RIMANIAMO CONCENTRATI SULLA FAMIGLIA DELLE FINIZIONI LUCIDE. Per “ovviare” al problema della poca resistenza alla luce, la finizione lucida necessita di un accorgimento tecnico. Non solo per garantire MIGLIORI PRESTAZIONI ALLA PELLE ma, anche per poter permettere nuove "costruzioni" non prettamente “strutturate”. Lavorando su prodotti chimici, riconcia e tecnologia, si è arrivati ad ottenere un prodotto che a livello visivo risulta un’alternativa valida alla finizione "classica". In realtà il prodotto non è lo stesso, tuttavia risponde alle richieste di evoluzione tecnica domandate da mercato ed area stilistica. Differenti sono le varianti e metodologie di produzione dell’articolo LUCIDO MORBIDO, ma il processo è pressoché identico. a) la pelle viene trattata con prodotti di rifinizione distribuiti “a spruzzo, che garantisco una migliore tenuta alla luce. b) Il processo termina con una lucidatura a macchina, oppure grazie all’applicazione di un film, che conferisce comunque un aspetto finale LUCIDO. Otteniamo così un prodotto più facile da realizzare e adattabile alle differenti esigenze. Le differenze visive tra una lucidatura ad agata (o vetro) ed una lucida morbida, sono: 1. il punto di luce, molto più forte nella prima 2. la morbidezza della pelle, a vantaggio della seconda Mi permetto un excursus attraverso il mio bagaglio esperienziale nel mondo dei pellami esotici, per descrivere invece il prodotto “originale” nato dalla competenza ed esperienza del mio caro amico @jeanclaudegusmini. Agli inizi del nuovo secolo, anche in risposta alla domanda di un prodotto differente dal classico lucido, nasce l’articolo morbido lucido denominato MILLENIUM (nome che verrà poi utilizzato e adottato da molti players e concorrenti dell’epoca). Nella conceria storica di VIVOIN (Le Mans) in Francia, prende vita quella che io chiamo "LA NUOVA EPOCA DELLE FINIZIONI LUCIDE". Il procedimento prevede una riconcia più morbida della pelle che viene poi trattata con CASEINA, distribuita a mano per mezzo di una spugna ed infine lucidata “a caldo” per mezzo di una macchina a doppio cilindro. Una volta trattata con caseina, la pelle viene posta su un tappeto scorrevole di ingresso, passa attraverso il cilindro caldo e termina il percorso nelle mani dell’operatore che la recupera e la posa sugli appositi “cavalletti di riposo”. Il connubio tra CASEINA e CALORE del cilindro conferisce alla pelle quell’effetto lucido mantenendo una “mano” morbida. Unico neo, la resistenza alla luce...ma tant’è… le cose “NATURALI” non sono per tutti. Un prodotto UNICO e non imitabile, se non attraverso i metodi sopra descritti, dove la mano dell’uomo risulta ancora una volta fondamentale. Un prodotto che ha determinato un’epoca storica e aperto la strada a nuove tecniche di rifinizione. Se vuoi approfondire l’argomento o sei interessato a qualche dettaglio, scrivilo nei commenti. #millenium, #lucidomorbido, #artigianilità
Post di Gianni Lotta
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I Modelli Della Linotype Dal »Manuale per dily compositore-linotipista», Nozioni tecniche compilate per cura di Luigi Parenti. Edizione di mille esemplari. In Milano, Società Linotype Italiana, 1925 Per quanto vecchia e sorpassata, la Modello 1 inglese (1900) conta ancora molti simpatizzanti fra gli operatori e del resto essa rende utilmente nei lavori che non richiedono frequenti cambiamenti; tuttavia non si potrebbe pretendere di sostenerla in confronto contale sue discendenti, ma puo stare onorevolmente a lato della piccola modello 10 americana. Da molto tempo la modello 1 e stata sostituita e fra i primi miglioramenti constatati sui modelli che la seguirono il piu importante equello che permette la sostituzione del magazzino dal dinanzi della macchina. La Modello 5 (1906) e quella che piu la ricorda. Poi ulteriori progressi hanno reso sempre piu facili e rapide le varie operazioni e considerevolmente piu pratica l'accessibilita a ogni organo dlla macchina. Le forme per fondere non sono piu «fisse» e con la stessa si pud comporre su tante giustezze quante se ne vogliano, ormai molte linotypes possono comporre fino a giustezza 34 cicero e ne esiste una a Roma che puo comporre fino a giustezza 40; francamente pero e un limite massimo eccessivo e non raccomandabile. Quasi tutti i nuovi modelli poi sono provvisti di ruota capace delle quattro forme per fondere, a raffreddamento ad acqua; molti, con spingiriga universale a giustificazione automatica, come il blocco dei coltelli c le ganasce, hanno un ricevitore, automatico delle matrici fuori magazzino. La slitta del compositoto e il dito del carrello sono stati semplificati considerevolmente; a lar distribuzione rapida e .. cambiamento istantaneo del magazzino esiste su quasi tutte le macchine. Continua aleggere l'isant Paper https://lnkd.in/dVmmFXFu
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Linee esclusive ed eleganti, aspetto semplice e armonioso: queste le caratteristiche delle Moto Morini Seiemmezzo, che abbracciano i gusti di tutti grazie a un design pulito e senza età
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Segni e disegni: le vicende co-creative di un progettista a pedali e la sua committente, una bici da plasmare in sinergia Attacco e manubrio Stringere un manubrio, imprimendo una direzione, esprime connessione, veicolando la percezione di ciò che ti appartiene, sotto più punti di vista. Trascende il puro avere, implicando senso di armonia e allineamento con chi sei per davvero. Vive a livello fisico, tattile ed emotivo, quando la mano avvolge il manubrio, lo sente sotto le dita partecipe della tua volontà, che si fa desiderio di avanzare, di scegliere un punto davanti a te. Ma il manubrio può poco da solo, senza il saldo appoggio dell’attacco, che lo connette alla forcella. Separati o uniti in blocco unico, angoli e millimetri sono misure identitarie, tanto per l’attacco che per il manubrio. La forma del manubrio, la sua larghezza, la sua apertura verso l’esterno, combinate con la lunghezza dell’attacco, il suo verso e angolo di inclinazione, per esempio, sono solo alcuni degli elementi che connotano la posizione di guida, il livello prestazionale e il comfort, descrivendo modelli poliedrici o specialistici, professionali o amatoriali. Per il progetto di Sophie la scelta è quasi autoevidente: un attacco reversibile, da montare con angolo in su o in giù, abbinato a un manubrio gravel, quindi simil-corsa, con bassa profondità, larghezza generosa, ma aperta verso l’esterno. Un compromesso multiuso, che bilancia fuoristrada e aerodinamica, permettendo una postura agevole della mano sui comandi, ideale anche per neofiti. Questa impostazione poi offre libertà nella scelta dei materiali, per lo più alluminio o carbonio, che possono essere identici o diversi per attacco e manubrio. La soluzione monoblocco, per modelli in carbonio, comporta invece una varietà ridotta di combinazioni, senza opzioni per l’angolo dell’attacco né il profilo della curva. Che opzione preferirà Sophie? Quale modello e materiale riterrà meglio per sé? Sarà una scelta non scontata, né immediata, viste le correlazioni tra i due elementi. Ci sono vari risvolti da incrociare e soppesare. Anche per questo ci sono io: le valutazioni che si collocano al di là del prodotto non si trovano nei cataloghi, e nemmeno gli algoritmi possono trasmettere quel senso di prossimità che sa e comprende, tipico solo degli esseri umani in carne e ossa. Perché al di là dei dati, della velocità di risposta e della sua coerenza, c’è un luogo fatto di sensibilità, dedizione e allineamento, insondabile da bit, query e prompt. Io abito lì. Un saluto psicografico a pedali da Fabio e Sophie. Questo è l'ultimo appuntamento con Segni e disegni nel 2024. Ricominciamo il 9 Gennaio il giovedì (con me, qui), il sabato sul profilo di Sophie. Sin da ora grandi e cari auguri di buone feste da me e Sophie.
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ENTRIAMO NELLA FAMIGLIA DELLE FINIZIONI OPACHE E PREPARIAMOCI A CONOSCERNE LE PIÙ SVARIATE SFUMATURE. ⭕ Sebbene il procedimento di tintura sia per molti versi simile a quello delle finizioni lucide e semi-lucide, qualche accortezza e differenza, finalizzate alla realizzazione della finizione, le possiamo certamente trovare. 👉🏼 Iniziamo spiegando che, più che per la famiglia dei LUCIDI, quella degli OPACHI ci impone una duplice interpretazione. ✌🏼 L’aspetto TATTILE e l’aspetto VISIVO. ❓ Ma cosa significa? ⭕ L’aspetto TATTILE racchiude in sé tutte le sfumature di rigidità della pelle, da quella più comunemente chiamata “FERMA” (più rigida) a quella SOFT (più morbida). Questa scelta è determinata fortemente dal tipo di prodotto che si andrà a realizzare e di conseguenza alcuni accorgimenti di carattere “conciario” si richiederanno a monte del processo, cioè in fase di RICONCIA (prima che la pelle arrivi in atelier di rifinizione) ed altri più a valle, durante la fase di finizione stessa, attraverso processi meccanici. ⚠ IMPORTANTE e DETERMINANTE per questo aspetto è senza dubbio lo SPESSORE DELLA PELLE. La rasatura, che si effettua ancor prima della tintura delle pelli, sarà definita proprio in funzione dell’articolo, ed aiuterà il processo di determinazione del grado di rigidità della pelle. 👀 Anche per quanto riguarda l’aspetto VISIVO, la “forbice” di possibili varianti è abbastanza vasta, ed ancora una volta “pilotata” da ciò che sarà prodotto con quello specifico pellame. ⭕ Anche qui partiamo dalla variante più OPACA a quella più BRILLANTE. In mezzo un’infinità di “micro-sfumature” che permettono un’offerta di prodotto personalizzata. ⭕ Le tecniche di “lucidatura” delle pelli, ovvero il processo di trasformazione di una pelle molto opaca ad una molto brillante, sono diverse e si classificano da quelle più NATURALI, realizzate attraverso operazioni meccaniche o manuali a quelle più complesse e/o TECNICHE, realizzate principalmente con l’aiuto di macchinari di conceria. 🔜 Entreremo nei dettagli, ma tu, quante varianti di finizione opaca conosci? 😉 Dimmelo nei commenti. #finizione #opaco #naturale #tatto
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Quadricromia al risparmio. Siamo negli anni ’50, un periodo in cui l'uso della quadricromia cominciava a diffondersi. Sbirciando tra le pagine pubblicitarie di marchi illustri come Abarth, Olivetti, Fiat, Pirelli e Michelin c’è un aspetto curioso che le accomuna: una certa timidezza nell'uso dei colori che sembrano aver paura di mescolarsi. Ma perché? Semplice, si creavano nel modo più economico possibile delle pagine a colori per accontentare occhi abituati al solo bianco e nero ma mantenendo autonomi i quattro colori si evitava elegantemente la (costosa) parte di fotolito. Fotolito intesa come miscelazione dei colori, che avrebbe consentito di creare una vasta gamma cromatica a cui, in questo caso, si rinuncia in nome di una frugale creatività. Un modo semplice e furbo per realizzare una pagina “colorata”. Quindi i singoli elementi sono solo gialli, magenta, neri o cyan (azzurro) creando comunque un piacevole effetto nell’insieme. Unica eccezione: la pagina di Olivetti, dove l’elemento verde prevede una semplice sovrapposizione di cyan e giallo, mentre per quello rosso è necessaria una sovrapposizione di giallo e magenta. #fotolito #quadricromia #stampa
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Il vero logo è lampo di luce che va oltre il frastuono. Leggi di logogenesi.
Testare il Simbolo nella galleria del vento. - Logogenesi
https://www.logogenesi.it
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Pochi … pochi i giorni che mancano all’arrivo della nuova stampante DTF UV in casa LaserSign Ci teniamo molto a questo evento e proviamo molto orgoglio per essere tra i primi ad averne una in Svizzera. DTV e DTF UV stanno rivoluzionando il mondo della personalizzazione e noi siamo pronti per accogliere le tue richieste. DTF UV Per noi significa superare alcuni limiti. Limiti dimensionali, limiti di forma, di materiali. Queste stampe hanno delle caratteristiche particolari. - Resistenza - Brillantezza - Praticità Resiste ai graffi e ai lavaggi in lavastoviglie!!!! Ma ci pensate?! I colori sono brillanti e protetti da un film superficiale Sono pratici da applicare perché già prespaziati e di conseguenza non avrete nessun fondo bianco inutile. Ciao ciao noioso sfondo bianco!! Inviaci per mail il file vettoriale del tuo logo e noi ti faremo avere in omaggio qualche stampa da visionare. In questo modo avrai l’occasione di vedere con i tuoi occhi la qualità e la versatilità di questo nuovo modo di stampare. Firmare i tuoi lavori, personalizzare le bottiglie dei tuoi vini i dei tuoi distillati, dare un tocco in più ai vasi delle tue confetture, personalizzare il tuo snowboard, i tuoi sci, i tuoi gadget e molto altro avrà tutto un altro senso. Mi raccomando… Ricorda di inviarci il tuo logo in formato PDF 😊 (Condizioni e tempi di ritiro della stampa omaggio verranno comunicati a merce pronta)
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Segni e disegni: le vicende co-creative di un progettista a pedali e la sua committente, una bici da plasmare in sinergia Pneumatici L’opera procede, prende forma. I connotati essenziali sono in buona parte definiti, eppure non è ancora capace di esprimersi in concreto, rivelando il suo potenziale. Resta confinata in un limbo astratto, privo di contatto con la nuda terra, o col grigio asfalto, più o meno a posto che sia. Per divenire tutt’uno con l’ambiente reale occorrono pneumatici più che validi, adatti a tanta personalità, che poi è quella della bici, ma anche quella della sua committente. Le dimensioni contano, ma non è vero che più ce n’è meglio è. Ci sono confini precisi, possibilità insospettabili, e sfumature quasi incoglibili. La sintesi degli opposti prende il suo spazio, esige attenzione: ridurre lo sforzo ok, ma non a scapito del controllo nel fuori strada leggero; morbido e flessibile per copiare le asperità, ma anche resistente alle forature; leggero, ma anche durevole, ecc. In più deve rispettare i limiti definiti dal telaio, oltre che dal produttore delle ruote. Considerate le risposte di Sophie, includo modelli di larghezza compresa tra 35 e 40 mm; per avere controllo su strade bianche e terreni compatti, da un lato, e bassa resistenza su asfalto, dall’altro, punto su battistrada misti o con scolpitura specifica, minimale. Pondero anche il peso, perché pochi mm di larghezza in più comportano decine di grammi extra e aumentano il diametro totale della ruota, rendendo i rapporti più difficili da spingere. Finito? Macché, l’occhio vuole la sua parte; cerco dunque di cogliere i più pregevoli in termini estetici: come potrei esimermi con una committente esperta di visual thinking? Scegliere per Sophie sarà dunque un gioco da ragazzi, giusto? Sbagliato. Come per ogni area e dettaglio della bici ogni scelta è un gesto costruttivo, co-creativo. Quell’opera in corso di realizzazione reca in ogni istante l’impronta di chi l’ha voluta, desiderata e concepita. Quel carattere e quell’anima si trasmetteranno dal terreno ad ogni lembo di pelle e di cuore solo grazie a due cerchi di gomma, che sapranno dire molto più di ciò che danno. Ora spetta a Sophie ascoltarli e scoprire i migliori per sé. #SegnieDisegni Un saluto psicografico a pedali da Fabio e Sophie. Ci vediamo sabato sul profilo di Sophie. Segni e disegni esce il giovedì (con me, qui), il sabato sul profilo di Sophie.
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Dove finisce il campo di applicazione delle tronchesi diagonali KNIPEX 70 05 160 e dove inizia quello delle tronchesi KNIPEX 95 62 160. Se si cerca di tagliare le funi metalliche con le tronchesi diagonali, può accadere esattamente quello che si vede nel video. La fune metallica viene schiacciata e l'estremità si sfilaccia. È proprio qui che entrano in gioco i punti di forza delle nostre tronchesi per funi metalliche. Il loro utilizzo richiede uno sforzo inferiore del 30% rispetto alle tradizionali tronchesi per funi metalliche della stessa lunghezza. In combinazione con il peso ridotto e le dimensioni compatte, sono ideali per chi lavora nell'allestimento di fiere o per chi costruisce palchi o ringhiere. E c'è di più: grazie al doppio cuscinetto e al giunto scatolato, convince per l'elevata stabilità durante l'uso. Avete provato entrambi i modelli? #knipex #ferramenta #madeingermany
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Il ruolo dei tubetti di colore nella nascita dell'Impressionismo è stato fondamentale e rivoluzionario. Prima della loro invenzione nel 1841 ad opera dell'artista americano John G. Rand, i pittori dovevano preparare i propri colori mescolando pigmenti in polvere con oli, un processo laborioso che limitava il lavoro allo studio. I colori preparati avevano una durata limitata, rendendo difficile il trasporto e l'uso all'aperto. Con l'introduzione dei tubetti di colore, realizzati in stagno pieghevole, gli artisti poterono finalmente conservare e trasportare facilmente i loro colori senza rischi di essiccazione. Questa innovazione permise agli impressionisti di dipingere **en plein air**, cioè all'aperto, direttamente davanti al soggetto. La possibilità di catturare le variazioni fugaci della luce naturale e dei colori dell'ambiente divenne una caratteristica distintiva dell'Impressionismo. Gli artisti come Monet, Renoir e Pissarro sfruttarono questa libertà per sperimentare con tecniche e composizioni innovative. L'enfasi sul momento presente, sulle atmosfere e sulle impressioni visive immediate sarebbe stata impensabile senza la praticità offerta dai tubetti di colore. Inoltre, la disponibilità di colori pre-miscelati e pronti all'uso incoraggiò l'uso di tonalità più vivaci e pure, contribuendo alla rottura con la tradizione accademica. I tubetti di colore non solo semplificarono il processo creativo, ma trasformarono radicalmente il modo in cui gli artisti interagivano con il mondo naturale, dando vita a uno dei movimenti artistici più influenti della storia. #GPU #intelligenzaartificiale
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Freelance Fashion designer fashion Consultant Trend Forecaster
6 mesiAvendo lavorato come consulente presso la conceria Italrettili ho imparato che per la lissatura sui pitoni loro usavano la caseina, poi comprarono una macchina spruzzo per usare il Millennium. Ogni rifinitore custode gelosamente la sua ricetta nell'uso del Millenium, sia per il numero dei passaggi che per lo spruzzo a croce. Grazie Gianni Lotta, sempre interessanti i suoi argomenti che mi lasciano dentro un po' di nostalgia.