Una serie di scaffali appartenuti forse a Italo Balbo vengono recuperati da un architetto durante una azione notturna in Africa settentrionale

Una serie di scaffali appartenuti forse a Italo Balbo vengono recuperati da un architetto durante una azione notturna in Africa settentrionale

Qualche tempo fa, visitando la zona prototipi di Teebooks, notai per caso in mezzo a un mucchio di “ferraglia”, come la chiamo io, un sistema a cremagliera che mi pareva di aver già visto.

Il direttore di produzione mi spiegò che si tratta della copia di un sistema di scaffali per libri che il proprietario tiene  come ricordo del padre, ingegnere e architetto nonché combattente in Libia. Una copia che stanno per mettere in produzione.

prosegue sotto....

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in effetti gli scaffali li avevo visti da qualche parte ma la storia non la conoscevo.

Piccola premessa : durante la guerra sul fronte libico vi furono parecchi avanzamenti e arretramenti della linea di combattimento tra i belligeranti. Rommel, la volpe del deserto e Montgomery comandante delle forze inglesi, vincevano a turno avanzando  . Altre volte invece erano costretti ad arretrare.  Noi, come noto stavamo con Rommel mandato da Hitler in aiuto , poiché eravamo in evidente inferiorità . 

Tra i militari italiani vi era un ingegnere architetto che aveva studiato a Parigi presso l' Ècole polytechnique .

Si era laureato a 22 anni ed era cittadino con doppio passaporto, essendo nato negli Stati Uniti nei primi anni del secolo scorso. Allo scoppio della seconda guerra mondiale , avendo passaporto americano, pensava di sfangarla , come si dice in gergo militare. Invece capitò che ricevette una cartolina di precetto e gli venne detto che era meglio per lui non considerare la cittadinanza americana , visto che gli Stati Uniti erano una potenza ostile.

In buona sostanza fu costretto ad arruolarsi , benché non avesse in precedenza svolto servizio militare. In Italia la burocrazia ha sempre comandato: fascismo o democrazia . Se peschi la carta sbagliata …finisci al fronte. Fu spedito perciò da qualche parte per la preparazione di base . Vivendo in quei giorni in una caserma vide in bacheca un bando fresco fresco , nel quale Italo Balbo in persona invitava gli ingegneri arruolati a fare una gara per poter andare in Libia a costruire piste di atterraggio nelle zone di guerra. Balbo era uno dei tre o quattro personaggi del regime , forse più amato del Duce stesso per le sue transvolate atlantiche e per i suoi modi signorili e schietti. Nel 1933 fu spedito in Tripolitania come governatore per tenerlo lontano da Roma dove faceva ombra a Benito.

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Aveva anche cercato in tutti i modi di fermare il Duce sostenendo che Hitler avesse infranto i patti mettendosi con i russi.  Ma quella è un’altra storia.

Dunque l’ architetto partecipò e vinse il concorso e perciò fu catapultato in zona di guerra in Libia . Fu promosso immediatamente tenente del genio aeronautico da Balbo in persona con l’ indicazione di obbedire solo allo stato maggiore, infischiandosene di qualsiasi altro ufficiale superiore . 

Per il resto poteva fare quello che voleva e perciò girava vestito da arabo dietro le linee cercando di capire di volta in volta cosa servisse ai nostri aerei.

Iniziò il suo lavoro e, poco prima che Balbo fosse abbattuto per errore dalla nostra Marina al rientro da una missione, fece in tempo ad essere personalmente ringraziato per la velocità con cui aveva presentato qualche progetto per approntare alcune piste per l’ atterraggio degli aerei delle nostre pattuglie .

Fu nei suoi uffici che gli parve di vedere una serie di scaffali ferro legno.

Molti mesi più tardi, dopo una delle tante battaglie, l’architetto e il suo autista , in abiti civili entrarono col favore dell’oscurità a Tobruch. Le truppe dell' Asse avevano vinto una battaglia e gli inglesi avevano abbandonato precipitosamente i loro magazzini ( che erano in precedenza di proprietà italiana ). I due militari sapevano con esattezza dove fossero i magazzini. Perciò erano ben decisi a fare una "visita notturna" per prendere le cose "interessanti". Le guerre trasformano le persone; l'ufficiale era un intellettuale piuttosto conosciuto a Milano e con un carattere che non sembrava quello di un razziatore notturno . La guerra ti cambia. Perciò fecero irruzione indisturbati e presero tutto quello che potevano stipare in un camion.

Tra gli oggetti notò quegli scaffali che l’architetto credeva di aver visto negli uffici di Balbo uno o due anni prima.

Ne prese alcuni , assieme a molta altra roba che successivamente riuscì ad affidare a una spedizione di materiali verso Italia. Fu così che la famiglia si vide arrivare a casa in un paesino dell'alta Lombardia una serie di casse con marchi inglesi e sovrascritte italiane. In seguito rientrato in Italia il professionista apri il suo studio e si fece fare una scaffalatura utilizzando parte del “bottino” di guerra. La scaffalatura passò molti decenni dopo al figlio architetto e quindi è giunta ai giorni nostri, abbastanza ben conservata .

Ora verrà riprodotta da Teebooks

Ovvero il mestiere del designer è anche la capacità di guardarsi intorno senza pensare che stiamo sempre ai primi giorni della umanità

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sergio canfori

RispondiInoltra

Silvia Settimj

Mi occupo di Progettazione, Design, Consulenza d'architettura, Amministrazione Settore Tecnico, Organizzazione Eventi, Comunicazione culturale, Recitazione

2 anni

Sarebbe stato interessante avere la foto di queste scaffalature.

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