UNA P.A. SOCIAL
Oggi desidero confrontarmi con voi sul tema della pubblica amministrazione e soprattutto delle sfide che dovrà affrontare nel futuro, che comporteranno la necessità di modificare non solo i modelli organizzativi, ma anche l'approccio al mondo del lavoro ed alla gestione del capitale umano.
Spesso la pubblica amministrazione viene identificata come un ambiente dove si registrano disservizi ed inefficienze nel garantire adeguati servizi ai cittadini ed alle imprese. Inoltre si evidenzia a volte come essa sia luogo di forte resistenza al cambiamento e generatrice di rallentamenti nei processi.
Le cronache spesso riportano questi episodi e non sarebbe giusto negare come ci siano sacche di inefficienza in una struttura così grande e complessa. Tuttavia è anche doveroso evidenziare, quando esistono, casi virtuosi di pubbliche amministrazioni che fanno dell'eccellenza un obbiettivo, garantendo un servizio pubblico con elevati standard di efficienza.
Desidero in particolare porre l'attenzione sul diverso approccio che le pubbliche amministrazioni hanno nell'utilizzo degli strumenti social, come elemento innovativo di comunicazione rivolto verso l'utenza e come strumento altrettanto importante per raggiungere i propri clienti ed erogare servizi adeguati rispetto agli standard che ci si aspetta.
Fortunantamente diverse amministrazioni sono presenti sui principali social network, utilizzati prevalentemente come vetrina dove poter comunicare iniziative e progetti, ma soprattutto una bacheca per fornire informazioni utili al cittadino.
Questo utilizzo di nuovi strumenti di comunicazione è un importante passo avanti, che garantisce una presenza virtuosa sui social network e che deve essere costantemente sviluppata.
Tuttavia è all'interno delle strutture organizzative che si riscontra ancora una resistenza a questo cambio di paradigma dettato da questi nuovi strumenti.
Organizzazioni bloccate, anche e soprattutto da una normativa molto articolata, spesso complessa e contradditoria, incapaci di cogliere il grande potenziale che può dare uno strumento che permette di mettere in contatto eccellenze ed esperienze al fine di diffondere delle best practice e soprattutto porre in evidenza coloro che sono gli artefici di questi successi e che possono essere considerati degli innovatori.
Ritengo sia necessario aprirsi al mondo e soprattutto aprire le organizzazioni pubbliche alle grandi novità che le nuove tecnologie offrono.
L'obbiettivo dovrebbe essere quello di avere pubbliche amministrazioni che sappiano cogliere questa rivoluzione in maniera proattiva, adattandola a quelle che sono le proprie peculiarità, modificando strutture organizzative troppo rigide ed a volte non proiettate alla condivisione di conoscenze e competenze di eccellenza.
Ripensare la pubblica amministrazione non significa solo mettere mano all'impianto normativo, introducendo ulteriori regole di indirizzo, ma significa rivedere il modello di gestione, soprattutto delle risorse umane, che favorisca il corretto sviluppo del potenziale umano di eccellenza che spesso è già presente e che in ogni caso è difficile da trovare e prevede lunghi tempi di formazione.
La pubblica amministrazione oggi ha la possibilità e gli strumenti adeguati per cambiare e diventare modello per il futuro, puntando su eccellenza, novità e unità d'intenti nel perseguire la diffusione del meglio che è capace di dare.
Roberto Turchetti