La violenza di genere contro le donne continua a rappresentare una delle sfide più urgenti e complesse della nostra società, come dimostrano i dati allarmanti raccolti dai centri antiviolenza e dagli osservatori regionali. In Italia, il 2024 segna un nuovo incremento nel numero di donne che si sono rivolte a queste strutture, evidenziando una crescente consapevolezza, ma anche l’urgenza di un’azione più incisiva. In Toscana, le statistiche tracciano un quadro particolarmente preoccupante, con numerosi femminicidi e migliaia di richieste di aiuto, che evidenziano l’esistenza di altri tipi di violenza – di cui il femminicidio è la punta più drastica ed evidente dell’iceberg. Di fronte a questa emergenza, la sensibilizzazione culturale e il rafforzamento dei servizi di supporto alle donne vittime della violenza patriarcale appaiono più cruciali che mai.
Aumento delle richieste di aiuto nei centri antiviolenza
Nel 2024 i centri antiviolenza D.i.Re. hanno accolto un numero record di donne, con un incremento del 14% rispetto al 2023. Nei primi dieci mesi dell’anno, 21.842 donne si sono rivolte a queste strutture, con una proiezione che supera le 26.000 richieste entro la fine dell’anno. Questa crescita testimonia una maggiore consapevolezza da parte delle donne e una fiducia crescente nei servizi offerti.
Il fenomeno evidenzia anche l’urgenza di interventi strutturali e un impegno più incisivo da parte delle istituzioni, sopratutto la necessità di stanziare fondi e incentivare la sopravvivenza dei centri antiviolenza, punto di riferimento delle donne vittime di violenza maschile o reduci da relazioni violente – sia a livello psicologico che fisico.
Un fenomeno allarmante: i dati della Toscana
La violenza contro le donne resta una piaga drammatica in Toscana. Nel 2023 si sono registrati 6 femminicidi, portando a 140 il numero complessivo delle vittime negli ultimi 17 anni. Oltre 4.500 donne hanno chiesto aiuto nei centri antiviolenza regionali, mentre quasi 2.000 accessi in pronto soccorso sono stati effettuati in codice rosa, 400 dei quali riguardano minorenni. La situazione richiede un intervento urgente per arginare il fenomeno e tutelare le vittime.
Le vittime e i percorsi di aiuto
I centri antiviolenza non si limitano ad accogliere le vittime: offrono percorsi di uscita dalla violenza che coinvolgono sia le donne che i loro figli. Nel 2023, 134 donne e 110 bambini sono stati ospitati in case rifugio, strutture sicure a indirizzo segreto, creando una rete di solidarietà al femminile e separata rispetto al regime sociale e culturale del maschio dominante.
(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});
Tra le donne che hanno avviato un percorso, il 67% è di nazionalità italiana e il 62% è madre. Si registra inoltre un abbassamento dell’età media delle vittime, con un aumento significativo di giovani donne e casi di anziane vittime di violenza domestica.
Crescita dei centri per uomini autori di
Microbiologist & Virologist - Expert in Communication & Marketing
2 giorniIl Gemelli sempre attivo e proattivo