#InfrastruttureSociali di nuova generazione ossia #luoghi capaci di alimentare sviluppo economico attraverso un'azione d'investimento su educazione, inclusione e creazione di reti territoriali. Cambi "gli occhiali" chi valuta queste iniziative come progetti meramente sociali, perchè son lo strumento più evoluto per costruire la competititvità e la qualita della vita di un territorio.
Post di Paolo Venturi
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#OpenDEI Quando a marzo 2024, la volontà di creare uno spazio social, aperto a tutti, per la discussione, la diffusione e la formazione sui temi della persona, della sostenibilità e dell'umanizzazione, era poco più di un'idea, Vindice Deplano ci ha spronato ad andare avanti e di contare sul supporto di Formazione e Cambiamento. Ora siamo pronti e diamo diffusione alla nostra prima dichiarazione di intenti nell'articolo pubblicato sulla rivista di Formazione e Cambiamento, in attesa dell'evento di mercoledì 11 settembre alle 18.00 Per partecipare a #OpenDEI link nel primo commento
#OpenDEI: un nuovo spazio digitale per umanizzazione, sostenibilità e benessere
formazione-cambiamento.it
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🔝 𝙿𝚛𝚒𝚖𝚊 𝚙𝚊𝚐𝚒𝚗𝚊 𝚍𝚒 Osservatorio Socialis | Hub ESG 𝚙𝚎𝚛 𝚕'𝚒𝚗𝚒𝚣𝚒𝚊𝚝𝚒𝚟𝚊 #𝙻𝙴𝚃𝙸𝚜𝚖𝚊𝚛𝚝 di SCEN S.R.L. sbarcata a #Matera. 💡 𝐿𝑜 𝑠𝑐𝑜𝑝𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜, 𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑖𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎 𝑡𝑟𝑎 Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS, Trieste Trasporti, Comune di Trieste 𝑒 𝑙'𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑑𝑎 𝑡𝑟𝑖𝑒𝑠𝑡𝑖𝑛𝑎 𝑠𝑝𝑒𝑐𝑖𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑎 𝑖𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑜𝑡𝑖𝑝𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒𝑙𝑒𝑡𝑡𝑟𝑜𝑛𝑖𝑐𝑎, 𝑒̀ 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀, 𝑡𝑟𝑎 𝑐𝑢𝑖 𝑀𝑎𝑡𝑒𝑟𝑎, 𝑠𝑚𝑎𝑟𝑡 𝑐𝑖𝑡𝑦 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎𝑡𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑑𝑖𝑠𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑣𝑖𝑠𝑖𝑣𝑎. 📣 𝖫𝖺 𝗇𝗈𝗍𝗂𝗓𝗂𝖺 𝗁𝖺 𝖼𝗈𝗇𝗊𝗎𝗂𝗌𝗍𝖺𝗍𝗈 𝗂𝗅 𝗉𝗎𝗇𝗍𝖾𝗀𝗀𝗂𝗈 𝗆𝖺𝗌𝗌𝗂𝗆𝗈 𝖽𝖾𝗅 CSR-Check for Sustainability Ranking 𝗇𝖾𝗅𝗅'𝖺𝗆𝖻𝗂𝗍𝗈 𝖽𝖾𝗅𝗅'#𝗂𝗇𝖽𝗂𝖼𝖺𝗍𝗈𝗋𝖾𝟣𝟧: "𝖺𝗍𝗍𝗂𝗏𝗂𝗍𝖺̀ 𝖽𝗂 𝗌𝗈𝗌𝗍𝖾𝗇𝗂𝖻𝗂𝗅𝗂𝗍𝖺̀ 𝖼𝗈-𝗉𝗋𝗈𝗀𝖾𝗍𝗍𝖺𝗍𝖾 𝗉𝗎𝖻𝖻𝗅𝗂𝖼𝗈-𝗉𝗋𝗂𝗏𝖺𝗍𝗈 𝖾 𝗇𝗈𝗇 𝗉𝗋𝗈𝖿𝗂𝗍" 🔎 🅀🅄🄸 🄻'🄰🅁🅃🄸🄲🄾🄻🄾 🄸🄽🅃🄴🄶🅁🄰🄻🄴 👇 #innovazione #tecnologia #inclusione #accoglienza #solidarietà #diversità #attenzione #responsabilità #territorio #persone
LETIsmart: la città per chi non vede - Osservatorio Socialis
https://www.osservatoriosocialis.it
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Stamattina ci trovate in edicola con un numero di Varesefocus dedicato ad un "nuovo fermento sociale". Cosa significa? Lo spiega nell'editoriale Silvia Pagani, nostro direttore: "Non è questione di essere buoni o buonisti. La nostra volontà è quella di contribuire a dare vita, come parte sociale e insieme alle imprese, ad una società più giusta e a fare del territorio un’area attrattiva per giovani, persone, talenti". "Fa parte di questa azione anche la diversa narrazione delle nostre comunità attraverso le pagine di Varesefocus. Come facciamo con questa nuova edizione in cui parliamo di itinerari turistici, di nuovi metodi di approccio ai problemi della terza età, di AI, di iniziative di integrazione attraverso il lavoro, di iniziative imprenditoriali che escono dai laboratori di ricerca delle nostre Università per diventare startup e tanto altro. Piccole e grandi storie diffuse che speriamo possano ispirare e diventare sempre più numerose. Perché sono la sintesi di quella #Varese2050 che vorremmo. C’è tanto fermento sociale che vediamo crescere e che vi vogliamo raccontare". Potete leggerci anche qui: https://lnkd.in/evfZskY2
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Reduci dalla giornata #MatchingDay con gli #InnovationAdvisors di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Cariplo, ci chiediamo quali siano gli scenari futuri della transizione digitale nel terzo settore che fatica a trovare risorse umane, a far riconoscere il valore della figura professionale nelle politiche nazionali
VEDOGIOVANE ASTI | LinkedIn
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Quest’anno, per vari motivi, ho potuto godermi il WMF - We Make Future solo per un giorno, portando il mio contributo nella moderazione della sala “Tech for No Profit”, assieme a Stella Forti. Qui ho potuto ascoltare con ammirazione come il Terzo Settore sia “molto avanti” in tema di digitalizzazione e nell’adottare strumenti e strategie propri delle grandi aziende. Girando poi per gli stand in fiera, quei pochi che son riuscita a vedere, perché “piacevolmente travolta” da abbracci, saluti, chiacchiere con amici e colleghi, mi son resa conto come una slide - commentata in sala dalla stimata e brava Federica De Benedittis - in realtà descriva benissimo il paradigma evolutivo della comunicazione di oggi giorno. 👉 Ossia il comportamento e’ funzione dei bisogni umani (persona) e dei trend (ambiente). Da qui la riflessione che OSSERVARE gli atteggiamenti umani - in vari ambienti - e a come noi uomini e donne reagiamo di fronte a determinati stimoli emotivi e non, è stra-fondamentale per capire come proporre la comunicazione online. Sempre di più al giorno d’oggi vi è la necessità di una comunicazione ▪️sincera per innescare l’impatto emotivo, ▪️distintiva per far sì che ogni individuo si identifichi in essa, ▪️diretta purché calata dal giusto punto di vista, ▪️forte essendo il legame potente dell’evoluzione dell’uomo. Ed è questo, a mio avviso, che ogni anno il #WeMakeFuture insegna a chi vuole imparare! 🍀 #wmf #wmf24
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In occasione della Giornata Mondiale della Terra, in sole 24 ore, quasi 9.300 ragazzi e ragazze tra i 12 e i 20 anni hanno risposto all’instant survey lanciata da Webboh Lab. Tra i profili che sono emersi, quello dell’Independent Navigator: giovani urbani che prediligono i trasporti che permettono una maggiore autonomia, favorendo il sistema di sharing, e che acquisterebbero auto e scooter elettrici a fronte di maggiori incentivi. La Generazione Z preferisce i mezzi pubblici e oltre un quarto degli intervistati si fa portavoce di esigenze come efficienza e flessibilità nella mobilità, oltre che di sostenibilità collettiva. 🎤 Furio Camillo, Professor of Business Statistics all’Università di Bologna e Direttore Scientifico del Webboh Lab, ha commentato: “Una visione, quella dei giovani, che, seppure in molti casi dovrà essere liberista e individualista, parte da un approccio che mette al centro di tutto il bene comune e la crescita di una società rispettosa delle diversità e positiva rispetto alla spesa pubblica, tornando forse, finalmente, a parlare di investimenti pubblici per il futuro delle nostre giovani generazioni”. #business #sostenibilità #ricerca https://lnkd.in/dyc_JHCK
Survey Webboh Lab: Gen Z e mobilità del futuro, green e sicurezza al primo posto
rassegnabusiness.news
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📚 #Newsletter del martedì: Per chi mi conosce sa della mia 'passione' (extra calcistica) per la #politica industriale. Nella newsletter della settimana spiego brevemente come l'UE stia affrontando il tema con il #Net Zero Industry Act (Nzia). Il Nzia rappresenta senza ombra di dubbio un avanzamento, tuttavia presenta alcune criticità da tenere d'occhio visto le elezioni #europee in arrivo: 1. Disparità #Economiche: Beneficia le economie più forti come #Germania e #Francia, che hanno utilizzato le norme sugli #aiuti di stato per accrescere i loro vantaggi competitivi. Le analisi mostrano che il supporto per le tecnologie pulite in questi paesi supera del #30% la media UE, intensificando le disparità interne. 2. Forniture Tecnologiche: Limita al #50% le importazioni di tecnologie critiche da un singolo paese, ma non #supporta fortemente l'acquisto europeo, a differenza del modello #americano del "Buy American" dell'IRA di Biden, 3. #Reshoring: Promuove il rientro delle catene di valore ad alto contenuto tecnologico, ma molti settori rimangono dipendenti dalle importazioni, come i semiconduttori, di cui il 65% è importato dall'Asia nel 2023. 👉🏻 Oltre a questo racconto una roba che mi ha interessato: esiste un #G20 delle spiagge che vede alcuni comuni italiani formare consorzi no-profit per la gestione dei #litorali tramite gare pubbliche. Altro che questione balneari Edoardo Pariante ci parla delle #edicole abbandonate, simbolo purtroppo forse di un #mondo "antico". Eppure nonostante le sfide, le edicole dismesse offrono un'opportunità unica per #reinventare questi spazi in modo creativo. Ci offre 3 #idee (secondo me validissime) #Iscrivetevi e condividete i vostri pensieri! Criticateci!
Il Caffe' corretto del Martedi (16.04.2024)
giovinotti.substack.com
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Questa sinergia tra ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ed Enel deve far riflettere sulla interpretazione dell'idea di #transizioneecologica, che hanno in comune sia i player del settore energetico, che molti esponenti dell'ambientalismo "professionale". Questa mancanza di chiarezza, non è figlia di questi soggetti, ma di una scarsa qualità dei nostri media. Giornali come la La Repubblica o il Il Sole 24 Ore o il Il Fatto Quotidiano, per citare solo i capofila di questa opera, che più di disinformazione, definirei di scarsa informazione, consente la creazione di zone d'ombra logiche e concettuali, in cui molte proposte e soluzioni appaiono "rivoluzionarie", quando in realtà hanno una valenza solo se decontestualizzate e non correlate con gli obiettivi dichiarati. E' ormai chiaro, almeno per me, che la #transizioneecologica, vada interpretata come una profonda riorganizzazione del Sistema Energetico e Produttivo. Un processo che va ponderato e gestito, visto l'impatto economico, sociale, politico, ambientale e geo politico, che porta con se. In questo quadro, che potrebbe non essere condiviso, ma sul quale non vi è mai stato confronto e dibattito, sia sul piano tecnico che politico, grazie alla scarsa qualità sia dell'informazione che della classe politica e dirigente, la cosa peggiore che si può fare e cercare di mettere delle "toppe" , ad elementi singoli dell'intero sistema. Questi "festival" che si ripetono ciclicamente ormai da molti anni, ruotano sempre intorno a soluzioni "tecniche", senza mai affrontare le problematiche nel loro contesto generale. Un approccio, che nulla toglierebbe alla "bontà" in senso assoluto delle idee e delle proposte, ma darebbe quella caratteristica di funzionalità e di efficacia che oggi non appare in tutta la sua potenzialità. Per quanto riguarda la #transizioneecologica, di cui quella #energetica è parte fondamentale, aspettarsi proposte efficaci dai player del settore energia è come chiedere alle principali catene di fast food di trovare soluzione alla fame nel mondo, perché in entrambi casi l "inefficienza" è divenuta la base del loro business. L'inefficienza, in questo caso va intesa oltre il senso puramente tecnico, ma secondo una accezione più ampia.
Anche quest’anno il Festival ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile è un’occasione per ribadire che quando si parla di #sostenibilità è necessario considerarla compiuta quando ne sono coinvolte tutte le tre dimensioni: ambientale, economica e quella sociale, che mette la persona al centro di un modello di sviluppo sostenibile. Se da una parte lavoriamo per la crescita delle #rinnovabili e investiamo sulle reti elettriche per abilitare la #transizioneenergetica, ci impegniamo altrettanto con iniziative per il benessere delle persone. Come il programma di #volontariatoaziendale, i progetti di formazione, le misure a sostegno della genitorialità. Ne abbiamo parlato all’evento di apertura del #FestivalSviluppoSostenibile con il Direttore Italia Nicola Lanzetta. #GuardiamoalFuturo Rivedi l'intervento 👉 https://lnkd.in/dtpz8CG8
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Una delle cose più belle di #OfficineCredem è vedere le persone confrontarsi e ispirarsi a vicenda, condividendo idee, esperienze e punti di vista. Questi preziosi momenti nascono anche grazie alle numerose iniziative che organizziamo all’interno dello spazio coinvolgendo attori esterni ed eccellenze dell’Open Innovation. Scorri le card per scoprire cos’è successo in questi ultimi mesi. #officinelive
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Oggi a pagina 17 de Il Sole 24 Ore si parla di territori che diventano brand e del nostro progetto SALENTO.
I mille campanili d'Italia oggi rivivono in una pluralità di schermi e piattaforme. Così la partecipazione social evolve in geolocalizzazione estrema e diventa gamification. È la riscossa del marketing territoriale. Ne scrivo oggi sul Sole24Ore con Fabio Grattagliano raccontando storie incredibili che si annidano in lungo e in largo per tutto lo Stivale. Così in Emilia si gioca a Modena Quiz con mille domande per conoscere la propria terra, mentre a Genova c’è Zena 1814, gioco di strategia ambientato nel capoluogo ligure all’epoca del Congresso di Vienna. Invece nel biellese è tornato d’attualità il Gioco dell'Orso, che parte dalle tracce recuperate nelle incisioni rupestri nella Valle Cervo. Molto più giù nel Tacco d’Italia nasce Salento, il cui sottotitolo ricalca in vernacolo la più tipica delle esortazioni salentine a darsi da fare. Gli analisti di marketing sono concordi nel ritenere che nei consumi digitali stiamo passando dal "come stai" al "dove stai". il cambio di paradigma è epocale. Puntare al territorio conviene: lo racconta anche Forbes in America, suggerendo di affidarsi ai creator locali. È ciò che ha profetizzato già dieci anni fa il pubblicitario inglese Hugh McLeod con il concetto di global microbrand: radici ancorate alla comunità e l’ambizione di dialogare e vendere ovunque. Buona lettura 🙏 Stefania Fregni Diego Contino Mikaela Bandini Società editrice il Mulino DEMOLEA #marketing #sole24ore #daleggere
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Progetto interessante soprattutto sotto il profilo dei soggetti coinvolti, il pubblico, il privato (e che privato!), il non profit. La prospettiva del cambio di lenti mi fa tuttavia aprire alcune riflessioni, pensando ai tanti progetti esistenti rivolti a famiglie e bambini, Che questa sia un'iniziativa che stimola la competitività, lo sviluppo economico e la qualità della vita sul territorio è indubbio; è indubbio anche che sia capace di attivare relazioni sul piano sociale e che abbia un obiettivo di inclusione e crescita culturale delle famiglie. Ma se fosse un progetto simile, con un'offerta del tutto gratuita per i bambini, pensato per quei nuclei che hanno un urgente bisogno di inclusione e che il più delle volte non cercano neanche le proposte del territorio per i propri figli perché non lo ritengono prioritario, potremmo, con le stesse lenti con cui osserviamo l'iniziativa di Sant'Agata Bolognese, definirlo come "meramente sociale"? Certamente, ove avesse successo e trovasse la propria sostenibilità finanziaria, nel lungo periodo potrebbe ugualmente stimolare competitività e alimentare sviluppo culturale ed economico. Quindi? Con le stesse lenti guardiamo anche beneficiari diretti e obiettivi principali? Grazie Paolo