Vuoi vincere la battaglia per l'attenzione?
Come far scattare la scintilla
In un passato poco lontano, attirare l’interesse del proprio pubblico era relativamente semplice: bastava scegliere alcune parole chiavi specifiche ed ecco che si poteva costruire in poco tempo la propria brand awareness.
Al giorno d’oggi non è così semplice.
In un mondo dove chiunque pubblica qualsiasi cosa non è più solo questione del tuo brand contro i tuoi competitors,
ma è il tuo Brand contro innumerevoli video di gattini, contro tutte le liste di cosa devi o non devi fare, contro il collasso di informazioni proveniente da ogni dove.
Il rapporto segnale/rumore è in costante aumento. Ogni giorno siamo esposti a centinaia, anzi migliaia di messaggi dai brand ed è sempre più difficile emergere dalla massa.
Secondo una ricerca di Statistic Brain nel 2000 la nostra massima attenzione aveva una durata di 12 secondi; nel 2015 è passata a 8.25 secondi, un secondo in meno di quella di un pesce rosso!
Come possiamo dunque attirare l’attenzione in così poco tempo?
Il punto è portare la gente a capire che noi abbiamo qualcosa di più, che abbia senso per loro, che sappiamo di cosa parlano e che il nostro approccio è il più meritevole di fiducia rispetto agli altri.
La chiave principale per motivare il coinvolgimento della nostra audience è ovviamente quella dell’EMOZIONE: quando andremo a scrivere un copy, un post o a creare un’immagine, ricordiamoci che non tutte le emozioni sono uguali. Lo stupore, la passione e la rabbia riescono a coinvolgere molto più di qualsiasi altro sentimento.
La seconda chiave è la PERSONALIZZAZIONE.
L’obiettivo è dalle la giusta informazione, alla persona giusta, nel momento giusto. Per questo il contenuto deve essere personalizzato, per incrementarne la condivisione e l’influenza sul tuo pubblico.
Dal Content Marketing Institute ecco tre consigli affinchè gli forzi per creare contenuti adeguati vengano ripagati in attenzione sempre maggiore.
#1 Titoli
Se vuoi vincere la battaglia per l’attenzione, scrivere titoli è una capacità di cui devi diventare esperto. Una volta, i titoli sensazionalistici erano esclusivamente riservati a tabloid e a pubblicità dirette, ora è diventata una tendenza dominante.
Eviterei frasi tipo “Tutti i segreti del..” o “La migliore guida per…”, “la formula magica per…”o simili, forme che trovo sinceramente troppo egotiche (a meno che tu non sia un guru del tuo campo):
se vuoi distinguerti, i tuoi titoli devono letteralmente schiaffeggiare il lettore e fargli esclamare
“Questo lo devo proprio leggere!”
Non avere paura di utilizzare ogni tanto titoli con qualche rinforzo negativo. A volte, se correttamente utilizzati, creano notevole attenzione, come dimostra questo interessante articolo di QuiCopy.
Fai test o ricerche su quali siano gli aggettivi preferiti dalla tua audience: divertente, gratis, accurato, strano, senza fatica, fondamentale, sono alcuni esempi. Anche le fomule Perché, Cosa, Quando e Dove funzionano bene. Puoi pensare di scrivere una promessa (che però deve essere mantenuta!) oppure sottolineare un’urgenza (“solo i primi 50 che…”, “entro il giorno…”).
#2 Contributi visual
I contenuti visuali sono diventati una parte fondamentale per ottenere l’attenzione. Che sia un’immagine, un video, uno screenshot, una infografica o un meme, o magari dei diagrammi che mostrano dati interessanti in forma grafica: scegli la forma preferita dal tuo target e usala!
Capire il sentimento che vuoi trasmettere e selezionare le giuste immagini per raccontare una storia sono fattori essenziali per ottenere l’interesse della tua audience.
Provocare attraverso le immagini può essere una buona tattica, senza però andare sull’offensivo.
Ci sono diversi strumenti che aiutano la nostra creatività e accorciano i tempi di realizzazione, come Canva e BeFunky.
#3 Ottimizzazione
Scrivere titoli “giusti” non è solo un’arte, è una vera e propria scienza. Per capire quale contenuto lavora nel modo corretto bisogna continuare a misurare l’impatto generato ed ottimizzare continuamente.
Può capitare di scrivere dei titoli che a noi piacciono tantissimo, ma che non vengono recepiti allo stesso modo dagli altri. Grazie ad una buona analisi è possibile fare le opportune modifiche e renderlo più attraente.
Sul mio Blog consiglio due infografiche che forniscono ulteriori suggerimenti su come un contenuto può generare coinvolgimento, in particolare nella prima potrai trovare alcune importanti statistiche e quattro consigli su come creare un contenuto visuale (dall'uso delle griglie alla psicologia dei colori) e nella seconda oltre a consigli pratici, anche errori da evitare e metriche da considerare.
Marketing & Comunicazione Digitale
9 anniPer vincere la battaglia dell'attenzione è fondamentale non lasciare niente al caso. In questo senso, l'analisi e la misurazione dei risultati che otteniamo, è necessaria per capire dove si può fare qualche correzione e per intuire dove "tira il vento".