L'Italia alimentare è famosa nel mondo per prodotti e marchi di caffè, cioccolato, pasta e Olio Extra Vergine, e molto altro. Non sempre però abbiamo le materie prime sufficienti a soddisfare la domanda di Italianità, da parte dei mercati interni ed esteri. I motivi che portano le aziende ad importare dall’estero o produrre altrove possono essere molteplici, e variano a seconda della categoria o prodotto. Il #cacao e il #caffè non sono coltivabili nella nostra penisola. L'Extra Vergine nazionale copre a malapena la metà del fabbisogno interno. Produrre in #Italia non è sempre la soluzione più competitiva. Il fresco non può essere spedito e conservato al meglio su lunghe distanze. E cosi via. Ma quale è la differenza tra un prodotto Made in Italy, Product of Italy e Made By Italy? Ecco una breve spiegazione. "Made in Italy": La produzione è avvenuta in Italia, con materie prime di altre origini. "Product of Italy": Interamente italiano, dalle materie prime al processo, fino al prodotto finale. "Made by Italy": Creatività o artigianalità italiana, ma la produzione non necessariamente avvenuta in Italia. Sono convinto che #MadeinItaly, Made by Italy, e Product of Italy, se spiegati e valorizzati correttamente, senza fare confusione, possano convivere e anche aiutarsi a vicenda nel promuovere l'italianità come approccio olistico ad un prodotto o un servizio. "I primi dieci prodotti importati dall'Italia sono in ordine: caffè, olio extravergine d'oliva, #mais, bovini vivi, prosciutti e spalle di suini, #frumento tenero e duro, fave di soia, olio di palma e panelli di estrazione dell'olio di #soia. Il grado di autosufficienza dell'Italia per questi prodotti varia dallo 0% nel caso del caffè e dell'olio di #palma a oltre il 60% nel caso dei #prosciutti, ma sono mais e soia, #ingredienti di base dell'alimentazione zootecnica, i prodotti che, secondo l'analisi di ISMEA, presentano le maggiori criticità in termini di approvvigionamento. "
Post di Giovanni Quaratesi
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Evidenze di uno studio di PwC sul comparto #agroalimentare e dei #formaggi #madeinitaly Il comparto lattiero-caseario è un comparto strategico che detiene il primato nella nostra industria alimentare. A livello europeo negli ultimi sei anni, la produzione di formaggi da latte vaccino è cresciuta del 6%, con 9,6 milioni di tonnellate prodotte solo lo scorso anno. L’Italia in questo contesto si pone come terzo produttore dopo Germania e Francia. La produzione italiana rappresenta il 13% di quella Europea, con una crescita che dal 2018 è stata in linea con l’UE (+6%). Elemento determinante per l’intero settore è stato l’export. Più del 70% del volume dell’export è realizzato intra-Ue, quota in crescita rispetto al 2022 in risposta a maggiori scambi con Francia, Germania e Spagna, e maggiori difficoltà in Canada, Giappone e Corea del Sud; crescono anche le esportazioni verso l’Est Europa, spinte principalmente dalla Polonia. Un dato significativo nella bilancia commerciale italiana riguarda i formaggi francesi, le cui importazioni in Italia valgono solamente un quinto delle esportazioni di formaggi italiani verso la Francia. Si stima infine che la trasformazione agroalimentare e l’innovazione tecnologica nel settore impatteranno positivamente sull’intera filiera. #cheese #export #innovation #madeinitaly
Pwc: formaggi strategici per alimentare italiano, fatturato 2023 a 13 mld
https://askanews.it
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Le esportazioni di prodotti alimentari dell’industria italiana nel 2023 hanno registrato una crescita complessiva superiore all’8% a valore, oltre i 21 miliardi di euro. Questi alcuni dati diffusi da Unione italiana food, l’associazione che riunisce 530 industrie italiane cui fanno capo oltre 900 marchi del mondo alimentare, che in occasione della prima Giornata nazionale del made in Italy, il #Amarelli #Barilla #Exportalimentare2023 #PastaFelicetti #UnioneItalianaFood
L’export delle eccellenze del Made in Italy alimentare aumentato dell’8% nel 2023
https://www.italianfoodtoday.it
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L’Italia è sul podio nella classifica dei Paesi da cui provengono i prodotti alimentari di maggiore qualità. A guidare gli amanti dei prodotti biologici italiani nell’acquisto vi sono in primo luogo la marca del produttore e la provenienza 100% italiana delle materie prime. Rilevante anche il packaging sostenibile e la presenza di un marchio biologico (ritenuto importante dal 23% degli user Made in Italy). Il vino e la pasta rappresentano i prodotti che trainano il bio italiano, seguiti da formaggi e olio extravergine di oliva. https://ow.ly/Lxig30sBatG
Bio made in Italy, export 2023 a +8% sul 2022, Germania primo mercato, anche per il vino
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FROZEN FOODS: L’EXPORT DI GELATO SEGNA IL PASSO 🔺 Al pari di altri prodotti di punta dell’agroalimentare italiano anche Il gelato è espressione di un consolidato know-how industriale che lo rende un alimento apprezzato nei mercati di tutto il mondo. 🔵 Nel 2023, l’export complessivo di gelati si è ridotto del -4,7% in valore scendendo a 345,1 Mio EUR. Questa poco brillante performance riflette una contrazione rispetto al 2022 del -11,3% dei quantitativi complessivamente movimentati dal nostro Paese oltre frontiera; ✅ L’arretramento ha coinvolto tutti i principali mercati di sbocco, sia comunitari (UE-27) che dei paesi terzi (Extra UE-27). L’intensità dell’arretramento non è però stata simile: in doppia cifra in quantità (-11,0%;-11,9%), mentre solo di qualche punto percentuale in valore (-3,2%;-7,1%) (Slide); ✴ In ambito extra-comunitario con alcuni macro aggregati geografici (Area del mediterraneo) o economico-politici (BRICS -Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) il trade italiano è però andato in controtendenza, facendo registrare variazioni molto positive dei quantitativi inviati oltre confine ed una altrettanto robusta crescita dei corrispettivi valori monetari (Slide). ☑ Tra i BRICS il maggiore dinamismo commerciale è stato fatto registrare dal Brasile, verso il quale il nostro Paese ha incrementato del +8,7% i quantitativi di gelato movimentati e del +19,9% i corrispondenti valori. 🔴 Il gelato italiano in genere soddisfa una domanda domestica di alta qualità, ma dopo la pandemia il food service ha cominciato a crescere a ritmi sostenuti ed in un prossimo futuro può diventare il driver in grado di aprire nuove prospettive per i flussi di scambio tra Italia e Brasile. - https://lnkd.in/d9ukNAfC Nomisma - Soluzioni per il Business per un quadro completo dell’attività Nomisma sull’agroalimentare.
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Il valore del Food&Beverage italiano potrebbe raddoppiare senza il cosiddetto “Italian Sounding”. I consumatori esteri hanno infatti acquistato 63 miliardi di prodotti tipici italiani “falsificati” che non provengono dal nostro Paese. Si tratta di un fenomeno diffuso maggiormente negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, in America latina e in diversi altri mercati, inclusi quelli europei e fa riferimento all’uso di denominazioni, riferimenti geografici, immagini e marchi che evocano l’Italia su etichette e confezioni di prodotti agroalimentari non italiani. Una sorta di falso Made in Italy soprattutto nel settore agroalimentare, che sfrutta la reputazione di ciò che si produce nel nostro Paese per commerciare prodotti che poco vi hanno a che fare. Come analizzato da The European House-Ambrosetti. “L’Italian Sounding – ha evidenziato Benedetta Brioschi partner TEHA – è competitivo grazie a prezzi mediamente inferiori del 57% rispetto ai prodotti originali. Negli Stati Uniti, ad esempio, il prezzo del Parmigiano può essere ridotto fino al 38%, quello del mascarpone fino al 50% e della pasta secca fino al 54%”. Ogni giorno nel mondo vengono acquistati o consumati in locali di ristorazione migliaia di prodotti alimentari e bevande italiane non originali. Sono imitazioni o addirittura prodotti contraffatti che rispondono alla grande domanda di cibo italiano che come confermato da recenti studi è la cucina più amata al mondo. Ragù (61,4% Italian Sounding vs 38,6% vero prodotto italiano), parmigiano (61,0% vs 39,0%) e aceto balsamico (60,5% vs 39,5%) sono i tre prodotti più presenti in versione “imitazione” sugli scaffali della grande distribuzione all’estero. “Le regioni più colpite dal fenomeno – spiega Valerio De Molli – Managing Partner & CEO, The European House – Ambrosetti – sono quelle che concentrano la propria esportazione su prodotti ad alta intensità di Italian Sounding, come i prodotti a base di carne o i prodotti lattiero-caseari, così come verso i Paesi più sensibili al fenomeno”. “La tutela del Made in Italy – continua De Molli – è una priorità e l’implementazione di nuovi regolamenti DOP e IGP a partire dal 2024 rappresenta un passo significativo in questa direzione.“L’Italian Sounding – conclude Valerio de Molli – si può contrastare attraverso iniziative economiche e industriali in sinergia con un cambiamento culturale soprattutto nella consapevolezza del consumatore estero. Certamente è prioritario realizzare investimenti produttivi, ma anche comunicare con efficacia il “Made in Italy” con iniziative di educazione del consumatore. Da un lato la riduzione delle barriere doganali e l’internazionalizzazione della filiera italiana della distribuzione possono essere fattori determinanti così come una forte disincentivazione all’indicazione fallace in etichetta, ma anche la creazione di ambasciatori del Made in Italy e l’adozione di tecnologie che permettano una precisa tracciabilità del prodotto”. https://bit.ly/3xoqpBe
I danni del falso “Made in Italy” agroalimentare…
http://www.mariosassi.it
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Nel primo trimestre del 2024, l'export dei distretti agroalimentari italiani ha superato i 7 miliardi di euro (+6,6%). La crescita è stata sostenuta dalle eccellenze del settore vitivinicolo e delle conserve. Intesa Sanpaolo continua a supportare la competitività del Made in Italy agroalimentare con oltre 6 miliardi di euro in finanziamenti dal 2021. Leggi l'articolo completo su Floraviva 👇 #floraviva #Agroalimentare #Export #IntesaSanpaolo #CrescitaEconomica #MadeInItaly #PMI Intesa Sanpaolo
Monitor Intesa: export agroalimentare oltre 7 miliardi nel primo trimestre
floraviva.it
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Nel #2023 i consumatori esteri hanno acquistato #63miliardi di #prodotti tipici #italiani #falsificati che non provengono dal nostro Paese. Questo significa che il valore dell'export #food & #beverage #italiano sarebbe più che raddoppiato a #126miliardi sommati ai 62 miliardi di export agroalimentare di #vero #madeinitaly. https://lnkd.in/dSYTSrbJ
Venduti prodotti tipici italiani 'falsi' per 63 miliardi - Notizie - Ansa.it
ansa.it
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L'export sta spingendo l'industria agroalimentare di Parma e della Food Valley, con un aumento del 61% rispetto alla fase pre-Covid (passando da 1,7 miliardi nel 2019 agli attuali 2,7 miliardi). Questo settore, secondo le statistiche più recenti dell'Istat, genera un fatturato annuo di oltre 8,2 miliardi di euro. È pari al 36% della produzione industriale complessiva della città. #agroalimentare #alimentare #FoodValley
Food Valley e Parma trainano il boom dell'export alimentare
https://www.ristorazioneitalianamagazine.it
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L'agroalimentare italiano trionfa sui mercati internazionali: export a +6,6% nel 2023! 🇮🇹 Un anno da record per il settore agroalimentare italiano: nonostante le sfide globali, le nostre eccellenze gastronomiche hanno dimostrato ancora una volta la loro forza, conquistando i palati di tutto il mondo. Le esportazioni hanno raggiunto un valore complessivo di oltre 52 miliardi di euro nel 2023, registrando un incremento del +6,6% rispetto all'anno precedente. Un successo che conferma la resilienza e la competitività del nostro sistema agroalimentare, capace di adattarsi alle nuove esigenze del mercato e di offrire prodotti di altissima qualità in grado di soddisfare i gusti più raffinati. Vuoi anche tu conquistare i mercati internazionali con i tuoi prodotti agroalimentari? Nel nostro ultimo #blogpost abbiamo raccolto le best practice e le normative principali per vendere all'estero, fornendoti una guida completa per avviare la tua avventura nel mondo dell'export. Clicca e leggi qui: https://lnkd.in/drd9MHD6 In questo blogpost troverai: ✅ Informazioni preziose sui mercati esteri più interessanti per l'export agroalimentare italiano ✅ Consigli pratici per creare un'offerta vincente e posizionare i tuoi prodotti all'estero ✅ Una panoramica completa sulle normative da seguire per esportare prodotti agroalimentari in sicurezza e nel rispetto delle leggi internazionali #agroalimentareitaliano #export #madeinitaly #food #italy #business #success
Come vendere all'estero vino e prodotti agroalimentari - Geppa
https://geppa.it
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Andrea Guerini, Senior Manager di PwC Italy, in apertura della conferenza stampa di presentazione di B2Cheese 2024, ha illustrato l’elaborazione fatta dall’Ufficio Studi di PwC Italia – sulla base dei dati di Assolatte, Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare e Federalimentare – riguardante la filiera lattiero-casearia, che offre un disegno chiaro dell’attuale situazione del mercato. Come sappiamo, il settore lattiero-caseario italiano, e in particolare il segmento dei formaggi, è un comparto altamente strategico per il Made in Italy con i suoi 19 miliardi di euro di fatturato complessivo, di cui circa 13 grazie ai formaggi. Numeri che confermano l’Italia come attrice fondamentale per l’aumento della produzione nel continente, che oggi conta un +6% rispetto al 2018. Fiera Bergamo - Promoberg srl #B2Cheese #settorelattierocaseario #madeinitaly #cheese #fromage
Formaggio leader dell’agroalimentare italiano con 13 miliardi di fatturato
ilsole24ore.com
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