🎤 Viviamo in un contesto di tensione perenne, ma in che modo si può guarire dalle ferite dell’odio? Ecco l’intervista che Bianca Senatore ha fatto alla nostra Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, nonché Progettista Sociale, Marta Musso, che – supportata dai dati di numerose ricerche - esplora le radici e le conseguenze della violenza, sottolineando il ruolo chiave dell'ambiente familiare e sociale nel perpetuare comportamenti violenti. 🔗 Leggi “La spirale della violenza, ecco come spezzarla” su https://lnkd.in/dACjymN4 💕 Aiutaci anche tu a prevenire la violenza di genere sostenendo il nostro progetto "Dalla parte delle bambine" rivolto a minori fragili cresciuti in contesti violenti e ai loro educatori: https://lnkd.in/dwsG3t_8 #fondazionegariwo #dallapartedllebambine #gariwo #intervista #associazionecaf #comunitàresidenziali #accoglienzaminori #gariwomagazine
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In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, abbiamo preparato un approfondimento che esplora le radici antropologiche, sociali e culturali che rendono la violenza e la disuguaglianza di genere tanto difficili da estirpare, anche nella nostra società. Con questo articolo, avrai la possibilità approfondire e diffondere la conoscenza delle diverse forme di violenza, delle modalità di assistenza e dei percorsi di supporto psicologico per chi ha vissuto esperienze difficili. Leggi, per saperne di più ⬇️
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📣 📕 I diritti non si conquistano, si difendono: U.D.i.RE al fianco di chi subisce violenza 📣 Centri Antiviolenza U.D.i.RE: l'unica realtà in Italia che combatte la violenza senza distinzione di genere. Perché la violenza non conosce limiti di genere, di colore, di sesso, di orientamento sessuale...❤️ 💛 💙 📣 U.D.i.RE È AL TUO FIANCO: - Ascolto e sostegno psicologico per aiutarti a superare il trauma - Aiuto legale per tutelare i tuoi diritti - Supporto concreto per affrontare le difficoltà quotidiane - Percorsi di autonomia per riprendere il controllo sulla tua vita 📣 💚 Non sei sola/o: insieme possiamo dire STOP alla violenza! Condividere questo messaggio è un dovere: diffondi la parola, aiutaci a raggiungere chi ne ha bisogno. 📣 📕 U.D.i.RE: LA TUA VOCE CONTRO LA VIOLENZA. Contattaci: Telefono: +39 351.7339070 Email: info@centroudire.it Sito web: https://lnkd.in/dA9hKfCa Insieme, possiamo fare la differenza. #laviolenzanonhasesso #senzalimitidigenere ❗ P.S.: I diritti non aumentano automaticamente. È nostro dovere difenderli ogni giorno. Per questo, condividere questo messaggio diventa un dovere.
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ORPHAN OF FEMINICIDE INVISIBLE VICTIM Cosa puoi fare se conosci un’orfana o un orfano di femminicidio? Alcuni suggerimenti per essere presenti e, insieme, creare alleanza: 📌 Mettiti in ascolto empatico, attivo e accogliente. Non fare domande specifiche sulla vicenda e sappi che il suo racconto potrebbe essere carico di dolore e preoccupazioni. 📌 Usa un linguaggio non giudicante. Con le parole giuste puoi mettere a proprio agio una persona, aiutandola ad aprirsi e a raccontare come si sente 📌 Evita di sminuire e banalizzare le preoccupazioni. Nel cercare di dare spiegazioni o di risolvere un problema complicato con una soluzione semplicistica, il rischio che si corre è di giustificare l’accaduto o di enfatizzare l’angoscia. 📌 Posizionati. La violenza sulle donne è un reato, il femminicidio ne è l’estrema conseguenza. 📌Sii agente di cambiamento e di consapevolezza. Praticando queste azioni e diffondendole, fai da filtro e sollevi la persona orfana dall’incombenza di dover spiegare quello che sta vivendo. 📌 Parlale/gli di Orphan of femicide invisible victim, un progetto dove orfani, orfane e famiglie affidatarie possono rivolgersi a professionisti e figure preparate ad affrontare il fenomeno del femminicidio. "Orphan of Femicide Invisible victim" è un progetto selezionato da Con I Bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Per maggiori informazioni scrivi a: progettorfanifemminicidio@isidecoop.com
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{𝐅𝐀𝐂𝐂𝐈𝐀𝐌𝐎... 𝐈𝐋 𝐏𝐔𝐍𝐓𝐎} *** 👩🦰 Un terzo delle #donne tra i 16 e i 70 anni in #Italia ha subito #violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita. Questo significa che molte persone che conosciamo potrebbero essere vittime di violenza domestica, anche se non ne parlano apertamente. 🙏 Spesso le vittime si rivolgono al #medico di famiglia per chiedere aiuto. Ma riconoscere i segnali non è sempre facile. Come possiamo imparare ad ascoltare con maggiore attenzione e sensibilità? 👠 La violenza domestica non riguarda solo le donne adulte, ma anche i minori che vivono in contesti familiari violenti. Questi #bambini sono esposti a un doppio rischio: essere vittime dirette o assistere alla violenza subita da una figura di riferimento. 💪 È fondamentale rompere il silenzio e lavorare insieme per creare una società in cui la violenza non abbia spazio. Cosa possiamo fare concretamente nella nostra comunità per supportare le vittime e prevenire la violenza domestica? L'articolo di Stefano Cartesegna e Margherita Saraceno è su @Il Punto 🔗 https://bit.ly/4fwVljz #omceotorino
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Un marito non può abusare sessualmente di sua moglie. Un fidanzato non può stuprare la sua stessa fidanzata, quelle sono cose che fanno gli stranieri sconosciuti nei vicoli bui, non i padri di famiglia, non gli uomini che abbiamo sposato. Eppure, le statistiche parlano chiaro: il 62,7% degli stupri a danno di persone di genere femminile, vengono messi in atto da partner. In ogni caso, la violenza maschile sulle donne non rappresenta un’emergenza. Ma come Tei, con tutti i femminicidi e gli stupri che ci sono stati quest’anno? Come puoi proprio tu affermare una cosa del genere? La violenza di genere non è un’emergenza, bensì un fenomeno strutturale caratterizzato da una natura multi fattoriale al cui interno ci sono aspetti sociali, culturali, politici e relazionali che sono tra loro interdipendenti. Un’emergenza, invece, è un qualcosa che è caratterizzato da una durata definita di tempo e ha sempre un inizio e una fine (vedi “l’emergenza Covid”). La violenza contro le donne, compresa la sua declinazione domestica, è invece un fenomeno sistemico, che affonda le proprie radici nella costruzione sociale e culturale della disparità di potere tra i generi presente a tutte le latitudini, trasversale ad aree geografiche, condizioni socioeconomiche e religione. Proprio perché non tutti i tipi di violenza domestica lasciano “segni” fisici evidenti sul corpo, alcuni tipi di abusi sono molto più difficili da identificare. Si ok Tei, ma come si fa a riconoscere i segnali della violenza domestica, soprattutto quelli meno evidenti? Ora te lo spiego. Ho preparato per te una guida in 10 punti molto semplice ed esaustiva per aiutarti a riconoscere tali segnali nella tua relazione o in quella di un* amic*/familiare. Leggi la guida completa https://lnkd.in/dWDAJ8-J
I segnali della violenza domestica e come riconoscerli - Oh My Tei!
ohmytei.it
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"Il gruppo è un un dispositivo che permette di scardinare meccanismi di difesa come la dissociazione, la negazione, la minimizzazione. Perché nel gruppo è come ci fossero tanti specchi". Lo ha raccontato Davide Mezzanotte, psicoterapeuta che lavora con uomini maltrattanti, nel secondo episodio di Se domani non torno, il podcast di Will in cui esploriamo le radici culturali, sociali, giuridiche e politiche del femminicidio. Il podcast è stato pubblicato a novembre 2023, in questi giorni è uscito un nuovo episodio per riflettere su cosa è cambiato a un anno dalle mobilitazioni seguite all'omicidio di Giulia Cecchettin. Si ascolta qui: https://lnkd.in/d5xXV_GE Il ruolo delle istituzioni è fondamentale nella prevenzione e nel contrasto dei comportamenti violenti, che troppo spesso sfociano in esiti fatali. Come evidenziato nella Relazione sui percorsi trattamentali per uomini responsabili di violenza, redatta dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle forme di violenza di genere nel 2022, l’assenza di interventi mirati a modificare il comportamento degli autori di violenza rappresenta una grave lacuna nell’intero progetto di contrasto alla violenza sulle donne. Secondo lo studio I centri per uomini responsabili di violenza in Italia, realizzato nell’ambito del progetto ViVa, nel 2022 erano attivi 94 di questi centri sul territorio nazionale, con il 57% situato nelle regioni del Nord. A partire dagli anni ’80, Paesi come Regno Unito, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda hanno sviluppato programmi di recupero specifici per autori di violenza. Questi percorsi mirano a garantire che l’autore possa: - riconoscere tutte le forme di violenza commesse: fisica, sessuale, psicologica, emotiva o economica - assumersi piena responsabilità dei propri comportamenti, senza spazio per negazioni, minimizzazioni o giustificazioni - diventare consapevole della sofferenza inflitta alla donna e ai figli, quando presenti - prendere coscienza degli stereotipi culturali legati al genere e ai relativi ruoli sociali - sviluppare strategie individuali per interrompere il processo psico-emotivo che porta alla violenza
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🔹LA VIOLENZA DI GENERE. LE BAMBINE E I BAMBINI. 🔹25/06/2024 - Orari: 20:30 - 22:30 Casa della Psicologia - piazza Castello 2, Milano - Online su piattaforma GoToWebinar. 🔹In un elevato numero di casi i minori sono i testimoni di violenza domestica o intrafamiliare ai danni delle donne. In altri casi risultano essere le vittime dirette della violenza. La paura costante, il senso di impotenza e l’incapacità di reagire sono alcune delle conseguenze che impattano sullo sviluppo delle bambine e dei bambini esposti alla violenza. Ancora più drammatici sono i contesti in cui la violenza contro le donne rende i minori orfani speciali. La rete di protezione è la comunità che risponde, con progetti di prevenzione e intervento, volti a difendere i minori. Come intervenire? Quali sono le Buone Pratiche? La complessità del contesto richiama complessità e articolazione degli interventi psicologici in rete con gli altri professionisti coinvolti nel processo. INTRODUCONO: Laura Parolin, Presidente OPL Davide Baventore, Vicepresidente OPL Anita Pirovano, Coordinatrice GdL Donne RELATORI: Stefano Cirillo, Psicologo, psicoterapeuta, codirettore della Scuola Mara Selvini Palazzoli Stefania Bartoccetti, Presidente Telefono Donna Paola Aquaro, Psicologa psicoterapeuta Chiara Di Cristofaro, giornalista Evento aperto a tutti. I posti sono limitati. L'iscrizione è obbligatoria. https://lnkd.in/dEqVhpsD
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Già 195 richieste di aiuto nel 2024 rispetto alle 140 totali del 2023. Più di 70 ammonimenti del Questore contro i 40 circa del 2023. Sono i numeri di un’emergenza che anche nel nostro territorio si fa pesantemente sentire e colpisce tutti gli strati sociali, indipendentemente dall'istruzione, dall'età, dall’etnia di appartenenza. Giorni fa ho preso parte all’incontro conclusivo organizzato dal Comitato Unico di Garanzia dell’Università Politecnica delle Marche e dall'Associazione Studentesca Gulliver nell’ambito un ciclo intitolato "Affettività e Sessualità: parlarne è capire" rivolti in particolare alla comunità studentesca del nostro ateneo. Il percorso si è articolato in 6 incontri, ciascuno dei quali prevedeva l'intervento di speakers qualificati: membri del Centro Antiviolenza Donne e Giustizia, Consigliera di Parità della Provincia di Ancona, Consigliera di fiducia UNIVPM, Psicologhe del centro di Ascolto UNIVPM, appartenenti alle forze dell'ordine. I temi hanno spaziato dalle molestie sessuali in ambito accademico e lavorativo al contrasto al revenge porn, per poi affrontare gli aspetti psico-pedagogici nelle relazioni affettive e sentimentali e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, toccando infine l'identità sessuale e i diritti sessuali in ambito accademico per concludersi proprio in prossimità del 25 novembre (Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne) con un evento sui segnali della violenza. #UNIVPM è da sempre sensibile a queste tematiche e, in collaborazione con l’Associazione Donne e Giustizia di Ancona, ha attivato da giugno 2023 lo Sportello Virtuale Antiviolenza: una chat anonima, gestita esclusivamente dalle operatrici del Centro Antiviolenza di Ancona e accessibile dall'area riservata di ateneo tramite un link. Durante questo specifico incontro intitolato “I segnali della violenza in ambito privato: come riconoscerli e affrontarli nella prospettiva della vittima e del soggetto maltrattante” le Commissarie della Polizia di Stato hanno descritto le caratteristiche degli interventi quotidianamente messi in campo. Hanno spiegato quali sono le caratteristiche dell’ammonimento del Questore, con il quale il soggetto viene convocato e informato della segnalazione, ma anche dei percorsi di aiuto messi a disposizione. E' fondamentale la parte iniziale di approccio alla vittima, l’ascolto attivo e l’empatia, in quanto moltissim* tendono a giustificare l’aggressore e ad attribuire a propri comportamenti l'innesco della violenza. Grazie al Comitato Unico di Garanzia per essersi fatto promotore di questo ciclo di iniziative su temi nei confronti dei quali la società in generale sembra ancora reticente, e grazie a UNIVPM che ha dimostrato ancora una volta il ruolo che spetta ad una istituzione votata al progresso scientifico, culturale e sociale.
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Ecco un altro interessante spunto di riflessione tratto dal seminario online "Cuav: i centri per autori di violenza. Una prospettiva efficace per contrastare la violenza contro le donne" organizzato lo scorso 8 marzo 2024 da Agenfor International Foundation e Associazione Ares APS Adolescente a tendenza antisociale 🔍 Scopriamo insieme cos'è la tendenza antisociale in adolescenza. 🔹 La tendenza antisociale comprende una serie di comportamenti trasgressivi, come problemi d'attenzione, aggressività, piccola delinquenza, consumo di sostanze e comportamento sessuale precoce. 🔹 Questa tendenza può essere osservata anche in individui normali, ma la sua gravità dipende dalla persistenza nel tempo, con alcuni giovani che iniziano a manifestare questi comportamenti già in tenera età. 🔹 Il contributo dei genitori è cruciale: l'escalation degli scontri in tenera età può rinforzare il comportamento aggressivo del minore, sottolineando l'importanza di un intervento familiare. 🔹 La violenza assistita, subita da bambini esposti a vari tipi di violenza, è considerata un fattore di rischio per l'esordio antisociale del minore. 🔹 L'Associazione Ares APS propone il "Progetto CHANCE", che offre interventi di psicoeducazione per contrastare la devianza minorile attraverso la conoscenza, condividendo risultati con gli operatori per un trattamento efficace. #preandposttrial #altrnativejustice #eu #euproject #cuav #genderviolence #violenzadigenere #8marzo
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Un tranquillo pomeriggio si trasforma in un incubo per una ragazzina di 12 anni a Modena, vittima di una violenza inaudita nella sua stessa casa. Due ragazzi, invitati a passare del tempo insieme, hanno infranto ogni barriera di rispetto e fiducia. Questo evento ci obbliga a interrogarci sulla percezione del corpo femminile e sulla disumanizzante mancanza di empatia. È tempo di affrontare queste problematiche apertamente, promuovendo un’educazione che fondi le sue radici nel rispetto reciproco, nel valore del consenso e nell’importanza dell’educazione sessuale e affettiva. La mancanza di un’educazione sessuale efficace nelle scuole e talvolta anche in famiglia ci lascia impreparati di fronte alla complessità delle relazioni umane. È essenziale educare i giovani non solo al rispetto autentico, ma anche alla consapevolezza e alla responsabilità nelle relazioni interpersonali. La cronaca di questa violenza non è solo una notizia, ma un chiaro segnale che non possiamo più ignorare. La società deve proteggere i suoi membri più vulnerabili e costruire un ambiente sicuro per tutti, sostenendo un’educazione completa che includa l’effettività e il rispetto. Educare i giovani al rispetto autentico è un dovere non più rinviabile. Ogni contesto, dalla famiglia alla scuola, deve diventare un fronte attivo contro la normalizzazione della violenza e l’ignoranza sessuale. La battaglia contro la violenza di genere inizia con il riconoscimento e il supporto senza riserve alle vittime e l’istruzione su tutti gli aspetti delle relazioni umane. Non possiamo chiudere gli occhi. È tempo di agire, di educare, di cambiare. #StopViolenza #EducazioneSessuale #EducazioneAlRispetto #ProteggiamoITutti #notizie #larepubblica
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