MATERNITA’ SURROGATA – UNA LEGGE ITALIANA LA CONSIDERA REATO UNIVERSALE. Ecco cosa scrive il British Medical Journal sul “caso italiano”. Su invito della prestigiosa rivista British Medical Journal (BMJ) Natalie Gamble, avvocato britannico specializzato in fertilità, insieme ad altri importanti accademici e professionisti internazionali, come Lavanya Fischer (India), Kirsty Horsey (Regno Unito), Emily Jackson (Regno Unito), Denise Seidelman (New York) e Richard Vaughn (California), il 5 agosto hanno pubblicato un articolo su questo tema. https://lnkd.in/dNr6jxUH § PRINCIPIO ISPIRATORE: per la legge approvata in Italia, dal governo Meloni, la maternità surrogata è penalmente perseguibile in quanto intrinsecamente andrebbe a favorire lo sfruttamento delle donne (meno abbienti) e dannosa per i bambini. § REPLICA DEGLI ESPERTI INTERNAZIONALI: è dimostrato che la maternità surrogata in realtà spesso produce risultati positivi per tutti i soggetti coinvolti. § COSA NON CONVINCE DEL CASO ITALIANO: limitare o proibire la maternità surrogata per mitigare il rischio di pratiche non etiche o sfruttatrici è sia fuorviante che controproducente. Sbaglia chi classifica questa pratica come maternità surrogata "buona" e "cattiva", oppure come pratica “altruistica” e “commerciale”, o “nazionale” e “internazionale”. Le misure che cercano di limitare la maternità surrogata semplicemente aumentano la spinta dei genitori intenzionali a cercare opzioni meno regolamentate altrove. § SOLUZIONE: unico modo efficace per garantire una pratica etica della maternità surrogata è attraverso una regolamentazione solida che non cerchi di limitare o proibire la maternità surrogata ma piuttosto la regoli con principi di sicurezza, consenso informato, supporto adeguato e considerazione delle implicazioni a lungo termine. La maternità surrogata è praticabile in 66 Paesi in tutto il mondo. Pertanto, punire un “reato” quando questo è commesso in un Paese che non lo considera tale rende di fatto “inapplicabile la legge” in quanto la stessa “ignora il principio della doppia incriminazione”, che è alla base del diritto penale. Se una coppia rientra dall’estero con un legittimo certificato di nascita rilasciato da un'autorità straniera, i tribunali italiani non potranno contestare alcun reato, data la legittimità del caso. Inoltre, la legge fotografa lo status quo ma che potrebbe a breve essere superata da più avanzate tecniche di concepimento, come l’uso di uteri artificiali dove non sarebbe coinvolta alcuna donna ma solo un sistema di tecnologie avanzate. Allora, in questo caso come si collocherebbe la legge italiana? Da precisare che in Italia la maternità surrogata è illegale dal 2004 [Legge 40/2004, art. 12, comma 6], ai sensi della legge sulla riproduzione assistita, che proibisce anche la vendita di gameti o embrioni. #maternitàsurrogata Maggiori info: https://lnkd.in/dcw8XqCQ
Post di Giuseppe Giannini
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Maternità surrogata reato universale in Italia
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Il Senato italiano ha recentemente approvato, con una votazione che ha registrato 84 voti favorevoli, 58 contrari e nessuna astensione, il disegno di legge che vieta in modo categorico la pratica della maternità surrogata, o “gestazione per altri” (GPA), anche se questa viene realizzata all’estero da cittadini italiani. Quindi, la maternità surrogata è reato universale e sancisce ufficialmente l’adozione di una normativa più rigida che ha suscitato così un dibattito intenso e acceso nel paese, dividendo opinione pubblica, politica e mondo accademico. La proposta di legge, ora divenuta legge dello Stato, rappresenta un significativo inasprimento della disciplina già esistente in Italia, ponendo l’accento sulle implicazioni etiche, legali e sociali che accompagnano la gestazione per altri. La maternità surrogata: una pratica vietata e le implicazioni del divieto La maternità surrogata, o GPA, è una pratica in cui una donna accetta di portare avanti una gravidanza per conto di un’altra persona o coppia, solitamente dietro compenso o copertura delle spese mediche. Questa pratica è vietata in Italia dal 2004, ai sensi della Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, ma fino all’entrata in vigore della nuova normativa non erano previste sanzioni per i cittadini italiani che decidevano di ricorrere alla gestazione per altri all’estero. Con la recente approvazione del ddl, l’Italia si pone tra i paesi con la normativa più severa in Europa in tema di maternità surrogata, punendo severamente coloro che violano la legge, anche se la pratica viene svolta in un altro Stato dove è legale. L’approvazione della legge solleva numerosi interrogativi, soprattutto in relazione alle famiglie arcobaleno e alle coppie eterosessuali che, per vari motivi, scelgono di fare ricorso a questa modalità per diventare genitori. La maternità surrogata è infatti utilizzata spesso da coppie che non possono avere figli biologici per ragioni mediche o, nel caso di famiglie omosessuali, per l’impossibilità biologica di generare un figlio. Il divieto pone queste famiglie in una situazione di difficoltà e incertezza, soprattutto perché in alcuni paesi europei e nordamericani la gestazione per altri è regolamentata e consentita. Le nuove sanzioni e i reati associati Il nuovo testo legislativo introduce importanti novità sul piano penale. Tra queste, vi è l’estensione della punibilità ai cittadini italiani che si recano all’estero per ricorrere alla maternità surrogata. Il reato sarà considerato tale anche se la pratica viene svolta in paesi dove la gestazione per altri è legale, come ad esempio Stati Uniti, Canada o Grecia, e le pene previste sono molto severe. Si parla di una pena che può arrivare fino a due anni di reclusione e multe fino a un milione di euro. Questo provvedimento ha l’obiettivo di dissuadere i cittadini italiani dal cercare altrove ciò che non è permesso in patria, rafforzando così il concetto di
La maternità surrogata è reato universale anche per chi ricorre all'estero
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La maternità surrogata in Italia diventa “reato universale” -------------- Il Senato ha definitivamente approvato la proposta di legge che stabilisce la gestazione per altri (GPA) come un "reato universale", rendendola perseguibile in Italia anche se svolta all'estero da cittadini italiani -------------- Il Senato ha recentemente approvato una legge che rende la maternità surrogata reato universale. Questa normativa modifica l'articolo 12, comma 6, della legge n. 40/2004, che precedentemente puniva coloro che erano coinvolti nella commercializzazione di gameti o embrioni e coloro che praticavano la gestazione per conto di terzi, con pene che variavano dalla reclusione da tre mesi a due anni e una multa che poteva arrivare da 600.000 euro a un milione di euro. Le principali modifiche introdotte da questa legge includono diverse novità importanti con l'obiettivo di rendere il divieto di maternità surrogata extraterritoriale. Questo significa che il divieto si applicherà anche al di fuori del territorio italiano. In pratica, anche nel caso di ricorso alla maternità surrogata in paesi in cui è legale, vi è il rischio di condanna al ritorno in Italia. Ciò mira a scoraggiare il turismo "procreativo" verso nazioni in cui la pratica non è considerata un reato. La legge prevede pene severe sia per coloro che.......... Articolo completo: https://lnkd.in/dExJhX_M Studio legale Avv.ta Cristiana Coviello Via Achille Rosica, 71 85100- Potenza ☎ 0971.274698 📧 cristianacoviello@alice.it 🌍 https://lnkd.in/epXhJt-e
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Mercoledì 16 ottobre 2024 il Senato ha approvato con 84 voti a favore e 58 contrari la legge che dichiara la maternità surrogata un crimine universale. la Corte costituzionale n. 162 del 2014 ha ritenuto incostituzionale il divieto assoluto della fecondazione eterologa, autorizzando così l'uso di gameti estranei alla coppia, purché non ci fosse alcuna forma di commercializzazione o sfruttamento. Questa sentenza ha rappresentato una svolta significativa nella legislazione italiana sulla #procreazione assistita, riconoscendo l'importanza del diritto alla genitorialità e all'autodeterminazione. Tuttavia, la legge sulla maternità surrogata non sembra essere in palese contrasto con tale pronuncia, poiché la Corte ha mantenuto una posizione rigorosa, considerandola contraria ai principi di dignità della persona e del corpo femminile, nonché ai diritti dei bambini. Un #reatouniversale è un crimine che può essere perseguito da uno Stato (in questo caso, l’Italia) anche se commesso fuori dal proprio territorio. Per essere davvero universale, una legge dovrebbe essere applicata senza considerare la nazionalità di chi commette il reato. Tuttavia, la legge che rende universale la maternità surrogata riguarda solo i cittadini italiani. Con questa nuova legge, l’Italia equipara la maternità surrogata a un reato universale. Ciò significa che un cittadino italiano che si reca all’estero per stipulare un contratto di maternità surrogata, anche in un Paese dove è legale, può essere perseguito penalmente in Italia al suo ritorno. La #maternitàsurrogata, o gestazione per altri (GPA), anche cosiddetto "utero in affitto", consiste nel fatto che una donna (nota come gestante) accetta di portare avanti una gravidanza per altre persone (detti genitori intenzionali), che diverranno i genitori del bambino. In sostanza, è una tecnica di fecondazione assistita. In Italia, la legge n. 40 del 2004 vieta già la maternità surrogata. La normativa prevede sanzioni (reclusione da tre mesi a due anni e multe da 600.000 a un milione di euro) per chi realizza, organizza o pubblicizza la Con l'approvazione odierna della legge, la maternità surrogata è ora considerata un reato universale, significando che gli italiani che ricorreranno a questa pratica all'estero saranno comunque penalmente perseguibili in Italia. Ad ogni modo come tutte le norme la sua applicazione ed interpretazione sarà fondamentale per il diritto sostanziale. #studiolegalescafuro #DirittoSocietario #ConsulenzaLegale #SuccessoAziendale #MercatoSanSeverino #Baronissi #PNRR #meloni #impresa #agritech #ai #Statista #exhibition #businesspartner #avvocato #confindustria #corporate #Salerno #campania #società#immobiliare #imprenditore
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Il 16 ottobre 2024 il Senato ha approvato il decreto legislativo che ha esteso la pretesa punitiva italiana nei riguardi del cittadino che all’estero commette il reato di maternità surrogata. In Italia, il reato è reato previsto e punito dalla Legge 40/2004 “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita” secondo la quale, all’art. 12, comma 6, “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro.” Il recente intervento normativo aggiunge un nuovo periodo alla fine del comma 6 dell’art. 12 della legge n. 40/2004, per sottoporre alla giurisdizione italiana le condotte poste in essere dal cittadino italiano, riferibili al delitto di surrogazione di maternità, pure se commesse in territorio estero. Cosa significa maternità surrogata, reato universale e quali diritti per i bambini nati, loro malgrado, da tale pratica? Approfondisce l’argomento, l’avv. Alice Di Lallo #maternitàsurrogata #italia #reato
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Condivido con voi la mia riflessione su una interessante sentenza pronunciata recentemente dal Tribunale di Bergamo sul tema dell’estensione degli istituti a tutela della maternità e paternità anche a favore delle coppie di genitori dello stesso sesso
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Molte madri lavoratrici, ancora oggi, durante e/o dopo la gravidanza subiscono licenziamenti, demansionamenti o discriminazioni. Cosa prevede la legge? e quali solo le tutele in difesa delle lavoratrici? Vediamo alcuni casi: 1) - LICENZIAMENTO IN CASO DI GRAVIDANZA Le lavoratrici non possono essere licenziate dall’inizio della gravidanza (300 giorni prima della data presunta del parto) fino alla fine del 1° anno di età del/lla bambino/a. La madre lavoratrice non può essere licenziata salvo eccezioni come ad es: - Il licenziamento per giusta causa: ovvero per colpa grave della lavoratrice nel porre in essere dei comportamenti non leciti e ritenuti particolarmente gravi dall’azienda; - cessazione dell’attività dell’azienda in ragione della fine del contratto o per esito negativo nel periodo di prova. 2) - DEMANSIONAMENTO IN CASO DI GRAVIDANZA La legge tutela la madre lavoratrice dal demansionamento, infatti la donna deve essere adibita alle ultime mansioni da lei svolte o a mansioni equivalenti e deve poter beneficiare di eventuali miglioramenti delle condizioni di lavoro. Il demansionamento ingiustificato costituisce una forma di discriminazione diretta di genere. 3) - OSTACOLI ALLA CARRIERA E DISCRIMINAZIONE DELLA DONNA È vietata qualsiasi discriminazione relativa a: l’accesso al lavoro, attraverso il riferimento allo stato matrimoniale o di famiglia o di gravidanza, nonché di maternità o paternità, anche adottive, o in modo indiretto, attraverso meccanismi di preselezione diretta e indiretta, concernente un qualunque aspetto o condizione delle retribuzioni, per quanto riguarda un lavoro al quale è attribuito un valore uguale tra uomini e donne, per l’attribuzione delle qualifiche, delle mansioni e la progressione nella carriera. Nonchè per causa di matrimonio. 4) - DIMISSIONI DELLE LAVORATRICI Per garantire una maggiore tutela alla neo madre, nel caso di dimissioni o di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro presentate nel c.d. "periodo protetto" (entro il terzo anno di vita del/la figlio/a o terzo anno di ingresso in famiglia per adozioni o affidamento), la legge prevede l’obbligo della convalida da parte delle Direzioni Territoriali del Lavoro competenti. La madre verrà dunque sottoposta a un colloquio con un funzionario dell’Ispettorato del lavoro per accertare che le dimissioni siano volontarie e non vi siano state pressioni da parte del datore di lavoro. #donnelavoro #madrelavoratrice #madre #dirittolavoro #antidiscriminazione #diritto #avvocato #licenziamento #gravidanza
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