FOLLIA E NORMALITA'
La follia e la normalità trovano spesso sfumature diverse a seconda del contesto e delle esperienze personali di ognuno. Ciò che può essere considerato folle da una persona, potrebbe, infatti, essere perfettamente normale per un'altra… ma anche viceversa.
In fondo, ognuno ha le proprie esperienze che influenzano il modo in cui percepisce la realtà.
Ed ecco che giudicare gli altri come "pazzi" potrebbe essere riduttivo e cieco rispetto alla complessità dell’individuo che hai di fronte. Ma non solo, perché la normalità stessa può essere un concetto limitante e oppressivo, che impone dei criteri precisi di comportamento e pensiero. Talvolta rimanere nella normalità potrebbe voler dire rinunciare alla tua vera essenza e alla tua creatività.
Ma ti dirò di più: cosa succederebbe se vivendo nella normalità e nelle convenzioni, ti sentissi soffocatə tanto da perdere il senso di vivere?
La follia può certamente essere vista come un antidoto, un modo per esprimere te stessə, per permettere alle tue passioni e istinti di aver voce.
Ed ecco che emerge la parola equilibrio nella sua declinazione personale: quanto restare nel recinto di quel che è dai più considerato normale e quanto invece addentrarsi nella creatività della propria follia?
E queste riflessioni ovviamente sono emerse durante una delle mie letture: "Veronica decide di morire" di Paulo Coelho che porta a guardare quanto possano essere labili i confini tra la sanità mentale e la pazzia.
La società spesso impone degli standard di comportamento e di pensiero che definiscono ciò che è accettabile e ciò che non lo è, relegando in un angolo coloro che non riescono a conformarsi a queste regole invisibili. Tuttavia, Coelho mette in luce che la follia può risiedere anche nella conformità e nell'accettazione acritica di ciò che viene imposto, e che potrebbe portare a perdere la ricerca della propria personale strada verso la felicità.
In un momento storico come quello attuale, in cui la pressione sociale e lavorativa può portare molte persone al burnout, è importante ricordare che la normalità non è un traguardo da raggiungere a tutti i costi, ma un concetto fluido e mutevole che va adattato alle esigenze e alla salute mentale di ciascuno. In un mondo che spesso premia la razionalità e il controllo, è quindi essenziale non perdere di vista la propria parte più istintiva e creativa.
La follia può diventare un catalizzatore per la scoperta di se stessi e per l'esplorazione di nuove possibilità e opportunità.
Osare essere diversi, originali e autentici, ascoltare la propria voce interiore sono i primi passi per abbracciare la propria unicità e per vivere una vita vera e appagante, anche se questo significa uscire dai canoni della normalità imposti dalla società. La follia può essere in questo senso anche una forma di libertà, una via per rompere le catene che imprigionano nell'illusione della normalità preconfezionata.
In conclusione, abbraccia la follia come parte integrante della tua umanità, senza temere il giudizio o lasciarti condizionare dalle aspettative degli altri, lascia che la tua diversità ti guidi verso nuove prospettive ed esperienze, seguendo la tua voce interiore. Sii audace nel tuo essere e non temere di essere considerato "fuori dal normale". La follia è un dono che ti permette di esplorare la tua vera essenza e di vivere una vita piena di significato e opportunità.
Possono le storie aiutare a vivere meglio? Penso di sì, anche nel contesto lavorativo! Le narrazioni contengono esperienze, certo vissute da altri, ma si tratta comunque di viaggi esperienziali: fanno immedesimare, risuonano, aiutano a far chiarezza sui propri vissuti. E allora rappresentano il primo passo per un percorso di crescita personale. Il Counseling può essere lo step successivo, per meglio comprenderti, per proiettarti con consapevolezza nel tuo futuro.
Se ti senti sopraffatto dalle sfide della tua carriera, contattami per una sessione di consulenza gratuita e scopri come posso aiutarti a ritrovare la tua normalità professionale.
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