Post di Emilio Cozzi

Visualizza il profilo di Emilio Cozzi, immagine

GIORNALISTA Wired, Forbes, Il Sole 24 Ore, ISPI, Financialounge. AUTORE/HOST. IN TV: “Countdown” (Sky Tg24). PODCAST: “La geopolitica dello spazio”, “Videogame” (Radio 24). COLLABORAZIONI: barbara.castorina@visverbi.it

L'era di Ariane 6 è cominciata. Quando in Italia erano le 21 di martedì 9 luglio, i due booster a propellente solido P120C, prodotti dall'italiana AVIO, hanno incendiato l’aria dello spazioporto di Kourou, in Guyana Francese, e impresso una spinta di 900 tonnellate al corpo centrale del sistema di lancio. In quel momento, sostenuto anche dal motore Vulcain 2.1, il vettore pesante dell’Esa si è staccato dalla rampa per la prima volta e ha inaugurato una nuova epoca, almeno per lo spazio europeo. Sebbene le fasi iniziali del lancio siano state perfette, due ore dopo il liftoff un problema non meglio specificato - sembra di natura elettrica - all'unità di propulsione ausiliaria ha fatto perdere la traiettoria corretta al secondo stadio del razzo e impedito la terza riaccensione del suo motore, il Vinci, una novità di Ariane 6. Il secondo stadio non è quindi rientrato in atmosfera, di fatto trasformandosi in un detrito spaziale che “cadrà” naturalmente fra qualche anno. Nella conferenza stampa post volo, Stéphane Israël, ceo di ARIANESPACE, si è detto certo che l'anomalia non produrrà ritardi sul calendario di Ariane 6, pronto a tornare sulla rampa entro la fine dell'anno in corso. Un successo quindi? L'Agenzia spaziale europea dice di sì e non ha torto. Quel che conta di più, però, è capire se e quanto i ritardi, il problema al Vinci e soprattutto l'impostazione del nuovo sistema di lancio ne facciano un mezzo competitivo e capace di rispondere alle esigenze dell'Europa spaziale in un settore trasformatosi in dieci anni, da quando cioè il progetto Ariane 6 venne approvato nella versione decollata martedì sera (proprio mentre Elon Musk faceva appoggiare per la prima volta il primo stadio di un Falcon 9 su una chiatta oceanica). Dal paventato ritiro di EUMETSAT, che pare aver deciso di viaggiare su un Falcon 9 e non, come previsto, sul terzo volo di Ariane 6, alle strategie dell'Esa per non ricadere nell'incapacità di lanciare autonomamente razzi e missioni nello spazio, una riflessione a gioco fermo sul debutto che potrebbe concludere la "crisi dei lanciatori europei". Potrebbe, perché la crisi, de facto, non è finita. Tutto nel LINK AL PRIMO COMMENTO, per Wired Italia European Space Agency - ESA Agenzia Spaziale Italiana Ministry of Enterprises and Made in Italy ArianeGroup Isar Aerospace MaiaSpace Rocket Factory Augsburg - RFA

  • Nessuna descrizione alternativa per questa immagine
Emilio Cozzi

GIORNALISTA Wired, Forbes, Il Sole 24 Ore, ISPI, Financialounge. AUTORE/HOST. IN TV: “Countdown” (Sky Tg24). PODCAST: “La geopolitica dello spazio”, “Videogame” (Radio 24). COLLABORAZIONI: barbara.castorina@visverbi.it

5 mesi
Giuliano Bombieri

Software Engineer, Game Developer, R&D e Team Leader presso WM S.r.l.

5 mesi

L'Europa deve ripetere lo stesso percorso che ad esempio anche la Cina sta seguendo con le compagnie private: noi abbiamo appena cominciato a correre e se non ci muniamo di un container di bibite energetiche arriveremo tardi... o mai, e mi dispiace essere tendenzialmente pessimista.

Fabio Miceli

Executive at Int’l financial Group …”The road of progress is paved by those who dare to question and those who are unafraid to lead with conviction, even in the face of adversity"..

5 mesi

La lista di prenotazioni è lunga, c’è un grande futuro in questo settore per l’Europa

È una bella soddisfazione aver avuto questo successo.

Vedi altri commenti

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi