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Le ultime novità sulla Legge di Bilancio 2025 tra anticipazioni, indiscrezioni e prime ipotesi sui numeri complessivi

focus del sole 24 ore del 21.11.2024 - concordato e versamenti - Le scadenze di fine anno Gli acconti/2 Chi aderisce al concordato può scegliere tra due opzioni Per il 2024 prevista la possibilità di scegliere il calcolo sulla base «storica». Si ritiene che le stesse regole valgano per i contributi

🔥🔥🔥 #fiscoinferno 📝 Libretti postali, buoni fruttiferi, btp fanno tutti massa fuori dal calcolo dell'Isee fino a 50 mila euro. Il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti rispondendo a una interrogazione al Senato anticipa il perimetro del decreto che dà attuazione all'esenzione prevista dalla legge di bilancio. Su @italiaoggi anche i dati di quanti Isee sono già stati gestiti dalla consulta dei caf. 📝 Milleproroghe, millenodi millestop e millego. Arrivano, confermando le anticipazioni di ItaliaOggi la riapertura del ravvedimento speciale fino a marzo e la remissione in bonis per i salta la rata della rottamazione quater. Prendono forma gli emendamenti alla legge di conversione del decreto mille proroghe su @italiaoggi tutti gli approfondimenti 📝 In audizione l'amministratore delegato di Sogei segna un altro punto per l'attuazione della riforma fiscale, tutto è pronto per il software che sarà rilasciato settimana prossima sul tax control framework, rischio fiscale. Poi toccherà al software per il concordato preventivo biennale. Tutti i dettagli su @italiaoggi

📅 𝐋𝐞𝐠𝐠𝐞 𝐝𝐢 𝐁𝐢𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟓: 𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐥𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐡𝐞 Il DDL 2025 è approdato in Parlamento e prevede una serie misure significative: dalla riduzione fiscale per i redditi medio-bassi ai fondi per il rinnovo dei contratti nella PA. Tra gli interventi previsti, il supporto alle famiglie numerose, il rifinanziamento del fondo sanitario e incentivi alla natalità. In un contesto economico globale incerto, questa manovra vuole sostenere la crescita e la resilienza economica. Per un'analisi completa, leggi qui! 👇 #LeggeDiBilancio #Economia #EntiLocali #PubblicaAmministrazione #Fisco

Statali, il contratto prova il rush finale Ritocco all'insù agli aumenti in ministeri e agenzie fiscali, ora da 121,4 a 193,9 euro CALENDARIO Nell'ultima bozza anche la richiesta di accelerare sulle verifiche post-intesa per passare subito al 2025/27 Un interessante articolo di Gianni Trovati su #IlSole24Ore. “Il rinnovo del contratto 2022/24 dei dipendenti di ministeri e agenzie fiscali prova lo scatto finale. La prossima riunione all'Aran è prevista per lunedì 28 ottobre, e nell'ultima bozza compaiono nuove cifre con un ritocco al rialzo degli aumenti. Nella tabella aggiornata gli incrementi mensililordi del tabellare vanno ora dai 121,4 euro degli «operatori», il livello gerarchico più basso, ai 193,90 delle «elevate professionalità», la più alta, passando dai 127,7 e 155,1 indicati rispettivamente per assistenti e funzionari. Le differenze rispetto alla prima ipotesi sono piccole, ma mostrano la decisione di mettere sul tavolo anche le risorse "accantonate" in vista dell'ultimo giro di boa. Ma a cambiare rispetto alla fase precedente del negoziato che si è sviluppata fin qui è il contesto generale; dominato ora da una legge di bilancio che oltre a portare al 6% il tasso di aumento peril 2022/24 già definisce ifondi per il 2025/27 (5,55 miliardia regime per il settore statale) e 2028/30(6,112 miliardi a regime). Si tratta di una novità assoluta rispetto al passato, in cui le manovre di solito cominciavano a mettere una quota dei fondi sul primo anno del triennio in attesa di completare l'opera successivamente, finanza pubblica permettendo. Il cambio di passo è imposto dalla riforma del Patto Ue, che chiede ai Paesi un Piano di bilancio strutturale poi modificabile solo per eventi eccezionali e cambi di governo; ma le ricadute sulle trattative possono essere profonde. Perché gli aumenti per i prossimi trienni sono in linea con l'inflazione programmata, e quelli sul 2022/24 non hanno più margini ulteriori; sul piano economico, insomma, resta poco da negoziare. La volontà di accelerare si trova anche in due dichiarazioni congiunte dell'ultima bozza che sarà sottoposta ai sindacati lunedì. La prima chiede di tagliare i tempi delle verifiche successive alla pre-intesa per poter avviare rapidamente il confronto sul triennio successivo. E la seconda prospetta un'eventuale riconvocazione del tavolo per aggiornare la pre-intesa in caso di novità ulteriori lungo il percorso parlamentare della manovra: segno che si vuol chiudere prima di fine anno.” #flpnews #lavoro Seguimi su LinkedIn: https://lnkd.in/dgUYdM5s.

“… Trattandosi di una legge di bilancio, alla metà dei🔻provvedimenti attuativi è legato lo stanziamento di risorse. Solo per il 2025, questi saranno necessari per sbloccare 3,9 miliardi (per continuare il paragone, i provvedimenti attuativi della manovra 2024 uscita dal Cdm servivano per sbloccare 3,2 miliardi, saliti a 3,6 miliardi con i provvedimenti attuativi aggiunti in parlamento). Se si considera tutto il triennio 2025-2027 la cifra sale nel complesso a 15,1 miliardi”. di Andrea Marini per #ilsole24ore

L'articolo evidenzia quanto le imprese nel 2024 abbiano utilizzato molto di più il 4.0 rispetto alle previsioni Ministeriali che stimavano un passaggio verso la 5.0. Quello che stupisce è la previsione o meglio la sua mancata revisione alla luce dei ritardi sulla 5.0. In ogni caso è manifesta la distanza tra chi fa impresa e chi progetta gli incentivi , infatti l'articolo conclude citando la consultazione pubblica in atto sul tema incentivi per cercare di migliorarli!

La rivalutazione degli assegni è uno dei nodi da sciogliere in vista della prossima legge di bilancio. Già ora non tutti i trattamenti crescono allo stesso ritmo dell’aumento dei prezzi. Ma il governo sembra intenzionato a tagliare ancora

Dovranno essere ridotte di oltre 7,3 miliardi entro il 2028

L’Italia che si appresta a definire il primo Piano di bilancio strutturale chiesto dalle regole fiscali della Ue faticosamente riformate alla fine dello scorso anno arriva a questo appuntamento con una spesa pubblica che si è ingigantita negli anni del Covid, e che al termine dell’emergenza non ha nemmeno accennato a riavvicinarsi ai livelli precedenti