Lucio Battisti

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Informazioni su Lucio Battisti

Popolare come uno standard da spiaggia e tanto innovativo da chiudere la carriera al confine col dadaismo (Hegel, 1994), Lucio Battisti (Poggio Bustone, 1943) è in fondo sempre stato l’emblema dell’avanguardia mascherata da accessibilità. Conquistata dall’originalità compositiva e da un timbro vagamente afono ma intenso, è la produttrice Christine Leroux a presentargli Mogol a metà anni ’60, favorendo così la nascita della coppia d’oro del pop italiano. Il lirismo evocativo del paroliere completa un istinto sperimentale e avido di novità, che si nutre di R&B, psichedelia e invenzioni tecniche. Tra il 1969 e il 1971, una serie di raccolte e Amore e non amore accendono i riflettori sulle doti da interprete dell’artista e su arrangiamenti che avvolgono pensieri amorosi in strutture ritmiche e melodiche rivoluzionarie, ispirate a soul e prog. I primi album pubblicati nel 1972 per la sua Numero Uno approfondiscono l’impronta ecologista e anticipano le sfide stilistiche del futuro, preparando la svolta sudamericana di Anima latina (1974), ardito concept sulla gelosia che tocca il jazz e asfalta convezioni armoniche e strumentali. Le influenze disco dei lavori successivi indicano una tensione alla ricerca che prelude alla rottura con Mogol, all’autoesilio e all’inizio del sodalizio con Pasquale Panella: è lui a curare i testi della “fase bianca”, dominata da una poesia visionaria e da un sound minimale che rielabora la new wave, sfiorando techno e astrattismo.

DA
Adelaide, SA, Australia
GENERE
Pop
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