UNA SFIDA :ANZIANI VERSO IL 33%, REAGIRE ALL’INERZIA! SINTESI DELLA PROVOCAZIONE: in pochi decenni abbiamo dieci milioni di anziani in più!
ANZIANI VERSO IL 33%: UNA SFIDA A REAGIRE ALL’INERZIA
(segue)
L’evoluzione demografica - dal 1950 - in poi ha spostato la speranza di
vita di oltre vent’anni, che ha prodotto un aumento di
ultrasessantacinquenni di ben dieci milioni di persone! Ma non è solo
una evoluzione numerica, ma anche qualitativa: cioè un netto
miglioramento delle complessive condizioni funzionali e di salute.
Infatti un sessantacinquenne di oggi, secondo l’ultimo congresso
dei geriatri, ha la forma fisica e cognitiva di un 40-45enne di 30 anni
fa.
Tutti i problemi denunciati dalla collettività si concentrano invece
sulle “debolezze” della fascia d’età oltre 65 anni e si prendono
ecisioni per loro conto, per il loro bene, evidentemente perché sono
considerati incapaci di fare scelte razionali o informate autonomamente
: un paternalismo duro, che tende a imporre decisioni agli individui
per il loro bene, anche quando sono in grado di fare scelte informate
per se stessi.
Ma la considerazione amara è che gli anziani subiscono senza reagire
questa condizione, senza prendere coscienza che rappresenteranno
a breve un terzo della popolazione italiana e non potranno essere
considerati e lasciati inattivi, senza un ruolo sociale, economico
e anche politico.
Da promotore di una sorta di “class action” - un movimento a favore
della loro inclusione “attiva” nella società - l’associazione
“AttivaMENTE” (www.attivamente.life), ho registrato un pensiero
dominante che considero non coerente con la realtà dell’evoluzione
demografica in atto, ma ho anche riscontrato una netta apatia da parte
dei cosiddetti ”senior”, che dovrebbero comportarsi in coerenza al
significato attribuito a questa definizione aziendale: che indica non
solo maggiore anzianità e quindi più lunga esperienza nella professione
ma anche una più provata capacità o una superiore responsabilità.
Papa Francesco ha messo in evidenza, in un suo recente intervento,
la necessità di un nuovo approccio a proposito degli anziani:
“Le società sviluppate spendono molto per questa età della vita,
ma non aiutano a interpretarla: offrono piani di assistenza,
ma non di “esistenza”
Abbiamo pubblicato un libro-ricerca intitolato appunto “ESISTENZA”
acquistabile sul sito dell’associazione.
Dobbiamo auspicarci una nuova attenzione a questa fascia d’età, non più
residuale, fragile, inattiva, in attesa di “passare a miglior vita”,
in pratica un peso per la società!
Noi pensiamo al lavoro, alla sanità preventiva, allo scambio
intergenerazionale, a un nuovo ordinamento del volontariato,
alla partecipazione politica.
Operiamo per promuovere una nuova sensibilità, ma senza l’adesione dei
nostri coetanei non possiamo ottenere alcun risultato:
Anziani ma cos’è che limita la vostra presa di coscienza che meritiamo
un ruolo alla pari degli altri due terzi di popolazione?
Discutiamone, non rimaniamo inermi! ISCRIVETEVI! (www.attivamente.life)
Giampaolo Pacini, Presidente AttivaMENTE APS, Prato
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Presidente AttivaMENTE associazione per l'inclusione degli anziani, Ex fondatore e senior partner MIXNETWORK CONSULTING
1 annoAttendo reazioni!!!
Presidente AttivaMENTE associazione per l'inclusione degli anziani, Ex fondatore e senior partner MIXNETWORK CONSULTING
1 annoCommento un mio post denunciando lo scarso interesse dei più al tema “anziani” che saranno presto un terzo della popolazione e non è accettabile siano mantenuti in un limbo e considerati un peso per la società e non una risorsa! Orgoglioso di aver avviato una “class action” per smontare questo atteggiamento!