Una PERDITA è come un DIAMANTE: è per SEMPRE - parte seconda -

Una PERDITA è come un DIAMANTE: è per SEMPRE - parte seconda -

Dicevamo: spesso la perdita non è appariscente; non convince abbastanza, insomma.                                                                                                                           Per tre motivi, secondo me: UNO e DUE, nel mio post precedente.

TRE – quest’anno andrà meglio

Il conto economico, per convenzione, dura 12 mesi; sempre. Ogni anno ci concede sempre la possibilità di ricominciare, di chiudere un periodo negativo e di impegnarsi a fare meglio l’anno successivo.                                Questa rinnovata e costante possibilità di “sistemare le cose” viene spesso percepita come “quel che è stato è stato”. NO!                                                       Il risultato economico di ogni anno, utile o perdita che sia, viene assimilato nel patrimonio dell’azienda (insieme ai beni strumentali, per capirsi). E qui sta la grande differenza con i ricavi e i costi: il patrimonio non ha una fine convenzionale a dicembre; non si riazzera e non ricomincia daccapo ogni anno.                                                                                                                                       Il patrimonio si accumula, si stratifica e mantiene memoria. Una perdita (esplicita o latente) nel patrimonio porterà, presto o tardi, ad uno sbilancio di questo tipo: i debiti superano i crediti.

Per sempre?    Non sempre…

E quindi: la perdita economica di un anno (ma anche due, o tre anni) non significa l’insuccesso dell’impresa, è vero.                                                          Almeno fino a quando i crediti ottenuti da banche, fornitori, clienti e–sempre più spesso–dall’Erario ne smorzeranno gli effetti, l’imprenditore avrà guadagnato del tempo; tempo durante il quale sarà suo obiettivo perseguire risultati positivi tali da coprire interamente (anche in più anni, se concesso) le perdite stratificate nel patrimonio.                                                                Attenzione, però: un pareggio o un utile irrisorio non saranno sufficienti.

In alternativa l’imprenditore potrebbe versare nelle casse dell’azienda i denari corrispondenti alle perdite. Farebbe più male: ecco il vero effetto delle perdite; ma così facendo sarebbero coperte.

La terza via…no, non c’è: in tal caso la perdita è per sempre.

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