Oggi, in occasione della conferenza "Il valore del Brand" al Centro Studi Americani, ho sottolineato ancora una volta che l'unico modo per essere competitivi sul mercato nazionale e globale è garantire il rispetto delle leggi e, di conseguenza, una concorrenza leale. Per fare ciò, è necessario che lo Stato attui delle misure che non comportino dei costi per i consumatori, ma semplifichino ed ottimizzino la logistica della filiera. Nel 2023, le aziende associate a Centromarca – Associazione Italiana dell’Industria di Marca hanno generato 87,2 miliardi di euro, pari al 4,2% del PIL italiano, un valore condiviso che va ben oltre la sola fase di produzione. È il risultato della collaborazione con fornitori nazionali e canali distributivi, e ha ricadute complessive tre volte superiori a quelle della sola fase industriale. Il nostro obiettivo nei prossimi anni è quello di continuare in questa direzione per creare nuovi posti di lavoro e un significativo ritorno economico per lo Stato.
Post di Francesco Mutti
Altri post rilevanti
-
Nel prossimo futuro, vediamo la marca del distributore emergere come protagonista nel mercato dell'ortofrutta. È ora di considerare un cambiamento radicale nella nostra partecipazione: anziché limitarci alla produzione secondo specifiche predefinite, dobbiamo essere co-protagonisti nello sviluppo dei prodotti che arrivano sugli scaffali. Nel panorama dell'ortofrutta, la presenza diretta del produttore diventa basilare per garantire al consumatore la libertà di scelta e promuovere una sana competizione nel settore. È fondamentale ribaltare in positivo il trend dei consumi, e al Think Fresh, ci proponiamo di confrontarci con i nostri partner, esplorare nuove idee e dare una risposta innovativa alle sfide del settore.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Un paio di riflessioni sullo zoppicante andamento del settore: Nella fase post-pandemica abbiamo visto una crescita dei consumi. Questo ha incentivato la catena di fornitura a fare investimenti produttivi, grazie anche alle agevolazioni frutto del PNRR. Il segmento lusso non può permettere una eccessiva distribuzione dei propri prodotti senza ricavarne un danno alla reputazione. Se è facile da ottenere, non è lusso. Con i magazzini carichi di prodotto pronto per la distribuzione e vendita, svariate congiunture socio-politiche come la guerra Russia-Ucraina, hanno chiuso o limitato l'accesso ad aree di mercato finora disponibili. Anziché cercare di “svendere” nei tempi prestabiliti, sono stati alzati i prezzi, tutto giustificabile dall' inflazione causata dalle erogazioni pubbliche durante la pandemia. Il profitto per pezzo venduto è aumentato, avendo realizzato queste produzioni con prezzi pre-inflazione. Il prezzo di vendita è aumentato, senza un precedente aumento dei costi di produzione, un capolavoro. Mentre si procede con le vendite, contemporaneamente partono investimenti per realizzare impianti produttivi proprietari. I reparti stile vengono messi in stand-by, e si cerca di ripescare dall'archivio articoli con cui andare il più possibile a colpo sicuro, vedi Gucci. La catena di fornitura è invece lasciata scivolare velocemente in crisi, vedendo i costi aumentati a causa dell'inflazione, con una forte contrazione di nuove commesse di produzione e campionari. Una buona percentuale di queste aziende chiuderà. La strutturale carenza di manodopera nel settore porterà a un travaso di tecnici e artigiani altamente qualificati verso i nuovi stabilimenti produttivi in realizzazione, combo notevole. E' l'inizio di una fase di transizione profonda, che travolgerà buona parte delle micro e piccole imprese di questo settore.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Si è svolta svolta ieri a Milano l’Assemblea Annuale di UNIC – CONCERIE ITALIANE. Sotto i riflettori l’analisi congiunturale del 2023, un anno caratterizzato, come ha spiegato il presidente Fabrizio Nuti (Conceria Nuti Ivo S.p.A) da “un’ampia contrazione delle nostre attività". Secondo i dati elaborati dal Servizio Economico UNIC, il valore annuale della produzione conciaria italiana nel 2023 è stato pari a 4,3 miliardi di euro, in calo del 6,5% sull’annata precedente. In volume, il calo equivale al -9,5%, arretrando sotto la soglia dei 100 milioni di metri quadri. Il calo ha riguardato tutte le principali destinazioni d’uso della pelle italiana. “Quelle legate alla moda hanno sofferto maggiormente, con calzatura e pelletteria in ribasso a doppia cifra. L’automotive ha, invece, limitato le perdite meglio dell’arredamento”, commenta il presidente Nuti sottolineando come la Francia si confermi il primo mercato di destinazione dell’export e come “nel complesso, le nostre vendite verso l’area euro (incluso il mercato nazionale) sono ora pari al 77% del totale, quasi il 10% in più rispetto al 2013”. Leggi la notizia sul sito UNIC - Concerie Italiane
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Questa mattina ItaliaOggi riporta un mio intervento sul tema dei rapporti tra industria e distribuzione in Italia. E sul ruolo dei #brand nel mondo del largo consumo. Centromarca – Associazione Italiana dell’Industria di Marca farà sempre di più per comunicare ruolo e importanza dell'industria di marca per il sistema Paese. Innovazione, qualità, sicurezza, sostenibilità: ecco i valori intrinseci dei brand. E' la sintesi dell'intervista uscita sul #podcast "Il Marketing oggi". Grazia a Marco Capisani.
Il mondo dell'industria 🏭 risponderà colpo su colpo alla #comunicazione persistente della distribuzione sul successo della marca privata e sulla nuova strategia "convenienza" #edlp 🛒? Forse e si riscalderanno i toni della Guerra Fredda tra loro. Ma, al momento, nessuno scontro finale è in vista. Anzi. Il d.g. di Centromarca – Associazione Italiana dell’Industria di Marca, Vittorio Cino riconosce il ruolo e i sacrifici della gdo (ma ci sono pure quelli dell'industria) nel nuovo #podcast "Il Marketing Oggi" di ItaliaOggi 📰 (https://lnkd.in/dRSxGNwF). Ma avverte 🚨: ci sono vie alternative alla contrattazione per stabilizzare i prezzi e soprattutto c'è un presupposto sbagliato nella contrattazione: "l'Italia non è un paese in cui i volumi nell'alimentare sono destinati ad avere un futuro solare" ☀ . 🤺 I brand affilano dunque le armi: #MulinoBianco parla di riposizionamento di marca ed esalta proprio quei valori che per i #brand fanno la differenza rispetto alle marche dei distributori. #Barilla aveva già annunciato il taglio dei prezzi fino a fine anno 🍝 🏪 Le insegne vogliono invece prendere il posto dell'industria. Come ben sottolineato da Roberto #Comolli di CRAI Secom Spa (https://lnkd.in/dTrNETke): "i prodotti originali? Ce li dobbiamo inventare, testare e realizzare da soli. E questo processo può realizzarsi solamente con la mdd" Insomma 🤔, scontro diretto no ❗ ma ognuno mette i puntini sulle sue i 🏹 ... (https://lnkd.in/dbqsvrTW)
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Editoriale molto interessante del Dottor Meneghini. L'attenzione alle promozini, con un approccio diverso alle negoziazioni tra industria e retail. Il giusto mix assortimentale con una nuova lettura del contesto di mercato, legato ai nuovi bisogni, saranno determinanti per il successo del retail .
Deflazione e Profitti in calo: Il Retail è pronto alla Battaglia?
https://www.gdonews.it
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
DA TERZISTI A PARTNER STRATEGICI: IL MARKETING IRROMPE NEL MANIFATTURIERO B2B Pietro Fiorentini, Zordan 1965 | Società Benefit, Manteco, LEM INDUSTRIES: non solo brand, ma anche fornitori strategici dei grandi marchi internazionali. Da anni hanno sviluppato sofisticate strategie di marketing e costruito interi reparti dedicati: un approfondimento a partire dai temi del libro "Il marketing dei terzisti" di Maria Gaia Fusilli (Post Editori) sul settimanale #Monitor di #EmiliaPost. Tenendo a mente l'esempio diventato ormai caso di scuola: quello di Brembo. Ma non solo: con l'intervista a Fine Foods & Pharmaceuticals NTM S.p.A., azienda bergamasca che sviluppa e produce in conto terzi prodotti destinati all’industria nutraceutica, farmaceutica e cosmetica scopriamo come fare ad accompagnare i brand nel lanciare prodotti vincenti, considerando che la strategia di un'impresa in questo senso dev'essere costruita con professionalità ad hoc e senza improvvisare. Ce lo racconta l'advisor d'impresa Vincenzo Carlone. Parere condiviso da Antonio Calabrò, che spiega come anche i libri prossano rappresentare momenti importanti di narrazione d'impresa, purché non diventino banali autocelebrazioni. Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/dxJstvpQ 📌 Seguici sui social di #EmiliaPost per rimanere aggiornato.
Monitor 17.03.24 - EmiliaPost
https://www.emiliapost.it
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
ITALIA..SICILIA.E' ARRIVATO L ANNO ZERO ( THE CHANGE)🍅🍅Il mercato alla produzione sta subendo continui mutamenti che influenzano sia gli aspetti produttivi che quelli distributivi. Ormai il rapporti non'e più 1 a 3 ma è diventato 1 a 2 in produzione e in distribuzione In particolare, si osserva una tendenza verso cicli di produzione più flessibili e adattabili, a lungo periodo per cacalcare un onda che diluisca il rischio del ciclico commerciale allungando contemporianiamente la produzione a dare risposte forti di produttività spinti dalla necessità di rispondere rapidamente alle mutevoli esigenze dei consumatori. I produttori stanno diventando sempre più protagonisti, assumendo un ruolo centrale nell'ideazione e nell'implementazione di programmi di produzione.Inoltre, si stanno espandendo geograficamente di prima persona cercando nuove zone di commercializzazione al di fuori dei loro mercati tradizionali, causa la volatilità dei prezzi e per sfruttare opportunità di crescita stabilità e diversificazione.Questo comporta un ampliamento delle relazioni commerciali dirette della produzione e una maggiore competizione a livello globale, dove i produttori devono confrontarsi con nuove sfide e opportunità in prima persona e non più in ombra come in passato attraverso i mercati anche loro stessi stanno assumendo un ruolo di impatto e confronto diretto con il mondo distrubutivo accelerando i processi e definire anticipatamente quali sono effettivamente le tendenze di mercato da avere come priorità e riportarli in produzione da sviluppare con tutte le sue caratteriste adatte da commercializzare.Direi che ora i produttori stanno diventando sempre piu sarti che vestono il cliente su misura e questo lascia capire che i mercati all ingrosso come scrissi giorni passati su linkedin in un post dando dei consigli di cosa fare e come fare per uscite dalla crisi e rimettersi in pista che gli sta travolgendo,per I mercati nazionali all ingrosdo sarà l inizio della fine e sarà sempre più agonia portandosi dietro una responsabilità sociale di un indotto pazzesco #unitisivince #madeinitaly La chiave e' che si è voltata pagina prima si produceva quello che decideva il produttore adesso non piu' adesso si produce ciò che si vende,non più ciò che piace al produrre produttore..e finalmente siamo arrivati ad una svolta per il mondo produttivo che sarà determinante per il futuro dei produttori italiani.ORMAI LE TENDENZE IN PRODUZIONE SONO:INNOVAZIONE CONFRONTO INFORMATICA COMMERCIALE ,ISTRUZIONE , INFORMAZIONE ,QUALITÀ , CERTEZZA ALIMENTARE,SOSTENIBILITÀ COMPETITIVITÀ,PRODUTTIVITÀ, TEMPESTIVITA',MARKETING, ORGANIZZAZIONE , PROGRAMMAZIONE,SOLVIBILITA' NEGLI INVESTIMENTI, COLLABORAZIONI, CONSULENZA E SUPPORTO ALLO SVILUPPO COMMERCIALE ALLA PRODUZIONE Di ESPERTI DI ESPERIENZA DI PRIMA LINEA DI SETTORE ma quelli senza giacca e cravatta e non da scrivania e computer ma quelli di trincea di esperienza vissuta sul campo che non si arrendono mai che perseverano.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
❓ Qual è l'impatto dell'Industria di Marca ❓ La ricerca di ALTHESYS Strategic Consultants pone l'accento sul ruolo strategico delle aziende associate a #Centromarca nel tessuto economico e sociale del nostro Paese. Lo studio ci racconta un quadro d’insieme di 87,2 miliardi di euro condivisi lungo tutta la filiera, tra produzione, fornitori, logistica, e distribuzione e vendita. Nella sola fase di produzione, il Valore creato ammonta a 26,9 miliardi di euro, suddivisi tra valore aggiunto (13,5 miliardi), ricadute indotte (9,1 miliardi), IVA (4,2 miliardi) e donazioni (0,1 miliardi). Un contributo essenziale che si manifesta sin dal primo anello della catena produttiva. Scopri di più nelle infografiche ⤵️ #Centromarca #ValoreDelBrand #IndustriaDiMarca
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
DA TERZISTI A PARTNER STRATEGICI: IL MARKETING IRROMPE NEL MANIFATTURIERO B2B Pietro Fiorentini, Zordan 1965 | Società Benefit, Manteco, LEM INDUSTRIES: non solo brand, ma anche fornitori strategici dei grandi marchi internazionali. Da anni hanno sviluppato sofisticate strategie di marketing e costruito interi reparti dedicati: un approfondimento a partire dai temi del libro "Il marketing dei terzisti" di Maria Gaia Fusilli (Post Editori) sul settimanale #Monitor di #LombardiaPost. Tenendo a mente l'esempio diventato ormai caso di scuola: quello di Brembo. Ma non solo: con l'intervista a Fine Foods & Pharmaceuticals NTM S.p.A., azienda bergamasca che sviluppa e produce in conto terzi prodotti destinati all’industria nutraceutica, farmaceutica e cosmetica scopriamo come fare ad accompagnare i brand nel lanciare prodotti vincenti, considerando che la strategia di un'impresa in questo senso dev'essere costruita con professionalità ad hoc e senza improvvisare. Ce lo racconta l'advisor d'impresa Vincenzo Carlone. Parere condiviso da Antonio Calabrò, che spiega come anche i libri prossano rappresentare momenti importanti di narrazione d'impresa, purché non diventino banali autocelebrazioni. Scopri di più sui temi della settimana qui: https://lnkd.in/d_dQs24n 📌 Seguici sui social di #LombardiaPost per rimanere aggiornato.
Monitor 17.03.24 - LombardiaPost
https://www.lombardiapost.it
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Nel 2023 i marchi italiani hanno aumentato il loro valore e raggiunto la soglia dei 191 miliardi di euro, con un aumento del 9% rispetto all'anno precedente. A conferma che la dicitura "Made in Italy" ha ancora una grande rilevanza, i nostri brand di punta hanno fatto meglio dei concorrenti francesi (+7%) e tedeschi (+5%). A tirare la volata, come ci si potrebbe aspettare, sono i brand del lusso. Il settore si conferma infatti quello con il numero maggiore di marchi presenti nella classifica Brand Finance Italy 100 2024. E in futuro questa tendenza potrebbe ulteriormente potenziarsi: secondo Accenture, l'Intelligenza Artificiale può contribuire a un miglioramento della produttività delle imprese italiane, arrivando a generare un potenziale aggiuntivo del Pil dei settori "estesi" del Made in Italy di circa 80 miliardi di euro entro il 2030, a fronte di un fatturato complessivo dei comparti abbigliamento, automotive, alimentare e arredamento pari a oltre 450 miliardi di euro. #madeinitaly
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
Executive Director Azimut Capital management
3 settimaneBen detto!!