la sala e il back office. Martina, dovrà essere una cameriera che con un sincero sorriso conquisterà ogni cliente. Se ti organizzi bene potresti lavorare da sola, come se i tuoi clienti fossero davvero tuoi amici ospiti a casa tua. (hai mai giuocato, da bambina, alle cameriere? Potrebbe essere importante per ispirarti). Probabilmente i tuoi veri Coach o consiglieri sono persone che hanno vissuto una vita intera nei loro locali. Quindi, ricercali e trovali e chiedi loro cosa ne pensano del tuo progetto. Quali sono i problemi pratici che hanno dovuto risolvere.
Pensa bene (costi permettendo) dove aprirai il tuo Caffè Letterario, ma tieni comunque a mente che potrà essere il più bel locale di Parigi quanto più “bella” saprai dimostrarti tu. In qualsiasi quartiere della città.
Arredalo come se fosse veramente casa tua. Non interpellare aziende che arredano locali (piuttosto investi nella geo-locazione, ovvero un angolino “giusto”. Un caffè letterario deve essere in sintonia con le persone che conoscono tutti i significati che comporta un locale così particolare.
I letterati e gli intellettuali sono degli sfaccendati (non tutti) che mangiano tre volte al giorno e spizzicano continuamente, quindi dovrai creare le petit déjeuner, le repas du midi e magari pure le dîner.
Non fare quello che fanno già gli altri, pure meglio di come lo faresti tu. La tua cara nonna e la tua cara mamma (spero tanto che tu ci parli ancora) potrebbero darti degli spunti da elaborare. Cerca, trova e seleziona i fornitori. Ti ricordo che i più grandi letterati sono stati gli italiani; i francesi, li hanno solo copiati. Quindi spaccia le tue specialità come ricette ricercate tra le golosità dei letterati italiani. Trova onesti commercianti che importano prodotti italiani. Potrebbe reggere.
Ora, cara Martina, da darti, mi è rimasta solo la benedizione. Ma tu, come quelle donne che sanno essere vere donne, rilassati e affronta il tuo percorso con ragionevolezza, con logica e con perseveranza.
Buona notte con un abbraccio (come se tu fossi una mia nipotina)
Riccardo