#Emergenza urgenza, #trapianti e #trasfusioni, #malattierare, #tecnologia di ultima generazione, accesso ai #farmaci innovativi. Secondo il medico chirurgo e già senatore, Antonio Tomassini, sono queste le cinque questioni che dovrebbero ritornare alla competenza #nazionale perché «solo così si otterrà una reale forza operativa capace di dare le migliori #soluzioni di #salute per la comunità». Leggi l’articolo completo su One Health
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Scopri di più sul futuro del settore sanitario in questo approfondimento su Forbes Italia, a cura del nostro CEO Alessandro Fazio Come primo servizio digitale su misura per la salute, siamo orgogliosi di essere in prima linea in questa innovazione!
In un periodo che gli esperti definiscono come il più critico nella storia del servizio sanitario nazionale, con risorse economiche insufficienti, liste d’attesa insostenibili, oltre 4,5 milioni di italiani che rinunciano alle cure e una recente riforma che non guarda al futuro, l’innovazione digitale rappresenta l’opportunità più grande per il futuro della sanità. a cura di Alessandro Fazio, amministratore delegato di Dr.Feel®
Come la telemedicina sta rivoluzionando l’accesso alle cure
forbes.it
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In un momento in cui le strutture sanitarie devono affrontare sfide senza precedenti, come la carenza di personale, l‘aumento della domanda di cure e le lunghe liste d’attesa, l’innovazione e l’intelligenza artificiale stanno contribuendo a migliorare l’efficienza e la qualità dell’assistenza, soprattutto in ambito imaging. Ne ho parlato con Giulia Cimpanelli di La Repubblica confrontandoci sulle opportunità e sulle sfide che il settore ha di fronte, per creare un nuovo paradigma assistenziale più connesso, accessibile e personalizzato. https://lnkd.in/dh-k56cK
Come l'intelligenza artificiale sta trasformando la sanità italiana
repubblica.it
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Mio ultimo articolo sulla rivoluzione digitale della salute!
In un periodo che gli esperti definiscono come il più critico nella storia del servizio sanitario nazionale, con risorse economiche insufficienti, liste d’attesa insostenibili, oltre 4,5 milioni di italiani che rinunciano alle cure e una recente riforma che non guarda al futuro, l’innovazione digitale rappresenta l’opportunità più grande per il futuro della sanità. a cura di Alessandro Fazio, amministratore delegato di Dr.Feel®
Come la telemedicina sta rivoluzionando l’accesso alle cure
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In un momento di grande evoluzione delle competenze richieste al #PersonaleSanitario, la #telemedicina si è imposta come strumento fondamentale per garantire continuità assistenziale al #paziente. Ma mentre la tecnologia può permettere di raggiungere nuovi livelli di efficacia, dobbiamo chiederci: siamo davvero sicuri che la telemedicina ci porterà verso una maggiore umanizzazione delle #cure, o rischiamo di decentralizzare il paziente e di compromettere la #sicurezza e l'#efficacia delle cure stesse? Voi cosa ne pensate? Ne parla la dott.ssa Emanuela Omodeo Salè nel 2° articolo del progetto “Message in a bottle: news dal campo”, dal titolo: "Gestione a domicilio/remoto dei pazienti: dall’umanizzazione alla disumanizzazione delle cure? Indagine dello IEO nell’ambito dei pazienti oncologici" ➡ https://lnkd.in/dSZeEH_Z Progetto realizzato grazie al contributo non condizionante di Teva Pharmaceuticals.
Gestione a domicilio/remoto dei pazienti: dall’umanizzazione alla disumanizzazione delle cure? Indagine dello IEO nell’ambito dei pazienti oncologici - Farmacia Ospedaliera
https://www.farmaciaospedaliera.it
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Tra le prestazioni sanitarie oggi erogabili in televisita, la quota di quelle effettivamente fornite è tra l’1 e il 5% nell’86% delle Aziende sanitarie che dispongono di questo servizio. Questi alcuni dei dati estratti per FIASO, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, dalla Ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano. Tra le barriere individuate dalle Aziende rispetto allo sviluppo dell’innovazione digitale ci sono anche quelle culturali e organizzative, sebbene il 66% delle direzioni strategiche dichiari che la maggior parte dei professionisti stia iniziando ad avere consapevolezza dei benefici della telemedicina. La telemedicina è una grande opportunità per i sistemi sanitari, per cercare di dare risposte a grandi problemi, tra cui una carenza sostanziale delle risorse, la mancanza di personale sanitario e le liste d’attesa. Come ho avuto modo di dichiarare in un recente Convegno a cui ho partecipato, per UCB, “innovazione” non significa solo dare vita a soluzioni farmacologiche in grado di cambiare la vita dei pazienti e trovare risposte a bisogni irrisolti, ma ha anche un significato organizzativo. Noi pensiamo che ci sia un diritto importante per le persone che vivono esperienze di malattia, che è quello di avere effettivo accesso alle cure. In questo senso, quindi, innovazione significa lavorare su modelli di presa in carico. Penso soprattutto alle patologie croniche alle quale dedichiamo la maggior parte del nostro impegno. Giovanni Migliore Ivan Di Schiena #telemedicina #digitalinnovation #sanitàdigitale #AccessToMedicine #sustainability https://lnkd.in/dpgaZqDv
Migliore (Fiaso): “Utilizziamo solo 1% delle potenzialità legate alla telemedicina”
sanita24.ilsole24ore.com
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In questo articolo racconto la nostra esperienza in IEO, che ha indagato su un campione di pazienti oncologici l'apprezzamento delle pratiche di comunicazione e counseling a distanza applicate alla home delivery. E voi cosa ne pensate? Vedete più opportunità o più rischi di 'allontanamento' dai nostri pazienti? 👉 Scrivetelo nei commenti qui sotto! 😊 #telefarmacia #homedelivery #hospitalpharmacy #clinicalpharmacy #farmaciaospedaliera Farmacia Ospedaliera Alessandro Brega Antonietta Giuseppa Ferraro Sofia Balbi
In un momento di grande evoluzione delle competenze richieste al #PersonaleSanitario, la #telemedicina si è imposta come strumento fondamentale per garantire continuità assistenziale al #paziente. Ma mentre la tecnologia può permettere di raggiungere nuovi livelli di efficacia, dobbiamo chiederci: siamo davvero sicuri che la telemedicina ci porterà verso una maggiore umanizzazione delle #cure, o rischiamo di decentralizzare il paziente e di compromettere la #sicurezza e l'#efficacia delle cure stesse? Voi cosa ne pensate? Ne parla la dott.ssa Emanuela Omodeo Salè nel 2° articolo del progetto “Message in a bottle: news dal campo”, dal titolo: "Gestione a domicilio/remoto dei pazienti: dall’umanizzazione alla disumanizzazione delle cure? Indagine dello IEO nell’ambito dei pazienti oncologici" ➡ https://lnkd.in/dSZeEH_Z Progetto realizzato grazie al contributo non condizionante di Teva Pharmaceuticals.
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Forse vale la pena ripescare un post sul blog di Massimo Mangia, dove parlavo del Whole System Demonstrator del 2008, un "clinical trial" (?) su larga scala (3000 assistiti), in cui ogni struttura coinvolta ha sperimentato una #modalità diversa di #telemedicina. https://lnkd.in/dgKVVuH Ma come si fa ad elaborare insieme #televisita e #telemonitoraggio, con le loro varianti locali e su patologie diverse? Un trial senza un protocollo comune? Dopo un anno, alla fine del trial, il loro Ministero ha sbandierato risultati eccezionali, poi smentiti da analisi indipendenti più accurate. Nel frattempo aveva lanciato una estensione per raggiungere "3 Million Lives", che poi è caduto piano piano nell'oblio. E allora forse ha ragione #Gemini? Quello che ha scritto non mi sembra #Intelligenza_Artificiale, ma solo #senso_comune raccolto in giro nel web.... " #Problemi: L'acquisto [dei dispositivi medici] è stato però un flop per diversi motivi: - #Mancanza_di_pianificazione: Non è stata condotta una valutazione adeguata delle esigenze dei pazienti e dei professionisti sanitari. - #Tecnologia_non_adatta: I dispositivi acquistati non erano adatti alle esigenze dei pazienti e non erano compatibili con i sistemi sanitari esistenti. - #Mancanza_di_formazione: I pazienti e i professionisti sanitari non hanno ricevuto una formazione adeguata sull'utilizzo dei dispositivi. - #Problemi_di_privacy_e_sicurezza: C'erano preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza dei dati dei pazienti. #Conseguenze: - #Spreco_di_denaro: L'acquisto dei dispositivi è stato un investimento di denaro pubblico che non ha portato i benefici sperati. - #Mancanza_di_fiducia: Il flop dell'acquisto ha minato la fiducia del pubblico nella telemedicina. - #Ritardi_nella_adozione_della_telemedicina: L'adozione della telemedicina nel Regno Unito è stata ritardata a causa di que-sto flop. #Lezioni_apprese: - #Pianificazione: È importante condurre una valutazione adeguata delle esigenze dei pazienti e dei professionisti sanitari prima di acquistare dispositivi per la telemedicina. - #Tecnologia_adatta: I dispositivi acquistati devono essere adatti alle esigenze dei pazienti e compatibili con i sistemi sanitari esistenti. - #Formazione: I pazienti e i professionisti sanitari devono ricevere una formazione adeguata sull'utilizzo dei dispositivi. - #Privacy_e_sicurezza: È importante affrontare le preoccupazioni relative alla privacy e alla sicurezza dei dati dei pazienti." Francamente, proprio non mi sembrano #allucinazioni.... Ringrazio Eugenio Santoro e la Gabanelli per aver ripreso il tema. Aspetto i tuoi commenti costruttivi nel gruppo linkedin su “Integrated Care potenziata dalle Tecnologie”. #IntegratedCareETecnologie https://lnkd.in/dPcbWvU
Telemedicina, televisita, telemonitoraggio e telerefertazione. Il Corriere della Sera, con Milena Gabanelli e Simona Ravizza dedica a questi temi un articolo. Che con dice niente di nuovo (per gli addetti ai lavori). Ma che ha il merito di ricordare che il suo successo non deriverà da questioni tecnologiche (le cui soluzioni arriveranno) ma dalla formazione di medici e pazienti (soprattutto anziani) e dalla organizzazione che si devono dare gli ospedali e le strutture che attiveranno la telemedicina. Noi (io, Sergio Pillon, Francesco Gabbrielli, MD, PhD, Paolo Colli Franzone, Angelo RossiMori e tanti altri) lo raccontiamo da anni. "Tutte cose che di solito sono la parte più difficile", sostiene l'articolo di Gabanelli&Ravizza, Ricordarlo (e riproporlo periodicamente) è sempre utile. https://lnkd.in/dgZ8C3aQ
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L'#infermiere come perno dell'assistenza digitale all'interno di una sanità sempre più informatizzata. È il concetto di fondo attorno al quale ruota il tema del convegno #ConnectedCare promosso dalla #Fnopi a #Bologna in collaborazione con l'Alma Mater e che per l'occasione ha radunato esperti, rappresentanti delle istituzioni locali, delle università e del governo per tracciare un quadro sul futuro del settore. Un confronto sulla trasformazione digitale in sanità, così come tracciato dalle linee guida nazionali e sostenute dal Pnrr. "Le professioni infermieristiche, per il loro indissolubile legame ai concetti di relazione, presa in carico, comunicazione - spiega Barbara Mangiacavalli - sono e restano quelle attorno alle quali far ruotare il nuovo concetto di assistenza digitale: la tecnologia aggiunge valore solo se consente l'erogazione di nuovi servizi, più sostenibili, più personalizzati, capaci di rilevare bisogni di salute oggi poco o per nulla presidiati". Sul ruolo decisivo giocato in questa fase transizionale dai professionisti della salute, in generale, e dagli #infermieri in particolare, a inizio giornata, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione Alessio Butti ha spiegato come il Governo stia "costruendo un nuovo modello di Sanità digitale fondato su tre pilastri principali: il fascicolo sanitario elettronico, la telemedicina e l'intelligenza artificiale". Rispetto al Fascicolo sanitario elettronico, "ora anche gli infermieri, con il consenso del paziente, possono accedere ai dati necessari a un normale processo di cura. Questo è riconoscimento del ruolo cruciale che già svolgono ogni giorno del nostro Servizio sanitario nazionale e che ora va supportato in modo concreto". Il convegno è anche l'occasione per la Fnopi di presentare un approfondimento del position statement sulla #sanitàdigitale pubblicato dalla Federazione a ottobre 2023 e ora arricchito da ulteriori riflessioni.
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Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato che presto sarà attivo un portale per la diffusione della #telemedicina. Questa iniziativa mira a migliorare l’accesso ai servizi medici attraverso la consulenza online e la gestione delle patologie a distanza. L’obiettivo è semplificare l’interazione tra pazienti e professionisti sanitari, consentendo consultazioni virtuali e monitoraggio delle condizioni di salute. La telemedicina rappresenta un passo importante verso una sanità più efficiente e accessibile per tutti
Schillaci, presto sarà attivo il portale per diffusione della telemedicina - Sanità - Ansa.it
ansa.it
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La #telemedicina sta rivoluzionando l’accesso alle cure mediche, rendendole più efficienti e convenienti. Un recente sviluppo in questo campo riguarda la possibilità di ottenere referti medici rapidamente, senza dover recarsi fisicamente in ospedale. Un nuovo dispositivo consente di analizzare una goccia di sangue e fornire un referto in soli 20 minuti, senza la necessità di un laboratorio ospedaliero. Questo approccio potrebbe essere particolarmente utile in situazioni di emergenza o per monitorare pazienti a distanza. Tuttavia, è importante notare che la #telemedicina ha anche alcune sfide, come la sicurezza dei dati e la necessità di garantire che i risultati siano accurati e affidabili. Nonostante ciò, questa innovazione rappresenta un passo avanti significativo nel campo della salute digitale.
Telemedicina, dalla goccia di sangue al referto in 20 minuti. Senza ospedale
corriere.it
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