Moratoria ‘di sistema’, crediti di imposta su R&S e ammortizzatori sociali, sono alcuni degli argomenti principali discussi oggi sul Tavolo di crisi della moda. Il pacchetto di aiuti di ‘contingenza’ sembra rappresentare una prima risposta alla crisi del settore che però, necessariamente, dovrà rivedere in autunno la propria pianificazione strategica per un approccio di lungo termine che possa garantire stabilità finanziaria e sostenibilità del debito. #Refinancing #Garanziestatali #Capitalstructure KPMG Italy #KPMGTurnaroundRestructuring
Post di Lorenzo Nosellotti
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La crisi del distretto tessile di Prato: una delle più gravi degli ultimi trent'anni Le moratorie e le misure emergenziali come quelle viste durante il COVID-19 non possono essere la soluzione a una crisi strutturale che sta affliggendo uno dei principali distretti industriali del Paese. È necessario un cambio di rotta con proposte a lungo termine che coinvolgano incentivi alla digitalizzazione, sostenibilità e innovazione, senza lasciare indietro le piccole imprese artigiane. Solo con un piano strategico strutturato, che vada oltre il breve periodo, si potrà davvero dare ossigeno a un settore in profonda sofferenza. #Tessile #CrisiIndustriale #Innovazione #Sostenibilità #StrategiaDiLungoPeriodo #Prato #MadeInItaly #Industria #PMI #Digitalizzazione
La crisi del tessile a Prato sta peggiorando e le soluzioni proposte—come la cassa integrazione in deroga e la moratoria sugli F24—sono tardive e insufficienti per salvare le aziende. Queste misure, pur necessarie, si limitano a tamponare la crisi senza affrontare i problemi strutturali del settore. Serve una visione di lungo termine che includa innovazione, transizione digitale ed ecologica, e incentivi reali per il rilancio. Strategie innovative come la diversificazione dei mercati, l'investimento in tecnologie green e l'ottimizzazione dei costi produttivi sono essenziali per il futuro. https://lnkd.in/gnMA36u4 #TessileInCrisi #Prato #Innovazione #TransizioneEcologica #Sostenibilità #CreditoDImposta #Digitalizzazione #ImpreseItaliane #FuturoDelLavoro #CrisiEconomica
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⚠️ CRISI SETTORE TESSILE ⚠️ La flessione del settore #Automotive come sospettato ha portato alla deriva due filoni di business direttamente riconducibili nella sua supplychain, la #conceria e il #tessile. I mercati asiatici non sono più i "Revenue Driven" del settore e paradossalmente i player del mercato (specie tessile), che dovrebbe avere un surplus di offerta in questo caso, si ritrova ad avere prodotti rifiutati dal #mercato generale e si riverbera sulla filiera sottostante. Davvero un brutto momento, dove anni e anni di #expertise rischiano di essere appiattiti da una #visione strategica miope. Si è sempre parlato di #EconomiaCircolare, vedasi i distretti per l'appunto quello Toscano, ma a quali risultati? Non c'è opportunità di ripresa se solo oggi si parla di studiare prodotti innovativi, andava fatto tempo addietro, quando le "vacche erano grasse". La cosa sconcertante però è quella , leggendo l'articolo, che si ricerca l'ossigeno aumentando il #debito? Cioè si richiede al circuito #creditizio di erogare credito più facilmente (come per gli aiuti COVID), avendo una struttura e mercato deficitario? O il congelamento degli F24...follia. Spostare in avanti un esposizione che sarà maggiorata, ovviamente di interessi e sanzioni a data da destinarsi, nella speranza il mercato si riprenda è pura FOLLIA. Dare l'eutanasia (del debito) ad un malato è accompagnarlo alla morte (certa).
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Le associazioni del settore #tessile, moda e accessori italiano rivolgono un appello urgente al #Governo per proteggere la #manifattura nazionale. A causa di una recente interpretazione normativa dell’Agenzia delle Entrate, molte imprese dovranno restituire il credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo sui campionari ricevuto tra il 2015 e il 2019. Questo obbligo, con effetto retroattivo, impone alle aziende di riversare fondi già ottenuti e impiegati, creando un impatto devastante per numerose #PMI che costituiscono la base della produzione italiana. Le associazioni del settore richiedono dunque un intervento immediato per tutelare le attività produttive e la reputazione di eccellenza del sistema manifatturiero italiano nel mondo.
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Con Industria 4.0 fino al 2023 sono stati rilanciati gli investimenti in Italia e si è diffusa la digitalizzazione delle aziende italiane, preparandole al futuro. Con Industria 5.0 sono invece riusciti a bloccare il mercato, e il provvedimento è risultato finora solo dannoso per la nostra economia.
Il Presidente Riccardo Cavanna è intervenuto sull'edizione odierna de Il Sole 24 Ore per commentare il limbo nel quale si trovano le imprese italiane nell'attesa del decreto attuativo sul 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐨 𝟓.𝟎. «Il mercato italiano è fermo. Il guaio è che quando poi partiranno gli ordini tutto si concentrerà in pochi mesi. Vedo un pericoloso effetto-imbuto, con un mercato che si ingolferà, visto che le nostre capacità produttive non sono infinite». #ucima #wemakepackaging #industriacinquepuntozero
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La situazione in cui si trovano le imprese della moda è ancora più incredibile perchè l'AdE qui si è espressa nel 2022 sul periodo 2015 2019 in contrasto a quanto scritto nella circolare del 2016. L'articolo spiega i motivi per cui la maggior parte delle imprese non aderirà alla sanatoria e il problema della copertura che al momento non renderebbe possibile il saldo e stralcio al 50%. Ma senza variazioni l'Erario non incasserebbe comunque, quindi per lasciarla cosi meglio inserire un riversamento ridotto. Si eviterebbe anche un contenzioso enorme, peraltro fino a qui favorevole alle imprese. Infine speriamo per il futuro che nel codice degli incentivi inseriscano anche l'impossibilità di azioni sul passato per effetto di interpretazioni lontane nel tempo o in contrasto con quelle precedenti o prevedano subito come uscirne, specie quando riguarda migliaia di imprese e/o interi settori.
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𝗠𝗼𝗱𝗮, 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗮 𝗰𝗿𝗶𝘀𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗼𝗿𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲 𝘁𝗶𝗲𝗽𝗶𝗱𝗲 ✅Interventi urgenti per affrontare la crisi della moda italiana. Li hanno chiesti i presidenti di CNA Federmoda, Marco Landi, e di Confartigianato Moda, Moreno Vignolini, che hanno partecipato al tavolo convocato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, in rappresentanza di oltre 41mila imprese artigiane e micro imprese con 139mila addetti che operano nei comparti tessile, abbigliamento, pelle. “Le misure presentate dal ministro Adolfo Urso – sottolineano le due associazioni – recepiscono alcune nostre sollecitazioni, in particolare per quanto riguarda la richiesta di moratoria sui finanziamenti garantiti alle imprese, che dovrebbe trovare conferma in una circolare inviata dall’Abi agli istituti di credito su impulso del Mimit dalla quale ci si attende una procedura automatica di moratoria per tutte le tipologie di finanziamento e per tutte le aziende che ne facciano richiesta e non solo per quelle in conclamato stato di difficoltà. Passi avanti sull’annosa questione dei crediti d’imposta per attività di ricerca e sviluppo con la previsione di un meccanismo di paga/stralcio al 50% per quelle aziende oggetto del provvedimento di restituzione". "Questo intervento dovrà essere proporzionato al mondo della piccola impresa. Rimane la preoccupazione sul fronte degli ammortizzatori sociali per la necessità di affrontare le criticità di alcune fasi della filiera e di alcuni territori dove le ore di cassa integrazione sono prossime al termine. Nessuna risposta al momento sulle richieste relative alla sospensione dei versamenti contributivi ed erariali per le imprese del settore, misura richiesta da CNA e Confartigianato come sostegno alla liquidità delle imprese”. 📌I presidenti Landi e Vignolini si sono riservati di inviare nei prossimi giorni al ministero osservazioni su quanto illustrato nel corso dell’incontro. “Una cosa è certa: conclusa la fase di risposte emergenziali – sottolineano – sarà necessario lavorare per rafforzare il sistema produttivo a partire dalle filiere e affrontando i nodi cruciali dell’internazionalizzazione, della formazione, della transizione ecologica e digitale delle imprese”.
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E' un periodo di turbolenza per il settore moda e pelletteria. Serve un dialogo con le istituzioni per affrontare tutti i problemi che stanno mettendo in difficoltà imprese e dipendenti. Condivido questo articolo de Il Sole 24Ore per invitare a riflettere sulla necessità di strategie collaborative efficaci. #IndustriaModa #MadeInItaly #Innovazione #Sostenibilità
🔹L’associazione, che attualmente rappresenta le imprese della concia, della pelliccia, della pelletteria e delle calzature, conferma la crisi legata al calo dei volumi. Tra le richieste al Governo anche quella di un prolungamento dei tempi per rimborsare i prestiti Sace e Simest.
Confindustria moda: cassa integrazione a +194%. Il nodo dei crediti R&S
ilsole24ore.com
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La seconda pillola di approfondimento sulla Composizione Negoziata della crisi di impresa è l'occasione per fare il punto sui numeri ufficiali: quante imprese vi hanno ad oggi acceduto, in quali aree territoriali sono radicate e quali sono le percentuali di esito favorevole. #ComposizioneNegoziata #CrisiImpresa #ProcedureConcorsuali
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Il Presidente di #ASSOBIBE Giangiacomo Pierini ha commentato le parole del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul sostegno alle aziende che producono ricchezza nel nostro Paese. “Siamo felici di sentire che il Governo conferma di non voler vessare le imprese. Siamo l'unico settore ad avere in arrivo due tasse aggiuntive previste per il prossimo 1° luglio: una situazione sempre meno sostenibile che provoca enormi incertezze per il comparto, oltre che per la filiera.– ha dichiarato Pierini, riferendosi a #plastictax e la #sugartax. La preoccupazione di tutto il settore delle bevande analcoliche in Italia è forte, soprattutto riguardo la Sugar Tax, che comporterà un aumento della tassazione del 28%, provocando una contrazione del 16% nel mercato e una riduzione degli acquisti di materia prima nazionale di oltre 400 milioni di euro. Un rallentamento degli investimenti di 46 milioni di euro che mette a rischio oltre 5.000 posti di lavoro.
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