Un Italia che non c’è più
UN EROICO COMANDANTE Il 3 febbraio 1943, nel canale di Sicilia, il Capitano di Corvetta Enea PICCHIO, nato a Oleggio (NO) nel 1906, dopo aver posto in salvo l'equipaggio, non abbandonò la sua nave, il cacciatorpediniere Saetta, che affondava. Si inabissava secondo i più antichi codici del mare, salutando la Bandiera, il simbolo dei valori più alti per un militare. Già decorato in vita con tre Medaglie di Bronzo, per il suo eroico sacrificio fu decorato alla memoria con la Medaglia d'Oro al Valor Militare per la seguente motivazione: "Comandante di Silurante, eseguiva numerose e rischiose missioni di guerra in acque fortemente controllate da aerei e sommergibili avversari, distinguendosi particolarmente in lunga, difficile e contrastata operazione di rimorchio e di trasporto combustibile ad un porto avanzato d'oltremare. Nella sua ultima missione di scorta, irrimediabilmente colpita l'unità da offesa subacquea ed in condizioni atmosferiche avverse, si preoccupava della salvezza del suo equipaggio dando con calma e serenità le disposizioni del caso. Benché sollecitato dai suoi dipendenti, rifiutava di portarsi in salvo e, irrigidito nella posizione di "saluto alla bandiera", si inabissava con la sua nave, lasciando ai posteri luminoso esempio di eroica abnegazione e di sublime attaccamento al dovere." Ciro Niglio MAI DIMENTICARE Grazie per aver letto questo post, con la speranza che questo ricordo possa essere divulgato e condiviso liberamente. Tutti sono invitati a seguire la pagina FB “Esempi Quotidiani”, perché “per superare le sfide del futuro servono Valori, che sono chiari negli Esempi del passato (Ciro Niglio)”