Come fare in modo che tutti remino nella stessa direzione

Come fare in modo che tutti remino nella stessa direzione

Ero a pranzo con un imprenditore l'altro giorno che mi confidava "Ho lavorato un sacco sulla definizione dello scopo della mia azienda, l'ho scritto nero su bianco. Anzi di più.. ho scritto i nostri valori sul muro così possano leggerli tutti. Ma non mi seguono.. mi sento da solo in questa cosa. Alessio, come si fa a fare in modo che tutti remino nella stessa direzione?"

Eh bella domanda, sicuramente non credo che questa sia la strada migliore. Certo, come imprenditore, manager o creatore di community, devi cercare di capire i valori e lo scopo che sta dietro il tuo lavoro.

Ma non basta.

Se ti limiti a questo e cerchi di imporre la tua visione alla tua community, non funziona. Diventa un obiettivo finto, dettato dal alto. Puoi farlo per un risultato di vendita o di produzione, ma non per una questione così delicata come lo scopo.

Lo scopo di una community è vero se è condiviso da tutti, se è sentito da tutti, se tutti lo sentono come un'urgenza.

Sicuramente non è un bel motto che scriviamo nel forum o in un cartello appeso al muro in ufficio. Lascia il tempo che trova.

Ma come faccio a fare in modo che lo scopo di una community non sia artificiale e imposto? E magari condiviso da tutti quelli che partecipano?

Come diceva John Nash, che ha rivoluzionato l'economia con i suoi studi di matematica applicata alla teoria dei giochi: "𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘳 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘴𝘪 𝘰𝘵𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘰𝘯𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘨𝘳𝘶𝘱𝘱𝘰 𝘧𝘢 𝘤𝘪𝘰̀ 𝘤𝘩𝘦 𝘦̀ 𝘮𝘦𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘦́ 𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘨𝘳𝘶𝘱𝘱𝘰"

Questa è la chiave.

Per ottenere il miglior risultato ci deve essere questa sovrapposizione. Dove ognuno fa ciò che è meglio per sé E per il gruppo. Più quello che io voglio raggiungere coincide con l'obiettivo del gruppo, più questa cosa funziona.

Ti faccio qualche esempio. Il valore della community nella mia azienda è centrale, ne abbiamo costruite due intorno ad essa, fatte di clienti e utenti. Inoltre ci sforziamo tutti i giorni di vivere l'azienda come una community. Con le stesse dinamiche e e modi di lavorare molto simili.

Beh puoi capire come il mio scopo personale sia molto allineato con lo scopo della mia azienda, nel momento in cui io lavoro per raggiungere i miei obiettivi personali in verità sto lavorando anche per quelli aziendali.

Invece, quando un individuo si concentra solo sulla propria carriera o i propri interessi, e questi sono completamente disallineati con il resto, prima o poi andrà male. Perché non è uno che lavora per il team, non gioca di squadra e non farà gli interessi del gruppo. 

Oppure, quando due membri del team si focalizzano unicamente sui loro scopi personali entrando in competizione, dimenticando il bene collettivo, ne risulterà solo una competizione fra due risorse a discapito degli obiettivi generali.

Se hai capito questo concetto è chiaro perché il discorso iniziale del imprenditore sia fallimentare, se definiamo lo scopo di una community senza tenere conto delle motivazioni delle persone non funzionerà nulla.

Come dice Nash, è matematica!

All’interno di un gruppo non è sempre così intuitivo riconoscere che il migliore risultato (punto di equilibrio) si ottiene perseguendo contemporaneamente sia l’interesse del singolo che quello comune. Anzi, per alcuni ciò può sembrare controproducente.

Nella mia esperienza invece trovare questo punto di equilibrio è fondamentale.

Ti faccio un altro esempio di community. Se sono un programmatore alle prime armi e quello che mi interessa è "imparare una nuova tecnologia per diventare un dev migliore" e lo scopo della community è "formare tutti su questa nuova tecnologia" beh i due obiettivi coincidono.

Se io sono un neo-manager, il mio scopo personale è "crescere professionalmente acquisendo ad esempio tutti gli skill che servono per gestire bene il team" e lo scopo della community è "condividere esperienze tra manager, far conoscere manager fra loro, creare contenuti utili a manager" beh i due scopi si allineano di nuovo.

Per cui io come membro della community cercherò:

  • di contribuire per quello che posso
  • di far crescere gli altri
  • di portare il mio contributo
  • di partecipare a tutte le iniziative possibili.

Il segreto è capire cosa motiva davvero le persone (ho scritto molto a riguardo sul mio blog) e cercare di allineare questa motivazione con lo scopo generale della community (o dell'azienda).

Il modo più pratico che ho trovato è:

  • Fare domande. Perché sei qua? Cosa vuoi ottenere? Che obiettivi hai sul lungo periodo?
  • Osservare come si comportano. Cosa li accende? In cosa si buttano a capofitto? Come reagiscono alle iniziatiche che proponi?
  • Metterli alla prova. Se dò un compito da portare avanti con che qualità lo fa? Lo fa contenta o lo vede come un peso? La appassiona?

Non è facile trovarlo, perché spesso non è chiaro nemmeno ai diretti interessati :-)

Ma la chiave di volta è semplice, per far remare tutti nella stessa direzione devi allineare lo scopo personale e quello della community



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Che nasce dall’intersezione tra community, lavoro in team e second brain. Tutto quello che devi sapere per ispirare, coinvolgere ed entusiasmare le persone.


Roberto Campagna

Helpdesk e IT Support presso Brembo

8mo

Grande Alessio, bellissimo articolo, penso che nel mondo di oggi fatto di byte e denaro serve da entrambe le parti avere "Empatia" (che sia il leader del gruppo o persone appartenente ad esso). Purtroppo è difficile ma non "impossibile" 😊

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Grazie Alessio articolo molto bello. Mi è capitato più volte di trovare riscontro nelle parole di Nash: "𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘳 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘴𝘪 𝘰𝘵𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘰𝘯𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘨𝘳𝘶𝘱𝘱𝘰 𝘧𝘢 𝘤𝘪𝘰̀ 𝘤𝘩𝘦 𝘦̀ 𝘮𝘦𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘦́ 𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘨𝘳𝘶𝘱𝘱𝘰" Ti chiedo secondo te come chi sta a capo dell’organizzazione (che sia impresa o altro) può capire quali sono le reali esigenze dei singoli e poi trovare dei punti di contatto con le esigenze del gruppo e dell’azienda/organizzazione? La mia impressione è che manchi sempre un’importante componente di ascolto attivo. Si è spesso concentrati su se stessi e mai sufficientemente attenti a quello che succede intorno e soprattutto ad ascoltare (veramente) chi ci sta vicino.

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Luca Ruzza

IT Manager & Cyber Security for business

9mo

Bell'articolo Alessio, grazie per la condivisione!

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