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Post di Opera Cardinal Ferrari Onlus
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Quando un gioiello vale una vita Lo ammetto, sono sbigottito. L'invidia sociale e il finto moralismo non c'entrano nulla. C'entra, semmai il (buon) senso della misura, che in questo caso è stato è stato decisamente superato. Le vere notizie di questa non notizia, scusate il gioco di parole, sono due: 1) Ci sono persone che percorrono vie e frequentano luoghi pubblici sfoggiando monili da decine e decine di migliaia di euro. Come notate, non ne faccio una questione di genere perché, ahimè, anche gli uomini indossano orecchini, bracciali e "collanone" di valore. 2) I sommozzatori, gli stessi che cercano dispersi nelle aree alluvionate, sono stati attivati per recuperare un gioiello da 100 mila euro. Anzitutto non notizia perché la notiziabilità, quella che gli studiosi chiamano "newsworthiness", ovvero l'idoneità di un evento a essere trasformato in notizia appunto, è pari a zero, per cui mi sarei astenuto dalla pubblicazione. Oggi, però, viviamo in un mondo di non notizie, soprattutto sul web, quindi non mi straccio le vesti. Nel merito della vicenda, invece, ritengo gravissimo, oltre che di cattivo gusto, l'intervento di un Corpo dello Stato, anche a fronte di una ricompensa di 3 o 4 zeri, per un soccorso di natura squisitamente privatistica. Se voglio recarmi in un luogo pubblico, anche il più esclusivo come il Salone Nautico, con anelli, orecchini, bracciali, catene o catenone da cento mila euro, libero di farlo. Però devo assumermi fino in fondo la responsabilità della scelta, mettendo in conto i rischi. In caso di furto, sporgerei denuncia, nella speranza il maltolto venga recuperato. In caso di smarrimento per caso fortuito o mia distrazione, invece, diffonderei appelli in misura massiccia, certamente riconoscerei laute ricompense a chi ritrovasse il mio tesoretto smarrito. Ma mai, sottolineo mai, potrei accettare l'intervento di un Corpo dello Stato. Anche me lo proponessero. Figurarsi richiederlo. Mai. Nemmeno se l'oggetto smarrito rivestisse un inestimabile valore di famiglia. La speranza è che questi volenterosi sommozzatori appartenessero a un corpo privato. Nel caso, il superamento del limite sarebbe meno eccessivo, e la non notizia sarebbe da derubricare a.... ... a voi la conclusione! #Salonenautico #sommozzatori #salvataggio
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Condivido il mio ultimo contributo edito da Assinform - ASSINEWS , ausoicando che lo stesso possa contribuire a ragionare sull'argomento - molto spinoso - riguardante il mancato uso della tuta protettiva per motociclisti #assinews #rca #liability #responsabilita
#ilcaso Mancato uso della tuta protettiva per motociclisti. È giustificabile la decurtazione del risarcimento per il mancato impiego della tuta protettiva durante l’uso della motocicletta? Articolo di Luca Cadamuro #ASSINEWS
Mancato uso della tuta protettiva per motociclisti
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Negli ultimi 10 anni l’ACI ha avuto ricavi pari a 2,6 miliardi di euro dalla gestione in monopolio con tariffe determinate dallo stato del Pubblico Registro Automobilistico. Questi ricavi hanno generato nello stesso periodo un Profitto Operativo pari a 611 milioni di €. A questa montagna di soldi si aggiungono anche proventi per le attività finanziarie per 177 milioni di euro, portando il totale dei profitti a disposizione di ACI nei dieci anni a 788 milioni di euro. Di questa montagna di soldi solo qualche briciola è andata alla sicurezza stradale. Nessun dettaglio è presente nei bilanci di ACI su quanto venga realmente investito in sicurezza stradale, mischiato sempre con i servizi per la mobilità. Come indicato dal servizio di Report del 16 giugno 2024, da fonti interne si fa fatica ad arrivare ad 1 milione di euro l’anno. Il Presidente nel servizio cita 938 corsi per la educazione alla sicurezza stradale in un anno. Facendo due conti che mostro nel video sono poco meno di 300.000€ di investimento. Briciole per ACI in paragone a quanto rende il monopolio del PRA Dove investe quindi ACI questi soldi che ricava dal PRA e dai suoi investimenti finanziari? Questi soldi nei 10 anni li ha investiti principalmente in 4 settori (1) Attività sportiva automobilistica (corse automobilistiche) coprendo le perdite per 132 milioni di euro (2) Attività per soci coprendo le perdite per 196 milioni €. In pratica la tessera di socio ACI costa mediamente all’automobilista che la prende 26€ e ACI ha costi medi di 54€ (stima 2022) per i servizi che offre al socio. (3) Investimenti finanziari per 251 milioni di euro (in particolare, ma non solo il 25,8% delle quote dell’assicurazione Sara) (4) Generazione software di proprietà per 166 milioni Niente di quello sopra è sicurezza stradale e prevenzione. Sono convinto che in ACI ci siano alcune persone che lavorano con passione sul tema della sicurezza stradale. Ma i dati ci dicono che le scelte d’investimento di ACI sono state e sono ben lontane dal tema della sicurezza stradale. Quante vite si sarebbero potute salvare con decisioni d’investimento diverse? Guardate il video se volete capire meglio. #sicurezzastradale #ACI
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<Non si può continuare a chiedere allo Stato di sovvenzionare l’ippica sine die> È stato questo uno degli assunti emersi dalla Tavola Rotonda che si è tenuta all’Ippodromo di Siracusa domenica scorsa, giornata conclusiva della lunga manifestazione siciliana denominata Divinazione Expo 2024, avente come tema “L’Ippica Italiana dal G7 di Siracusa agli Stati Generali di Verona” al quale sono intervenuti in maniera fattiva il Sottosegretario con delega all’Ippica Sen. Patrizio La Pietra e il Direttore Generale per l’Ippica Ing. Remo Chiodi. [...] Un concetto ben chiaro praticamente a tutti i numerosi intervenuti e che è stato espresso compiutamente anche da Michele Rosi, COO di MST, società leader nella fornitura di soluzioni tecnologiche connesse al mondo dell’ippica, che ha posto l’accento sui benefici che potrebbero scaturire da una riforma di questo mercato: <La concorrenza delle altre forme di betting, relativamente all’ippica, potrebbe essere definita quasi “sleale” se si pensa che prodotti di gioco concorrenti hanno il vantaggio di avere una tassazione pari a circa il 50% rispetto a quella delle scommesse a quota fissa sulle corse dei cavalli e questo senza quel retroterra di cultura, passione, lavoro e conoscenze che questo sport si tramanda di generazione in generazione. In assenza di un intervento urgente per l’allineamento delle aliquote del prelievo sul gioco delle corse dei cavalli a quota fissa alle corrispondenti previste per le scommesse sportive e sugli eventi simulati, la raccolta di betting dell’ippica a quota fissa e conseguentemente la quota parte di finanziamento della filiera, continueranno a contrarsi, con il rischio concreto di arrivare a livelli marginali. Per tale ragione – ha proseguito il COO di MST – è necessario porre al centro dei prossimi Stati Generali il tema delle scommesse, considerando quale obiettivo primario dei prossimi interventi legislativi e regolatori il rilancio della raccolta di gioco, in assenza del quale l’intera filiera ippica è destinata alla chiusura. In tale ottica è fondamentale dare seguito alle proposte di intervento indicate dai principali operatori di gioco italiani proprio un anno fa, a Verona, e ben riassunte nel position paper “La Promozione del Settore Ippico tra Riforma delle Scommesse e Apertura al Grande Pubblico” sottoscritto dagli stessi e condiviso dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e da Agenzia delle Dogane e dei Monopoli>. [...] Tutto il comunicato stampa qui e sul nostro sito ⤵️ 🗞️ https://lnkd.in/exyC884T Grande Ippica Italiana Graham Wood bet365 #Horseracingaroundtheglobe
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Ancora una volta abbiamo ribadito l'improcrastinabilità dell'allineamento dell'aliquota di prelievo per le scommesse ippiche a quota fissa a quella prevista per l'imposta unica delle scommesse sportive, in assenza del quale la raccolta della prima formula di gioco dell'ippica è destinata ulteriormente a contrarsi. Qualsiasi discussione sul rilancio del settore non può prescindere dall'immediato intervento sulle aliquote di prelievo delle scommesse ippiche e dai vari interventi indicati dai principali operatori di gioco nel position paper presentato lo scorso anno al Masaf e ADM.
<Non si può continuare a chiedere allo Stato di sovvenzionare l’ippica sine die> È stato questo uno degli assunti emersi dalla Tavola Rotonda che si è tenuta all’Ippodromo di Siracusa domenica scorsa, giornata conclusiva della lunga manifestazione siciliana denominata Divinazione Expo 2024, avente come tema “L’Ippica Italiana dal G7 di Siracusa agli Stati Generali di Verona” al quale sono intervenuti in maniera fattiva il Sottosegretario con delega all’Ippica Sen. Patrizio La Pietra e il Direttore Generale per l’Ippica Ing. Remo Chiodi. [...] Un concetto ben chiaro praticamente a tutti i numerosi intervenuti e che è stato espresso compiutamente anche da Michele Rosi, COO di MST, società leader nella fornitura di soluzioni tecnologiche connesse al mondo dell’ippica, che ha posto l’accento sui benefici che potrebbero scaturire da una riforma di questo mercato: <La concorrenza delle altre forme di betting, relativamente all’ippica, potrebbe essere definita quasi “sleale” se si pensa che prodotti di gioco concorrenti hanno il vantaggio di avere una tassazione pari a circa il 50% rispetto a quella delle scommesse a quota fissa sulle corse dei cavalli e questo senza quel retroterra di cultura, passione, lavoro e conoscenze che questo sport si tramanda di generazione in generazione. In assenza di un intervento urgente per l’allineamento delle aliquote del prelievo sul gioco delle corse dei cavalli a quota fissa alle corrispondenti previste per le scommesse sportive e sugli eventi simulati, la raccolta di betting dell’ippica a quota fissa e conseguentemente la quota parte di finanziamento della filiera, continueranno a contrarsi, con il rischio concreto di arrivare a livelli marginali. Per tale ragione – ha proseguito il COO di MST – è necessario porre al centro dei prossimi Stati Generali il tema delle scommesse, considerando quale obiettivo primario dei prossimi interventi legislativi e regolatori il rilancio della raccolta di gioco, in assenza del quale l’intera filiera ippica è destinata alla chiusura. In tale ottica è fondamentale dare seguito alle proposte di intervento indicate dai principali operatori di gioco italiani proprio un anno fa, a Verona, e ben riassunte nel position paper “La Promozione del Settore Ippico tra Riforma delle Scommesse e Apertura al Grande Pubblico” sottoscritto dagli stessi e condiviso dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e da Agenzia delle Dogane e dei Monopoli>. [...] Tutto il comunicato stampa qui e sul nostro sito ⤵️ 🗞️ https://lnkd.in/exyC884T Grande Ippica Italiana Graham Wood bet365 #Horseracingaroundtheglobe
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Lombardia in testa e provincia di Varese ai vertici della graduatoria del 2023. Federcarrozzieri: ecco i costi per ammaccature da grandine Un’auto nel Saronnese col parabrezza “sfondato” dalla grandine Un’auto nel Saronnese col parabrezza “sfondato” dalla grandine Il 2023 è stato l’anno record degli interventi di riparazione delle auto per danni causati dal maltempo. E questa prima parte del 2024 conferma questo trend, con la Lombardia tra le regioni più colpite e a sua volta la provincia di Varese ai vertici di questa amara classifica. A tracciare il bilancio è Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, che in generale come negli ultimi dieci anni siano aumentate del 50% le richieste di intervento per danni alle vetture legati ad eventi meteo estremi - dalle grandinate alla polvere sahariana - a dimostrazione che i cambiamenti climatici incidono in modo consistente anche sul settore auto. Segue…
Lombardia: anno record dei danni da maltempo alle auto
prealpina.it
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Fra il ministro dell'economia Giorgetti che vuole indietro 50 milioni da ACI, l'aumento dei costi dei lavori, la mancanza ancora del via libera per il resto dei progetti e discussioni sulle nomine del presidente ACI, lo scorso 29 ottobre è stata una giornata importante per Monza e il suo futuro. Nel link tutto quello che è successo e le problematiche varie
F.1 MONZA Il governo taglia 50 milioni e ora il GP è a rischio ma ci sono anche altri guai... - RMC Motori
rmcmotori.com
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𝐆𝐥𝐢 𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐦𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐢, 𝐦𝐚 𝐦𝐚𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐨 🏎️ Anche le parate a bassa velocità, come quella del 𝐒𝐚𝐥𝐨𝐧𝐞 𝐀𝐮𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐓𝐨𝐫𝐢𝐧𝐨, possono trasformarsi in momenti pericolosi. Lo scorso weekend, una 𝐋𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐚 𝐫𝐚𝐥𝐥𝐲 ha perso il controllo, finendo 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐟𝐨𝐥𝐥𝐚 in Piazza San Carlo. Diverse persone sono rimaste ferite, fortunatamente senza conseguenze gravi, ma l’episodio apre un dibattito cruciale: 𝐬𝐢 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐯𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐢ù 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐞𝐠𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐨? 1️⃣ 𝐁𝐚𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐬𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢? 🚧 Le 𝐭𝐫𝐚𝐧𝐬𝐞𝐧𝐧𝐞 sono spesso l'unica barriera tra veicoli e spettatori, ma sono davvero efficaci in tutte le situazioni? 𝐋’𝐢𝐧𝐜𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐓𝐨𝐫𝐢𝐧𝐨 ci spinge a riflettere su misure più sicure, come l’uso di 𝐧𝐞𝐰 𝐣𝐞𝐫𝐬𝐞𝐲 𝐫𝐢𝐞𝐦𝐩𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢 o altre barriere capaci di assorbire l'impatto. 2️⃣ 𝐀𝐜𝐜𝐞𝐥𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐨𝐯𝐯𝐢𝐬𝐚 𝐞 𝐩𝐚𝐯é 𝐬𝐜𝐢𝐯𝐨𝐥𝐨𝐬𝐨 🛑 Secondo le ricostruzioni e i video degli spettatori, una serie di fattori ha contribuito all'incidente: 𝐮𝐧'𝐚𝐜𝐜𝐞𝐥𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 (𝐟𝐨𝐫𝐬𝐞 𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚) 𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐚𝐝𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 su un pavé umido. L'attenzione alla sicurezza non può mai abbassarsi, anche nei contesti apparentemente più innocui. 3️⃣ 𝐏𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 è 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐮𝐫𝐚𝐫𝐞 🤔 Il Presidente del Salone Auto di Torino, Andrea Levy, ha espresso 𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞 e confermato la collaborazione con le autorità per chiarire quanto accaduto. A prescindere dai risvolti della vicenda, questo episodio dimostra che 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐬𝐮𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐚𝐧𝐝𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐭𝐞 sempre quando ci sono pedoni nelle vicinanze di veicoli in movimento. Siete d’accordo? Vuoi approfondire? Leggi l’articolo di Donato D'Ambrosi 👇🏻 Ti è piaciuto il post? 𝐅𝐨𝐥𝐥𝐨𝐰 𝐦𝐞 💕 e ricorda di seguire anche SICURAUTO.it 😉 Pierluigi Bonora Giordano Biserni Stefano Guarnieri Paolo Perego Giuseppe Montoro Salvatore Bianco Stefano Tarchi Alessio Tavecchio Andrea Colombo Emma Pietrafesa Nicola Dinnella Mauro Leoni Maria Rosaria Vitiello Marco De Mitri Rudy Fabbri Fabio Marangini Francesco Bisicchia 🇮🇹Cav.Dott.Domenico De Rosa Valentina Borgogni
Auto da Rally sulla folla: poca sicurezza al Salone di Torino
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🚗 Lo sai che puoi portare il tuo veicolo d’epoca indietro nel tempo? È infatti possibile dotare il tuo mezzo storico della targa originale, quella della sua prima immatricolazione! Come? Basta recarsi in Motorizzazione e presentare la richiesta. Noi la realizzeremo presso lo stabilimento di Foggia, dove produciamo le targhe ordinarie per tutti i veicoli in circolazione. La targa storica con sigla alfanumerica avrà caratteristiche di modello conformi a quelle del periodo storico di costruzione e supporto metallico o plastico a seconda del veicolo. Su ogni targa verrà apposto l’emblema della Repubblica Italiana, ai sensi della normativa del Ministero dell'Economia e delle Finanze sulle carte valori. Che cosa aspetti? Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti #IPZS #targa #targhestoriche #autodepoca #motodepoca #contrassegno
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