Vision Pro spettacolare (ma fine a se stessa), l'invasione dell'AI (e i problemi per gli editori) e...

Vision Pro spettacolare (ma fine a se stessa), l'invasione dell'AI (e i problemi per gli editori) e...

Il tennis e l’AI (oltre a Sinner)

L'IA generativa ha permesso di selezionare in modo automatico i momenti più emozionanti di ciascuna partita, come punti decisivi, recuperi spettacolari e giocate di fino agli Australian Open. Questi highlights venivano immediatamente tagliati ed editati per renderli fruibili sui social network, confezionando clip già ottimizzate per piattaforme come Instagram e TikTok. In questo modo gli Australian Open hanno potuto pubblicare in tempo reale i contenuti video più rilevanti dai campi, condividendoli con rapidità con il proprio pubblico e aumentando l'engagement. Rispetto al passato, quando era necessario montare manualmente i video, l'IA ha semplificato il processo di estrazione ed editing delle giocate migliori, garantendo una copertura veloce e coinvolgente dell'intero torneo sui canali digitali. Se vi interessa, guardate questo link.

Lo spatial computing (Vision Pro) non è come l’iPhone

Lo so, Tim Cook lo ripete, ma Apple non può pensare che il Vision Pro appena lanciato possa diventare come l’iPhone, e non solo per il costo.

Siccome lo sto provando, ufficiosamente perché in Europa non è ancora in vendita ma ne ho una versione per qualche giorno in prova da parte di un’azienda che crea app (mettere gli occhi sullo schermo esterno non è una cosa facile), devo dire che è un oggetto straordinario ma al momento poco utile. Vi allego una foto del mio “avatar” (persona) che ho creato per le chiamate con FaceTime per poter dialogare con il visore in testa.

Cosa mi ha stupito? La comprensione spaziale basata sull'intelligenza artificiale di Vision Pro migliora in modo significativo l'interazione con la realtà aumentata e virtuale, mappando e comprendendo accuratamente lo spazio fisico dell'utente, riconosce sedie e oggetti in maniera precisa, ma poi è difficile riuscire a costruire qualcosa per la complessità, ma usciranno sicuramente applicazioni di integrare perfettamente i contenuti virtuali con il mondo reale. Questa tecnologia abilita casi d'uso innovativi come la fornitura di simulazioni 3D interattive per l'istruzione, esperienze di gioco coinvolgenti, la visualizzazione di progetti per designer e riunioni virtuali efficienti per il lavoro da remoto. Il riconoscimento dei gesti con le dita è straordinario, anche le me mani le abbiamo al di fuori delle nostra visuale, ma l’uso massimo è per spostare un file aperto da una finestra all’altra (sto esagerando, ma nemmeno tanto). Cosa non mi è piaciuto? la banda per la testa, bellissima, è inutilizzabile, si deve passare a quella più tradizionale e per ora le esperienze che si possono vivere sono quelle di un enorme schermo piazzato davanti al nostro naso. Anche la batteria è fastidiosa.

Ricordo a Cook che l’iPhone per diventare una cosa seria ha dovuto arrivare alla versione 3, ma ha preso il volo con il 4, quindi c’è tempo.

Facebook compie 20 anni

L'ultima copertina dell'Economist, dedicata al ventennale di Facebook, lo raffigura in modo incisivo come una zattera solitaria in mezzo al mare, sintetizzando il cambiamento da social a strumento di isolamento. All'interno l'ennesimo dossier sostiene che i social network si stanno irrimediabilmente trasformando, evidenziando le infinite polemiche scatenate negli anni e contrastanti con i risultati economici, ma anche il futuro delle nostre navigazioni online sempre più solitarie secondo la testata.

AI.ACT e società editoriali

Diciamo francamente che non se ne sta occupando nessuno, ma nell’AI.act, la legge che andrà a regolare l’uso dell’intelligenza artificiale in Europa, contiene una proposta interessante. Infatti, si chiede l'introduzione dell'obbligo di dichiarare se un testo pubblicato a fini informativi su temi di interesse collettivo sia stato prodotto o manomesso artificialmente tramite l'utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale. Questa misura, di cui dovrebbero prendere nota in particolare gli operatori del settore giornalistico, si rende necessaria per garantire al pubblico la piena trasparenza sull'affidabilità delle notizie e scongiurare così il pericolo di fake news generate dall'AI, capaci di alterare il diritto alla corretta informazione.

Gli USA provano a mettere fuori legge le chiamate fake (dei politici)

È stata annunciata una proposta per rendere illegali le chiamate generate da intelligenza artificiale, allo scopo di dare agli Procuratori Generali degli Stati strumenti per contrastare le truffe basate sulla clonazione vocale e proteggere i consumatori. La questione è sentita perché, come affermato nell'annuncio, nessuno è esente dal diventare bersaglio di queste chiamate fasulle, a prescindere dalle preferenze politiche o dal legame con i propri cari: anche una semplice richiesta d'aiuto potrebbe nascondere una truffa.

AI e lavoro, tante discussioni (per nulla?)

L'impatto dell'Intelligenza Artificiale (IA) e dell'Intelligenza Generativa (GenAI) sul mercato del lavoro è stato dibattuto in tante conferenze. Tutte le previsioni indicano che GenAI potrebbe “produrre” tra 4,4 e 7 trilioni di dollari in vari settori entro i prossimi sette anni, il potenziale trasformativo di queste tecnologie è immenso.

Può creare ricchezza, ma anche distruggere lavoro, in realtà si tratta di una trasformazione delle categorie di lavoratori, ma anche di flussi. Le rivoluzioni tecnologiche possono far beneficiare l’economia a lungo termine, ma prima possono seriamente distruggere i mercati del lavoro. Il pericolo c’ì

La conferenza ha sostenuto l'avanzamento delle persone insieme all'IA, evidenziando la necessità di sviluppare nuove competenze oltre la tecnologia e la programmazione. In un futuro dominato dall'IA, le competenze umane come la creatività, l'adattabilità, la resistenza, l'empatia e l'interazione sociale diventeranno sempre più importanti. Queste sono abilità innate che le macchine non possono replicare e la loro coltivazione è essenziale per mantenere l'occupabilità.

Come stanno usando l’AI le aziende europee?

Ho partecipato a una piccola ricerca sull'adozione dell'AI in Europa (e in Italia). I risultato usciranno tra qualche mese, quando verrà fatto un aggiornamento, ma ho ottenuto di poter parlare di alcuni elementi.

Stando alle prime rilevazioni circa il 70% delle aziende intervistate punta a migliorare l'esperienza del cliente personalizzandola con l'AI, sostanzialmente customer experience, mentre il 61% si focalizza sullo sviluppo di prodotti innovativi utilizzando tale tecnologia. Un altro dato indica come il 6% delle risorse IT viene oggi destinato a progetti con AI, mentre per il 58% del campione ci si attende un'accelerazione nel time to market dei prodotti grazie all'intelligenza artificiale.

Staremo a vedere (per altro su BusinessCommunity.it di mercoledì prossimo si parla di AI e l’adozione in Italia, non perdetelo).

La cosa interessante è che certi dati sono molto simili anche con altre ricerche che sono già state pubblicate. Per esempio, affrontare l'ostacolo dell'IA: il 72% delle organizzazioni ha difficoltà a identificare i casi d'uso adatti, rivela il GenAI Report 2023 (qui lo tovate completo).

Gli smartphone sono in ripresa

Il mercato globale degli smartphone ha mostrato segni di stabilizzazione nel quarto trimestre del 2023, con una crescita annua dell'8%, raggiungendo 319,5 milioni di unità. Nonostante una diminuzione del 4% nell'anno, Apple ha conquistato la prima posizione con una quota del 20%, seguita da Samsung al 20%. Xiaomi si è posizionata al terzo posto con una quota del 13%. La ripresa nei mercati emergenti ha contribuito a un rimbalzo, mentre i mercati maturi affrontano ancora sfide. I fornitori di smartphone hanno migliorato la redditività grazie a una gestione oculata e all'abbassamento dei prezzi dei componenti. Nel 2024, l'intelligenza artificiale e l'espansione nei segmenti di fascia medio-bassa saranno strategie chiave per i venditori di smartphone, con un focus sul mercato di massa e sull'accessibilità economica.

La puntata del Late Tech Show

Ospiti della puntata: Carlota Alvarez Pedreira di Oracle , Martina Pietrobon di Microsoft , Massimo Ciocca di Euronovate group , Guido Teot di Enerfip Italia e Gianluca Maruzzella di indigo.ai (qui in versione Youtube con i capitoli), mentre sotto trovate la versione podcast su Spotify .

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