In verità, in verità vi dico:
uno di voi mi tradirà.
No non preoccupatevi non mi sono montato la testa, semplicemente volevo ricordare a tutti che oggi è giovedì, bella scoperta lo so, ma è un giovedì particolare:
giovedì santo.
Suonerà di certo strano leggere di uno dei momenti determinanti la visione cristiana da parte di chi come me non riconosce il cristianesimo come religione, ma se non credo alla religione come forma spirituale questo non significa che non ne apprezzi i variegati aspetti simbolici che la storia di Gesù porta con se, anzi direi che libero dal dogma li intravvedo meglio in tutta la loro potenza rivoluzionaria, non mi interessa pensare a Jeoshua ben Josef ( Gesù figlio di Giuseppe) come Dio, è una realtà che do per scontata, da un Dio zero motore immoto discende un Dio Uno generatore delle sue molteplici immagini e delle sue infinite incarnazioni di cui di certo Gesù è una tanto quanto ogni realtà illusoria componga il creato "visibile" (già qui Bellarmino mi avrebbe legato al rogo vicino a Giordano Bruno)
Il cristianesimo dei primi secoli fu un ginepraio di sette, interpretazioni e convinzioni che , favorite dalla difficoltà di comunicazioni tra le varie comunità, proliferarono almeno fino al concilio di Nicea ( 325 DC) quando l'imperatore Costantino , avendo bisogno di un'ortodossia sulla quale edificare il suo potere, operò per inventarsi una dottrina di riferimento, da allora in poi e solo per un volere di uomini altri uomini con voleri diversi furono definiti "eretici"....io credo di potermi considerare eretico.
Torniamo al giovedì detto "santo" la giornata ruota attorno alla cena, poi immortalata in molti dipinti ed affreschi , il più celebre credo sia di Leonardo da Vinci, insomma l'ultima cena ! prima di tutto ricordiamo che con questa cena si interrompe il periodo di quaresima iniziato il mercoledì delle ceneri, infatti le celebrazioni nelle chiese sono dette " in cena domini" insomma a tavola, ma con Dio!
Ripeto i giorni da oggi a Pasqua sono i più determinanti nella storia del cristianesimo, non c'è Natale che tenga tutta la teologia passa da qui, le simbologie ed i riferimenti che ci arrivano dai vangeli sono molteplici, magari fissiamo i più importanti, ammesso che una classifica sia possibile.
Il lavaggio dei piedi
Di certo le strade dell'epoca non erano esattamente un esempio di pulizia come quelle di oggi...ehm...va beh, in segno di ospitalità l'ospite offriva un suo schiavo come moderno bidet che con speciale catino e straccio nettava le zampe di chi gli entrava a casa, parimenti Gesù esegue questa usanza con i suoi apostoli incontrando la perplessità di Simone ( poi diventerà Pietro) che da buon pescatore rude e sempliciotto si ribella ed invita il Maestro a desistere, ma Gesù lo rimprovera :
" Se non capisci questo non avrai capito nulla di me, se non ricevi questo non avrai nulla da me"
Il messaggio contestualizzato all'epoca parla di un totale abbandono dell'io, dell'ego per portarlo al livello degli ultimi che il mondo antico ( ma anche quello moderno) vedeva come oggetti, strumenti senza dignità, dignità che dipendeva dal rango, dal prestigio, dal potere che il padrone esercitava su di se e sugli altri.
L'eucarestia
Eu = buono, molto, charis = grazia, ovviamente Grazia divina e non la collega di Graziella e Grazie al....attenzione perchè la consustatazione (il fatto che ostia e vino siano effettivamente corpo e sangue di Gesù) sarà origine di una delle teorie scismatiche di Lutero e costerà migliaia di morti ! ma quando l'energia spirituale scade in religione...per un pezzo di pane o un filioque ci si scanna.
Ognuno leggerà un po' quello che vuole nei gesti di spezzare il pane e mescere il vino nell'ultima cena, io dico la mia: Gesù insegna il concetto di "Essere nel dare" ma non prevede nessuna crescita, nessun miglioramento in quanto ciò che è fatto da Dio è già di per se perfetto, si tratta solo di comprendere come il dare sia gioia in quanto tale, spogliarsi è rivelarsi, rivelare prima di tutto a noi stessi, al proprio io l'essenza reale del Se
(Essere e Se scritti in maiuscolo sono scritti volutamente in maiuscolo)
Tradimento di Giuda
La figura di Giuda Iscariota è davvero una delle più emblematiche nell'epopea cristiana, per millenni il suo nome è ricordato come simbolo del tradimento, Giuda il traditore, ma cosa significa tradire ?
Tradire, come tradurre, ha un significato di trasportare ed a Giuda è toccato il compito di tradire, cioè trasportare, ciò che era scritto dal piano metafisico a quello materiale, a lui il tremendo compito di avvisare sinedrio e romani, a lui il dramma di compiere ciò che era scritto :
" uno di voi mi tradirà..."
cioè uno di voi è il prescelto affinché ciò che deve essere sia.
Come per il pane anche la figura di Giuda , mal interpretata, è origine di orrori infiniti, pensate tutto l'antisemitismo, la rielaborazione teologica dell'Iscariota lo vede non già come schifoso traditore per antonomasia, ma come fedele strumento della volontà Celeste (pensate in Jesus Christ superstar il film) qualcuno ci può rivedere l'immagine di Arjuna davanti alla battaglia, obbligato dalla sua natura ad uccidere amici e parenti, il vero tradimento per Giuda sarebbe stato non baciare il suo Rabbi.
Con questi sentimenti gli apostoli satolli e mezzi imbrieghi si addormentano la notte di quel giovedì santo di 2000 anni fa, Gesù esce e discute un po' con se stesso (Dio padre) la sua deità simbolica lo invita a chiudere il karma, la sua divinità incarnata ne ha paura, ovviamente vince il simbolo...e venne venerdì...santo.