Volare ai tempi del Coronavirus

Volare ai tempi del Coronavirus

Dovevamo aspettarcelo: prima o poi sarebbe stato inevitabile. Negli ultimi mesi l'industria dei trasporti è stata protagonista di scenari nefasti a livello mondiale: l'aviazione civile è stata colpita da un crollo a livello economico e deve tutt'ora far fronte ai molteplici costi e spese aggiuntive per garantire la sopravvivenza dell'attività ai propri clienti e dipendenti. La responsabilità è tanta, i fondi monetari sono ogni giorno più esigui. Nello specifico, nel giro di pochissimi mesi si sono verificate pesanti conseguenze a livello economico, causate nella maggior parte dei casi dalle restrizioni senza precedenti messe in atto dalle istituzioni e dagli organi di governo, europei e non, con il fine di limitare il traffico aereo e contenere il virus. Nuove forme di controlli e stringenti misure di sicurezza sono state implementate nei diversi aeroporti mondiali in così poco tempo; è cambiato il modo di viaggiare, e con esso il concetto stesso di aviazione civile.

Sembra che gli "anni d'oro" dell'aviazione siano ben lontani dai nostri tempi, eppure parliamo degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, un tempo relativamente non distante dai giorni nostri, quando il viaggio, e più specificatamente il concetto di prendere l'aereo era inteso come fuga dalla noia, come manifestazione di piacere, di ozio, una vera e propria forma di leisure che coinvolgeva grandi e piccini, singoli e intere famiglie. Sembra essere lontani dalle atmosfere goderecce di quegli anni, quando la cabina, una volta soffuse le luci, si trasformava improvvisamente in un ristorante pluristellato: diversi i profumi e i sapori che pervadevano l'intero spazio comune e si mescolavano sinergicamente; l'intrattenimento a bordo era assicurato: mancavano le più varie e moderne tecnologie che permettono al cliente di oggi di scegliere tra migliaia di film da vedere e contenuti multimediali di intrattenimento; tuttavia, nei tempi d'oro erano immancabili i quotidiani ancora freschi di stampa e materiali di lettura più svariati.

Gli anni d'oro sembrano essere solo un lontano ricordo, un flashback indelebile che permane tutt'oggi nelle menti di coloro che hanno avuto la fortuna e la possibilità di vivere quegli anni, quei tempi in cui - ricordano i più abbienti - si saltavano i controlli di sicurezza se si pagava un prezzo extra sul biglietto. Erano altri tempi, diremmo oggi. In realtà il panorama odierno è tutt'altro che aureo: l'avvento del Coronavirus ha letteralmente travolto e ridimensionato il trasporto aereo: tagli, riduzioni salariali, licenziamenti per esubero del personale sono state solo alcune delle parole chiave che descrivono la situazione lavorativa nel campo del trasporto pubblico e dell'aviazione civile. Visto da un'altra prospettiva, le compagnie aeree di tutto il mondo in questi giorni "caldi" avanzano decisioni ed ipotesi talvolta drastiche, efficaci, radicali, ma utili alla sopravvivenza e alla salvaguardia dell'attività stessa. E se è vero il mito della fenice che rinasce dal proprio cumulo di ceneri, la ripresa del settore del trasporto non dovrebbe tardare molto: gli aerei stanno già scaldando i motori, pronti per nuovi decolli e per illuminare di nuovo i cieli del mondo.

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