Violazione dei dati personali: in aumento del 50%
Nel primo semestre del 2022 si sono registrati in Italia 1.572 tra attacchi, incidenti e violazioni della privacy, numero superiore a quelli accaduti nell'intero anno 2021 che furono 1.356 (dati contenuti nel nuovo report stilato dall'Osservatorio Cybersecurity di Exprivia sulle minacce informatiche).
Gli impatti degli attacchi: non solo danni economici
Nel secondo trimestre dell'anno corrente, il cybercrime si conferma la motivazione che ha spinto maggiormente gli attaccanti informatici a colpire sul territorio italiano.
Il 94% delle organizzazioni ammette di avere avuto un incidente di sicurezza negli ultimi 12 mesi, con l'89% degli enti che ammette di essere molto o abbastanza preoccupato per l'impatto che l'attuale scenario delle minacce derivante dalla complessa situazione geopolitica potrà avere sulle organizzazioni.
Peraltro, le violazioni hanno un impatto significativo sulle organizzazioni, l'87% delle aziende vittime di un incidente ne ha subito, infatti, conseguenze per più di un giorno. È quanto si rileva dagli esiti della ricerca “The State of Industrial Security in 2022” curata da Barracuda Networks in cui si evidenzia che le violazioni della sicurezza hanno impatti che vanno oltre il danno economico e le conseguenze sono di lunga durata.
«Nello scenario attuale, le infrastrutture critiche sono un obiettivo interessante per i cybercriminali, ma sfortunatamente i progetti relativi alla sicurezza spesso finiscono in secondo piano rispetto ad altre iniziative o falliscono a causa del costo e della complessità, mettendo a rischio l'intera organizzazione», sottolinea Tim Jefferson, engineering for data, networks and application security di Barracuda, «aspetti come la mancanza di una segmentazione della rete e il numero di organizzazioni che non richiedono l'autenticazione a più fattori lasciano la rete esposta ad attacchi e richiedono un intervento immediato».
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Violazione dei dati personali
Un dato emerso dall’ultima Relazione annuale del Garante per Privacy, è il numero dei data breach notificati lo scorso anno: con una media di quasi 6 al giorno, sono state infatti complessivamente ben 2071 le violazioni comunicate all’Autorità per la protezione dei dati personali, con un aumento addirittura di circa il 50% rispetto all’anno precedente.
In molti casi è l’errore umano il vero nemico della sicurezza dei dati, quello che nel gergo tecnico è chiamato “insider threat”, termine che indica una minaccia interna proveniente da dipendenti e collaboratori che spesso, consapevoli o inconsapevoli, sono essi stessi la principale causa dei data breach per la loro incompetenza o per superficialità nel gestire i dati aziendali.
Come fare per proteggersi?
Una soluzione per far dormire sonni tranquilli ad IT manager e imprenditori esiste e abbiamo deciso di raccontartelo giovedì 13 ottobre a Colico.
Attenzione però: non basta strutturare in modo efficiente la rete aziendale, spesso gli attacchi arrivano direttamente dall’interno dell’azienda. Come proteggere i dati in modo conforme al GDPR? Te lo spieghiamo martedì 20 settembre presso “La Fiorida”.