Post di Pioeugenio Dirienzo

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Professor Emeritus Sapienza Università di Roma

L’ingresso dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, avvenuto il 10 giugno 1940, rappresenta uno dei momenti più drammatici della storia italiana del Novecento. Le motivazioni che spinsero Mussolini a schierarsi al fianco della Germania nazionalsocialista sono state oggetto di dibattito tra storici, politici e analisti. Il contesto geopolitico dell’epoca era complesso e caratterizzato da alleanze mutevoli, rivalità imperialiste e l’ombra del totalitarismo. La firma del Patto d’Acciaio nel maggio 1939, che sanciva l’alleanza tra Italia e Germania, è spesso vista come il culmine di un’affinità ideologica tra i due regimi, ma la realtà era ben più sfumata e problematica. L’analisi dell’entrata in guerra dell’Italia richiede di esaminare non solo le dinamiche interne al Regime fascista, ma anche le interazioni internazionali e le strategie diplomatiche che si intrecciavano nel Mediterraneo e oltre. L’Italia, pur avendo ambizioni imperialiste, si trovava in una posizione vulnerabile e le decisioni di Mussolini erano influenzate da una combinazione di desideri di prestigio, paura di isolamento e opportunismi geopolitici. Eugenio Di Rienzo, nel libro intitolato “L’ora delle decisioni irrevocabili”, si propone di chiarire le ragioni alla base di questa scelta cruciale, contestualizzandola nel panorama politico dell’epoca e portando alla luce le dinamiche complesse che caratterizzarono le trattative italiane con gli Alleati e gli sviluppi successivi.

L'ora delle decisioni irrevocabili

L'ora delle decisioni irrevocabili

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