Nel 1995 gli Autechre pubblicano il classico che avrebbe ridefinito il loro stile, e non solo. Ritmo e melodia sono fantasmi lontani, disturbati dallo sfrigolare di schede audio che esaltano i contrasti tra bassi rombanti e fischi squillanti in ‘Clipper’, e sagome indistinguibili nel mantra metallico di ‘Rsdio’. Un suono che non assalta, ma sbuca alle spalle in brani dalla flebile inquietudine o nei toni minori dei synth di ‘Eutow’.