Grazie del tuo tempo (anche no)
Esistono convenevoli che fanno parte del nostro linguaggio colloquiale e finiscono inevitabilmente anche nei contenuti che creiamo per promuovere il nostro business.
I convenevoli sono una brutta bestia
Per convenevoli intendo tutta quella serie di espressioni e micro frasi di circostanza che accompagnano la nostra giornata.
Ad esempio:
“Buongiorno”
“Buongiorno a lei”
“Auguri”
“Anche a te e famiglia”
Si tratta di parole pronunciate quasi in automatico perché arrivano prima ancora che il nostro cervello possa comandare alla bocca cosa fare.
Con la tastiera dovrebbe essere diverso (abbiamo più tempo per pensare e rileggere), e invece spesso non è così. Sembra che la mano prema in automatico alcuni tasti con un risultato disastroso.
I convenevoli usati in questo caso hanno a che vedere con un senso di riconoscenza nei confronti dell’utente come se la sua attenzione fosse un dono che non meritiamo.
Forse sono loro a doverti ringraziare?
Mi riferisco soprattutto ai ringraziamenti.
Vedo contenuti pieni zeppi di ringraziamenti.
“Grazie del tuo tempo”, “grazie per averci letto fino a qui”, “grazie della tua attenzione” e così a seguire con un ringraziamento infinito per ogni respiro che compie l’utente.
Questo atteggiamento descrive un equilibrio in cui è l’utente a fare un piacere a noi come se leggere un nostro articolo o guardare un nostro video non fosse di sua utilità. Non stanno così però le cose, infatti i contenuti vengono creati in funzione delle esigenze del cliente, sono gratuiti e rappresentano per lui un beneficio senza controindicazioni.
Non siamo noi a doverlo ringraziare a ben vedere, eppure i “grazie” si sprecano a ogni riga.
Le parole inoltre, lavorando anche sul nostro inconscio, possono davvero contribuire a creare un equilibrio malato dove chi crea contenuti inizia a pensare di dover esser riconoscente nei confronti di chi trae un beneficio assoluto e unilaterale dal suo sforzo.
La verità è che gli utenti – fruendo dei nostri contenuti – non stanno facendo un favore a noi, ma a loro stessi. Ed è giusto che sia così.
I nostri contenuti quando davvero di valore dovrebbero ricevere un grazie da parte dell’utente e infatti è ciò che accade quando lavoriamo bene con il Content Marketing.
Ecco un’alternativa intelligente ai ringraziamenti
Ho pensato allora a un approccio più intelligente e facile da utilizzare.
In alternativa al “grazie” un’ottima soluzione è mostrare la nostra stima con i complimenti.
“Complimenti per aver letto fino a qui. Significa che sei un cliente illuminato, perché in mezzo a tutti gli altri che pretendono senza informarsi tu ti sei fermato, ti sei preso due minuti, e hai ottenuto un risultato.”
Ecco come creare un equilibrio sano dove le parole sono sincere e descrivono la realtà dei fatti.
Mi rendo conto che certi convenevoli come i ringraziamenti arrivano dal nostro linguaggio quotidiano ed è difficile farne a meno.
Però – almeno in forma scritta – prendiamoci qualche minuto in più per rileggere il testo e chiederci se è l’utente a farci un favore leggendo, o se siamo noi a fargli un favore creando contenuti utili.
In sintesi, i ringraziamenti fatti all’utente per aver fruito di un nostro contenuto non ci aiutano a creare un equilibrio sano e non hanno nessun effetto su di lui perché privi di significato.
I complimenti sono un’ottima alternativa ai ringraziamenti, sono credibili e sempre apprezzati.
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Inizialmente pensavo di dissentire. Credo sia una questione di frequenza. Quando il tempo è un piacere reciproco, e ci si trova con un'energia credo che un bel grazie ci possa stare.
Creativo pubblicitario e social media strategist. Amo la fotografia e la corsa.
4yDel tuo tempo anche si 😊