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[Perché nel CV è più efficace un linguaggio non troppo formale?] Una delle sezioni più strategiche del CV è la propria presentazione (spesso viene intitolata come “su di me” oppure “informazioni”; generalmente si trova in alto poco dopo il nome e i dati di contatto). Essendo una delle prime cose che il recruiter legge va scritta con attenzione perché li abbiamo la possibilità di trasmettere bene chi siamo e cosa desideriamo fare (guidando così l’interpretazione di tutte le altre informazioni presenti nel CV). Spesso in consulenza supporto nel modificare questa parte perché: 🔹 è stato usato un linguaggio molto formale, poco chiaro, con frasi generiche che trasmettono poco della persona 🔹 non è stato detto nulla sul perché ci si sta candidando, quali sono gli obiettivi professionali Immagina: se per caso a una festa ti presentassero il responsabile di un’azienda in cui ti piacerebbe lavorare e ti chiedesse “piacere, di cosa si occupa?” diresti per prima cosa “sono un abile professionista con un’alta etica del lavoro”? e soprattutto: non sfrutteresti l’occasione per far sapere perché vorresti lavorare per la sua azienda e cosa potresti fare lì? Quindi anche se nella maggior parte dei modelli di CV le frasi esempio usate sono formali e rigide prova a pensare a come davvero ti presenteresti nella realtà a un datore di lavoro. ------------- Parlo di come valorizzare il tuo profilo professionale, muoverti nel cambio lavoro o nella ricerca di opportunità professionali. Scopri i miei servizi nel mio profilo e scrivimi qui in Linkedin per sapere come ti posso aiutare. #cv #comunicazione #lavoro #curriculum

🎯 Quanti Colloqui Fare Prima di Essere Assunti? La quantità di colloqui necessari prima di ricevere un'offerta di lavoro può variare significativamente a seconda dell'azienda, del settore, del livello del ruolo e della cultura aziendale. Non esiste un numero fisso, ma possiamo esplorare alcuni scenari comuni per darti un'idea di cosa aspettarti. 🟢 Colloqui Telefonici o Video Iniziali Spesso, il processo inizia con un colloquio telefonico o via video. Questo serve come uno screening iniziale per verificare l'idoneità del candidato rispetto ai requisiti di base del ruolo. Questi colloqui tendono ad essere più brevi, focalizzati su domande relative al tuo background e alla tua esperienza. 🟢 Colloqui di Persona o Video Approfonditi Dopo un positivo colloquio iniziale, i candidati di solito procedono a colloqui più approfonditi. Questi possono essere uno o più incontri, spesso con diversi membri del team o leader chiave dell'azienda. Questi colloqui sono più dettagliati e possono includere domande tecniche specifiche, discussioni su progetti passati e scenari ipotetici legati al ruolo. 🟢 Colloqui con i Decision Maker In alcune aziende, soprattutto per posizioni di livello superiore, potresti avere un ultimo round di colloqui con dirigenti senior o persino con il CEO. Questo passaggio serve per valutare il fit culturale e la visione a lungo termine del candidato. 🟢 Colloqui di Panel Alcuni processi includono un colloquio di panel, dove diversi membri dell'azienda intervistano il candidato contemporaneamente. Questo può essere particolarmente comune in ambienti accademici, governativi o per posizioni di alto livello. 🟢 Numero di Colloqui per Settore In settori come la tecnologia, la consulenza e il finanziario, il processo può essere particolarmente rigoroso e includere da tre a sei round di colloqui, spesso con sfide tecniche o case study. In altri settori, il processo potrebbe essere più breve. 👉 Perché è importante: Comprendere il tipico processo di colloquio nel tuo settore e prepararti di conseguenza può aiutarti a gestire meglio le aspettative e a mantenere la resilienza attraverso i vari round di colloqui. 👉 Ricorda: Ogni colloquio è un'opportunità per imparare di più sull'azienda e per affinare le tue tecniche di intervista. Preparati a ciascuno come se fosse decisivo e raccogli feedback quando possibile per migliorare nelle fasi successive. 📍 Vuoi rimanere sempre aggiornato? 👉 Valutazione gratuita CV e profilo Linkedin: https://bit.ly/3yzlavv 📮 Segui la mia newsletter su Linkedin: https://bit.ly/3NtC6vI

Lavorare da solo o in team? Come scegli cos’è meglio per te? Ci penso spesso, e penso che pro e contro di questa scelta li puoi pesare solo in base alle tue vere priorità. È questione di come vuoi vivere il tuo lavoro. Da solo: • Gestisci meglio i tuoi tempi • Zero pressioni per scalare • Mantieni margini più alti • Decisioni immediate Ma anche • Devi fare (quasi) tutto tu • Non puoi lavorare con tanti clienti • Non puoi scalare oltre il tuo tempo Se invece hai un team: • Ti focalizzi sui tuoi punti di forza • Puoi scalare in modo più facile • Puoi gestire più clienti Anche qui, non è tutto perfetto: • Margini decisamente più bassi • Più persone = più complessità • Sistemi da ottimizzare Ora, nulla toglie che tu possa scegliere un approccio ibrido. È quello che ho fatto fino ad ora: lavorare da freelancer mentre reinvestivo le mie risorse per crescere innpurple. E già oggi abbiamo esempi come Brett Williams che ha creato una (productized) agency da milioni da solo. Senza contare l’elemento più impattante di tutti: L'AI che sta cambiando tutto. Sono sicura che vedremo unicorni ma anche agencies con uno, se non addirittura zero dipendenti. (E intanto sta già succedendo) Ma prima di sognare o automatizzare il più possibile, La domanda che devi chiederti sempre è: Che rapporto hai col tuo lavoro?

🛑Il tuo CV non funziona? Mancano gli LRA. Hai riempito il tuo curriculum con esperienze, task e risultati numerici e pensi di aver fatto tutto giusto. Ma c’è un problema: 8 recruiter su 10 cercano qualcosa di più. Cercano gli LRA. Con il metodo LRA (Livelli di Responsabilità e Autonomia), puoi raddoppiare le possibilità di ottenere un colloquio, trasformando il tuo CV da semplice elenco di task a un documento strategico che parla la lingua dei recruiter. 🔍 Dove sbagliano in tanti? Normalmente si struttura un bullet point così: Task + valore numerico portato. Esempio: "Coordinato un team cross-funzionale di 12 persone per lo sviluppo di una piattaforma SaaS, riducendo il time-to-market del 20% grazie all’adozione di metodologie Agile." È corretto, ma limitato. Così facendo, il task non racconta il contesto e si perde l'incisività. Un singolo task, invece, può "fiorire" con il metodo LRA, evidenziando responsabilità e autonomia. 🔄 Ecco come trasformarlo: 1️⃣ Task + Responsabilità: "Riduzione del time-to-market del 20% implementando metodologie Agile, con piena responsabilità sul budget di 1M€ e supervisione diretta del progetto, riportando al CTO." 2️⃣ Task + Autonomia: "Coordinato un team cross-funzionale di 12 persone durante le fasi di sviluppo, gestendo in autonomia la pianificazione delle priorità e le scadenze operative." 💡 Risultato: Il recruiter capisce subito quanto controllo avevi sul progetto e quale impatto hai avuto. Questo rende il CV più credibile e autorevole. Vuoi scoprire come usare gli LRA nel tuo CV? Seguimi e trovi tutti i dettagli nella descrizione. I tuoi colloqui non si faranno più aspettare!

[La candidatura spontanea: un ponte tra persone e aziende] Nel mercato del lavoro attuale rispondere a un’offerta, non sempre, garantisce successo: ❌feedback che non arrivano ❌troppe candidature per un’unica posizione ❌difficoltà nel comunicare chiaramente i propri obiettivi nel #CV. Hai mai pensato che una candidatura spontanea potrebbe essere una strategia da valutare nella tua ricerca di lavoro? Secondo Glassdoor, chi si occupa di selezione apprezza le persone che dimostrano intraprendenza e visione strategica. Presentarsi senza un annuncio specifico 👉è un'opportunità per mettere in evidenza #competenze fondamentali. Quali competenze emergono implicitamente da una candidatura spontanea? 🚩Proattività: scegliere di inviare una candidatura spontanea evidenzia la capacità di agire senza attendere input esterni. È il segno distintivo di chi crea opportunità anziché limitarsi a cercarle. 🚩Capacità di ricerca e analisi: una candidatura spontanea ben fatta dimostra che sai raccogliere informazioni (valori e obiettivi aziendali) e utilizzarle per creare un possibile vantaggio 🚩#ComunicazioneStrategica: senza un'offerta specifica come riferimento, saper tradurre la propria esperienza in un contributo concreto per l'azienda richiede una narrazione chiara e focalizzata sul valore aggiunto Molte aziende offrono oggi spazi dedicati alle candidature spontanee sui loro siti web, riconoscendo il valore di queste proposte. 👉Per i candidati è una strategia per distinguersi 👉Per le aziende è un’occasione per scoprire persone preziose 🤝È una relazione win-win, che si basa sulla capacità di instaurare una comunicazione autentica e proattiva. Vuoi trasformare la tua candidatura spontanea in un'opportunità? Parliamone insieme _____________________________________________________________________ Sono Elisa Minozzi, con Te nell'Orientamento al Lavoro🔎 🔔 Attiva le campanelle sul profilo per leggere i prossimi contenuti 💬 Scrivimi in chat per ricevere consigli e suggerimenti su misura 💼 Contattami per costruire insieme l'evoluzione della tua carriera Segui #elisaminozzi #ConsulenzaDiCarriera #SviluppoProfessionale #OrientamentoLavoro

Spesso e volentieri i manager si danno da fare per completare i famosi report: chili di slide per certificare questo o quel risultato di produttività. Per suggellare quel tanto atteso aumento di fatturato e di produttività della propria divisione. Questi report, tanti amati dagli imprenditori, sono utili ma possono anche causare un effetto negativo: la diffusione di una cultura basata soltanto sulla performance. Questo tipo di cultura si è fatta strada così nei meandri dei nostri uffici, causando bornout, una competizione sleale tra i colleghi, orari insostenibili e tutte quelle pratiche tossiche di cui, fortunatamente, da qualche anno abbiamo cominciato a parlare di più. Per questo, sarebbe bello se, oltre a monitorare i Kpi economici, ci soffermassimo un po’ di più sui comportamenti virtuosi, che peraltro impattano positivamente anche i risultati. Quante volte abbiamo visto un project manager più senior aiutare una persona in difficoltà? Abbiamo fatto un riflessione sul linguaggio utilizzato dalle persone con cui lavoriamo? Quanto vengono ascoltate le idee dei colleghi più giovani?  Riflettiamo su questo domande e magari studiamo un modo per tenere davvero monitorati i comportamenti. Alcune aziende sono già avanti su questi temi, ma certo non tutte.  Un sondaggio interno anonimo, dei colloqui one-to-one e un sistema di feedback incrociati: questi possono essere ottimi strumenti per cominciare a costruire le nostre slide sui comportamenti. Ci sono delle migliorie da fare? Nessun problema. I metodi ci sono: i coach per esempio possono mettere a disposizione degli esempi concreti per aiutare tutto il team ad abbracciare una cultura del lavoro positivo.  L’ascesa dell’empatia, della collaborazione e della gentilezza sono oggi davvero fondamentali, anche per raggiungere i risultati attesi. #comportamenti #produttività #empatia #collaborazione #bornout