Campagna Nastro Blu – LILT for MEN 2024. Prende il via sabato 23 novembre la campagna nazionale con Pierluigi Collina come testimonial. L’iniziativa vuole sensibilizzare gli uomini sull’importanza della diagnosi precoce, troppo spesso trascurata dal mondo maschile. Collina, icona del calcio e simbolo di integrità sportiva, utilizza un simbolico cartellino blu per “ammonire” gli uomini a non trascurare la propria salute e a sottoporsi regolarmente a controlli medici. La campagna avrà un impatto significativo grazie alla collaborazione con le leghe calcistiche italiane, coinvolgendo 48 stadi tra Serie A, B e C. Gli arbitri consegneranno il cartellino blu ai capitani delle squadre durante le partite, diffondendo il messaggio di prevenzione anche attraverso gli annunci degli speaker. La società Brescia calcio e Feralpi Salò saranno direttamente coinvolte nell’iniziativa partecipando alla campagna in occasione degli incontri che si svolgeranno nelle giornate del 29 e 30 novembre. I controlli che possono salvarti la vita! Tumori come quello alla prostata spesso non presentano sintomi nelle fasi iniziali, rendendo i controlli periodici indispensabili. Esami come il test del PSA o l’esplorazione rettale digitale sono rapidi e indolori ma cruciali per individuare segnali precoci. Per il tumore ai testicoli, invece, è fondamentale l’autopalpazione, da completare con ecografie e marker tumorali in caso di dubbi. Approfondisci gli argomenti sul sito LILT dedicato alla prevenzione maschile: www.liltformen.it #Prevenzione #LILT #PrevenzioneProstata #SaluteMaschile #FaiLaTuaParte #TumoreAllaProstata #NastroBlu #LottaControIlCancro
Post di LILT Brescia
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Tra le maschere protettive create in questi giorni nell'officine GL SPORT un'attenzione particolare può essere data a quella fatta per Davide Martinelli. Il ragazzo è un pallanotista romano che in uno scontro di gioco in vasca aveva subito una brutta frattura del seno frontale sinistro, comprendente anche la parete anteriore del cranio ed una piccola parte dell’etmoide. Per poter tornare subito in vasca ad aiutare la sua squadra Davide ha deciso di prendersi su da Roma e venire direttamente nella nostra sede centrale di Fidenza (PR) per farsi creare la maschera protettiva che gli avrebbe permesso di tornare subito arruolabile. Scontato il fatto che in una manciata di ore era già di rientro verso casa con in mano una maschera super protettiva e customizzata come da sue richieste con cuori e iniziali. Concentriamoci però sulla resistenza di questa maschera: il concetto di funzionamento è che la protezione si appoggi su buona parte del viso del paziente, ma non nella zona dove questo ha subito l'infortunio. Infatti nella zona della frattura la maschera viene staccata di pochissimi millimetri, ma sufficienti ad isolare completamente il punto dolente (in quella zona infatti il paziente non sente nessun contatto con la maschera), di modo che se il paziente dovesse subire un nuovo colpo in quella zona non sarà minimamente danneggiato da quell'urto. Il colpo, infatti, viene scaricato esternamente su tutte le altre zone (sane) dove la maschera poggia. Se il concetto scritto può essere un po' complicato da capire e immaginare, sicuramente questo video può chiarire e provare maggiormente l'efficacia della maschera protettiva. Come si può notare con chiarezza, Gualerzi Luca, tecnico ortopedico e founder di GL SPORT, batte ripetutamente colpi di intensità sempre maggiore precisamente nel punto dove Davide aveva avuto la frattura. Conseguenze? Assolutamente nessuna. Davide quei colpi lì non li sentiva neppure. Questo significa tornare in campo protetti per davvero. Che sia un caso di pallanuoto come questo o di qualunque altro sport. Here we go!
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Sport e impegno sociale: continua il percorso delle Volpi Rosse Menarini https://lnkd.in/dEmXGgHi
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Perché insieme si può fare la differenza
Vittoria Assicurazioni S.p.A. #insieme a #FIR e Fondazione Specchio dei tempi ha presentato il progetto Vittoria For Women – The Numbers of Prevention, per sensibilizzare sulla prevenzione delle malattie oncologiche femminili Protagonista dell’iniziativa la maglia speciale che tutte le giocatrici dell’ #Italrugby indosseranno domani, sabato 20 aprile, nel pre-partita di #ITAvSCO 💙
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Sport e impegno sociale, il percorso delle Volpi Rosse Menarini https://vivere.me/fsHc-l
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Protocollo di intesa tra 𝐀𝐒𝐃 𝐌𝐞𝐫𝐜𝐮𝐫𝐢𝐨 𝐞 𝐋𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐒𝐚𝐧 𝐌𝐨𝐝𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐀𝐯𝐞𝐥𝐥𝐢𝐧𝐨 per la salute e prevenzione Intervista alla dottoressa 𝐆𝐢𝐮𝐥𝐢𝐯𝐨: "È la prima volta che sponsorizziamo una squadra sportiva' 𝐕𝐞𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐢 𝐥'𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚
Sport e salute, intesa tra ASD Mercurio e Laboratorio San Modestino di Avellino per la prevenzione
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"Lui(Stefano Battaglino)mi ha detto che è al corrente di altri due giocatori del suo Paese trovati positivi al Clostebol. Chissà perchè ce ne sono tanti in Italia, comunque io non so chi siano, so solo che sono un uomo e una donna". Queste parole di Daria Kasatkina, attuale numero 11 del tennis feminile mondiale, avrebbero dovuto scatenare il finimondo, e come minimo una apertura di una commissione d'inchiesta da parte del Coni o della Federazione Italiana Tennis. Si sta parlando di numerose reputazioni in gioco. Invece niente e la cosa ad impressionare è il silenzio di Giovanni Malagò. Da quando è scoppiato il caso Sinner, numerose testimonianze sono venute alla luce, e parlano di uno sport italiano dove molteplici sono stati i casi di "Clostebol", tanto da far giungere qualcuno ad ipotizzare persino di un "sistema Italia"(ovviamente attaccare solo l'Italia per l'utilizzo del doping fa ridere e anche un pò arrabbiare, Ma, purtroppo, al momento siamo noi sotto l'occhio del ciclone). Dando una scorsa alle difese degli atleti sorpresi "positivi" ai controlli antidoping, risalta una cosa singolare: le responsabilità del dolo solitamente vengono attribuite ai massaggiatori e fisioterapisti, sorprendentemente maldestri nell'usare pomate contenenti il "Clostebol". Non si riesce davvero a capire come dei superprofessionisti possano commettere degli errori così pacchiani, considerato che parte del loro lavoro, ben pagato, sia quello di leggere almeno i "bugiardini" dei medicinali e di essere perfettamente a conoscenza dell'elenco delle sostanze dopanti diramato dalla WADA. Il doping è un atto di slealtà sportiva e un sistema criminale, e forse bisognerebbe avere il coraggio di guardare in faccia la realtà: lo sport professionale, non solo quello di altissimo livello, genera business e ritorni di immagine mostruosi, ed è quindi uno show obbligato ad andare in onda "all-time", e con tempi di recupero sempre più stretti e sovente ai limti dell'umano, dove è difficile credere che certe performance fisiche siano esclusivamente merito di duri allenamenti. Le istituzioni sportive pensano ai ricavi, quelle politiche allo "sport-washing", e intanto l'inganno e l'imbroglio vanno costantemente in scena. Esiste l'Antidoping, certo, ma rimane una massima che una volta mi disse un medico sportivo di fama internazionale:"il doping sarà sempre un passo avanti all'antidoping". Fare chiarezza servirebbe soprattutto a chi compete "pulito", a chi magari davvero è stato vittima di un errore(che possono verificarsi). Ma siamo nella notte dell'etica e della morale, e si sta preferendo ignorarlo.
Stop di 4 anni per Battaglino. Ma è differente dal caso Jannik
ilgiornale.it
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In questo momento occorre solo un grande silenzio e rispetto per la Famiglia di #Mattia, vittima di un destino atroce che gli ha portato via il grande #mattia troppo presto. Allo stesso tempo è anche un momento per poter tutti riflettere, capire le cause e cercare che tutto cio’ non accada di nuovo, ma non solo a parole o sui social ma sui campi di calcio, 𝙨𝙪 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙞 𝙞 𝙘𝙖𝙢𝙥𝙞 𝙙𝙤𝙫𝙚 𝙫𝙞𝙚𝙣𝙚 𝙥𝙧𝙖𝙩𝙞𝙘𝙖𝙩𝙤 𝙨𝙥𝙤𝙧𝙩! Ho trascorso 7 anni come dirigente di una squadra di calcio di ragazzi, ho avuto l’opportunita grazie alla società A.C. Giovani Fucecchio 2000 e Andrea Santini di frequentare il corso 𝐏𝐑𝐈𝐌𝐎 𝐒𝐎𝐂𝐂𝐎𝐑𝐒𝐎 𝐁𝐋𝐒𝐃 con uso del defibrillatore, dove solo lì capisci quanto è “𝐏𝐑𝐄𝐙𝐈𝐎𝐒𝐎” 𝐢𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨, prima intervieni più la percentuale è alta di successo, più tardi intervieni più la percentuale è minore… In questi anni posso dire che ne ho viste diverse a giro per i campi di calcio, prima di tutto dobbiamo lavorare a monte sulla prevenzione visite agonistiche più accurate e specifiche da centri specializzati dello sport, integrare se possibile anche l’intelligenza artificiale AI ove è possibile per scansionare e analizzare e intrecciare tutti i risultati degli esami e dei test. Seconda cosa molto importante è la presenza su tutti i campi da gioco di tutti gli sport di 𝗗𝗲𝗳𝗶𝗯𝗿𝗶𝗹𝗹𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗦𝗲𝗺𝗶𝗮𝘂𝘁𝗼𝗺𝗮𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗘𝘀𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼 (𝗗𝗔𝗘) ma non solo occorrono soprattutto operatori istruiti all’uso. Il (𝗗𝗔𝗘) deve essere a bordo campo di ogni evento sportivo non deve essere nella sua cassettina dall’altra parte della struttura sportiva perchè ogni minuto ogni secondo perso può essere davvero l’ultimo! 𝐍𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞, 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐩𝐢𝐮 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐧𝐨𝐭𝐢𝐳𝐢𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐠𝐢𝐜𝐡𝐞! Ci deve essere soprattutto da parte delle istituzioni dal ministero dello sport Andrea Abodi delle direttive ben precise da rispettare, deve essere obbligatorio avere per ogni evento un #DAE a bordo campo insieme al suo operatore che deve avere l’attestato di idoneità in corso di validità, l’operatore deve essere riportato su ogni referto gara se manca l’operatore l’incontro non è da farsi….con relativa penalità e multa per la struttura di casa. L’obbligo anche per tutte le società di avere ambulanza con medico a bordo sopra un certo numero di atleti per tornei ect…. Disponibile a creare una tavola rotonda per discuterne e trovare delle linee guida da seguire ma soprattutto da rispettare! 𝐂𝐢 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨𝐥𝐥𝐢 𝐬𝐞𝐯𝐞𝐫𝐢, 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐞̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐞 𝐯𝐚 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞𝐫𝐥𝐚! Ciao Mattia🙏 FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio A.I.A. | Associazione Italiana Arbitri - FIGC Andrea Abodi Matteo Marani
Morte Mattia Giani, il padre: "Non c'era né ambulanza né medico, nessuno sapeva usare defibrillatore" - gonews.it
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aumentare la sicurezza, fatti concreti
«Questo è un momento terribile, pieno di emozioni. C’è una cosa, però, che terrei a dire. Per il funerale di Matilde non vogliamo nessun tipo di fiore. In queste ore stiamo cercando di organizzare una raccolta di fondi da destinare al miglioramento della sicurezza degli atleti che sciano». Lo dice Adolfo Lorenzi, il papà di Matilde, la giovane campionessa di sci morta dopo la caduta durante un allenamento con la nazionale italiana. «Ora vedremo come fare, magari collaborando anche con l’università: ma il nostro obiettivo sarà quello di tutelare i ragazzi che sciano e di tenere in vita il ricordo di Mati – continua -. Anche la Fisi è d’accordo con la promozione di questo progetto». L’articolo di Gianni Giacomino su La Stampa - Torino e in link in bio #sci #sicurezza #matildelorenzi
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#Esoscheletro, italiani pionieri in Europa. Aumento rischi paraplegia in estate Per la prima volta nella storia delle 33 edizioni delle #Olimpiadi è stato scelto un “cyber tedoforo”. #Piette, il tennista divenuto paraplegico 11 anni fa a seguito di un incidente stradale, ha indossato il proprio esoscheletro e camminato lungo #Poissy con un grande sorriso stampato sul viso. Per capirne di più sull’esoscheletro ci siamo rivolti, in esclusiva su One Health, a un esperto del settore, il dottor Marco Caserio, fisiatra specializzato nella riabilitazione robotica e che fu un pioniere neo primi 10 anni del 2000, insieme al team di Villa Cherubini – Prosperius, portando primi in Europa e sesti nel mondo un prototipo di esoscheletro per pazienti con lesioni midollari. «La maggiore indicazione è per persone che hanno avuto lesioni midollari: i cosiddetti paraplegici. Si deve trattare, però, di lesioni basse, quindi lombari, poiché necessitano di avere il controllo del tronco al fine di indurre il movimento alla macchina insieme all’utilizzo di stampelle. La gran parte dei pazienti subisce lesioni midollari basse a seguito di incidenti in auto e in moto. Ma il vero e grande pericolo è l’estate: sono davvero numerosi, infatti, i ragazzi che subiscono lesioni midollari alte a seguito dei tuffi in acqua: il pericolo dell’acqua bassa e degli scogli è sempre in agguato, e non lascia scampo a nessuno. Questi giovani, per una stupidaggine, si trovano paraplegici e la loro vita cambia per sempre. L’obiettivo di questo particolare macchinario è quello di evitare l’utilizzo della carrozzina e – al tempo stesso – creare nel paziente una situazione di indipendenza e autonomia all’interno della propria casa e nello svolgimento di alcune attività quotidiane, persino fare la spesa da soli. Gli ultimi avanzamenti tecnologici e, quindi, i modelli più recenti, permettono oggi anche di affrontare salite e discese, di controllare il movimento sulle scale e di indossare le proprie scarpe. Purtroppo, l’evoluzione ha subito un forte arresto a causa della pandemia da Covid-19, ma sono certo che presto arriveremo a esoscheletri che permettano anche di fare sport» https://lnkd.in/epMGWpna
Esoscheletro, italiani pionieri in Europa. Aumento rischi paraplegia in estate
https://onehealthfocus.it
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il #rugby è anche spunto di incontri, riflessioni, approfondimenti. L'etica, i valori, il rispetto delle regole, codice di condotta con gli amici del #rotaryGioiadelcolle. #insieme #rugbypassioneitaliana
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