Sta cambiando il rapporto tra gli italiani e il mattone? Lo scenario delineato dall’Osservatorio Immobiliare di Nomisma
L’ultima edizione dell’Osservatorio Immobiliare realizzato da Nomisma delinea un quadro di stabilizzazione delle compravendite immobiliari, che si mantengono intorno alle 700.000 unità. Al momento non si rilevano segnali di ripresa del mercato a causa di diversi fattori, tra cui la debolezza reddituale e l'atteggiamento prudente delle banche, anche se il miglioramento tendenziale del quadro economico e la riduzione del costo del credito dovrebbero favorire un progressivo recupero già a partire dei prossimi mesi.
Detto questo, va sottolineato come negli ultimi 20 anni la propensione delle famiglie all'acquisto di immobili non sia cambiata in modo sostanziale. “Nel complesso, se la tendenza generale e l'attitudine degli italiani verso il mattone non hanno subito grandi cambiamenti, indubbiamente per una fascia di popolazione nel tempo è diventato sempre più difficile accedere al mercato della proprietà, favorendo così uno spostamento di interesse verso la locazione” – commenta Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma.
Il crescente interesse verso le locazioni
In particolare, le giovani generazioni mostrano un crescente interesse per soluzioni in affitto, principalmente a causa delle minori disponibilità reddituali e patrimoniali nonché della maggiore mobilità territoriale. Analogamente, anche per le fasce di popolazione meno abbienti si rileva uno spostamento della domanda verso la locazione a causa sia della debolezza reddituale sia all'impossibilità di accesso al credito, oltre alla impossibilità di trovare soluzioni a condizioni di mercato accessibili, vista la crescita dei prezzi registrata negli ultimi anni. “Nonostante ciò, quando le condizioni economiche lo consentono, la proprietà continua ad essere la scelta predominante per l'accesso alla casa” – aggiunge Dondi.
Il supporto del mutuo per l’acquisto dell’abitazione
Quella che invece sta cambiando è la propensione degli italiani ad acquistare un’abitazione con il supporto di un mutuo: al netto delle politiche restrittive adottate dagli istituti di credito, l’elevato costo del denaro ha fatto sì che le compravendite sostenute da un mutuo si siano ridotte ulteriormente, passando dal 51,9% del primo trimestre 2022 al 38,6% del primo trimestre 2024.
L’immobile come investimento
La percezione di aumento della domanda di acquisto per investimento rispetto allo scorso anno, espressa dagli operatori immobiliari intervistati da Nomisma, rappresenta un segnale di rottura con il recente passato. Il rinnovato interesse per l’immobiliare potrebbe nascondere aspettative di aumenti dei prezzi in grado di garantire un ritorno in conto capitale, così come di opportunità rivenienti da rendimenti da locazione in crescita per effetto dell’ascesa dei canoni.
L’investimento nell’abitazione da destinare alla locazione privilegia sempre più il mercato degli affitti brevi e transitori. “Se resta elevata la propensione all’acquisto finalizzato all’utilizzo come abitazione principale, va sottolineato come stia diminuendo l’interesse da parte di una quota di proprietari ad affittare l’abitazione a causa di esperienze negative avute in passato o per la convinzione che la normativa tuteli eccessivamente gli inquilini. Al contempo, però, si registra un crescente interesse verso gli affitti brevi a fronte di una domanda stimolata dal significativo afflusso di turisti nel nostro Paese. In aumento anche le locazioni transitorie per soddisfare le esigenze da parte degli studenti e di lavoratori in mobilità” – conclude Dondi.
L’Osservatorio Immobiliare di Nomisma fornisce un quadro puntuale ed esaustivo del mercato italiano, restituendo agli associati dati aggiornati, analisi e strategie. Per maggiori informazioni, clicca qui.