Ultima uscita
- 4 OTT 2024
- 14 brani
- Slowhand (35th Anniversary Edition) · 1977
- The Cream of Clapton · 1970
- Clapton Chronicles: The Best of Eric Clapton · 1996
- Slowhand (35th Anniversary Edition) · 1977
- Clapton Chronicles: The Best of Eric Clapton · 1992
- Slowhand (35th Anniversary Edition) · 1977
- Pilgrim · 1998
- 461 Ocean Boulevard (Deluxe Edition) · 1974
- Eric Clapton · 1970
- Happy Xmas · 2018
Album essenziali
- 1989
- Tra gli apici del repertorio del grande ritorno di Eric Clapton sulle scene, Slowhand incarna un perfetto bilanciamento tra blues, pop e rock. Mettendo in fila alcuni dei suoi futuri cavalli di battaglia, il musicista offre una voce morbida a messaggi che si intrecciano a riff appoggiati su ritmiche sensuali. Ma in una tracklist che comprende brani originali, standard e cover, c’è anche spazio per nostalgiche vibrazioni sixties, sostenute andature simil-country e revivalismi folk.
- Eric Clapton dispone su 461 Ocean Boulevard inediti e cover che invertono il mood delle versioni note. Se ‘Motherless Children’ acquista una spinta che ne sdrammatizza il tono, il tremolante incedere di ‘Willie and the Hand Jive’ frena le intenzioni originarie del brano, mentre il reggae si tinge di rock in ‘I Shot the Sheriff’. Con assoli ridotti e voce flemmatica, Slowhand si esibisce anche alla chitarra resofonica su canoni country, senza lasciare a digiuno i fan di blues e folk.
- 1970
- 2018
- 2016
Playlist: artisti
- Il pellegrino della sei corde con la fede cieca nelle 12 battute.
- La grandezza di Slowhand si riflette sui big del blues rock.
- Istantanee live con i Cream, da solista o come ospite speciale.
- Indagine approfondita su un'autentica leggenda delle sei corde.
- Quando l'allievo supera (o avvicina) i suoi grandi maestri.
Compilation
Altri contenuti da ascoltare
Informazioni su Eric Clapton
Comparso nel 1966 a Londra, il graffito “Clapton is God” la dice lunga sull’aura leggendaria di Eric Clapton, idolatrato come una divinità della chitarra da un pubblico fedelissimo che ne venera il blues senza sovrastrutture, pulsante desiderio e dolore. - Dopo le esperienze con Yardbirds e Bluesbreakers, fonda nel 1966 i Cream, power trio all’incrocio fra pop e psychedelia che produce una manciata di lavori storici e singoli immortali come ‘White Room’ (1968). - Habitué dei supergruppi, riparte dai Blind Faith al fianco di Ginger Baker e Steve Winwood, si aggrega a Delaney & Bonnie e termina con Duane Allman nei Derek & The Dominos: il loro lascito è il classico ‘Layla’ (1970). - La svolta solista comincia dal lavoro omonimo del 1970 e prende corpo in 461 Ocean Boulevard (1974), che indugia nel groove e porta il reggae nel mainstream con la cover di ‘I Shot the Sheriff’ di Bob Marley. - Con un titolo che si riferisce al lento battimani del pubblico durante il cambio delle corde, nel 1977 Slowhand cala il tris d’assi: una robusta rivisitazione di ‘Cocaine’ di J.J. Cale che getta le basi del rock da stadio, la ballad ‘Wonderful Tonight’ e una ‘Lay Down Sally’ dalle venature country. - Nei decenni seguenti, una prolifica attività discografica che vanta titoli quali Journeyman (1989), Unplugged (1992) e I Still Do (2016) si accompagna a numerose e variegate collaborazioni con giganti del calibro di Roger Waters, B.B. King e Ozzy Osbourne.
- DATA DI NASCITA
- 30. März 1945
- GENERE
- Rock