LA SPINTA Oggi #Siam40 su occupa di spinte. Il mercato spinge verso l'alto, verso il basso e un po' a caso. Di sicuro, nelle ultime settimane Campari ha subito una forte spinta verso il basso. Eppure per ogni azione venduta ce ne è una comprata e viceversa, allora cosa spinge? La disponibilità a vendere o a comprare. Questo crea panico o euforia e un'azienda che migliora o peggiora gli utili del 5% si ritrova a raddoppiare o dimezzare il proprio valore in pochi giorni. Ha senso? Forse no, ma sta qui il rischio o le opportunità nel mercato: intuire quando una spinta lascia il posto ad un'altra.
Post di Siam40 Asset management
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⭕Non torneranno mai i fasti del passato Mercato sempre in crescita, stabilità, lotti enormi e linearità degli eventi sono eventi del passato. Non torneranno mai più: smetti di aspettare la manna. L’azienda sta perdendo tempo e soldi con questa strategia. L’attuale contesto è fisiologico dell'evoluzione umana: la globalizzazione ha aperto il mercato a tutti, i bisogni umani aumentano con l’incremento del benessere e quindi vogliamo un po’ qualcosa di tutto. Nemmeno Ferrero produce solo tonnellate di Nutella: una volta mette le etichette con i personaggi della Marvel per il periodo che vanno di moda, un'altra inventa i biscotti e quest'anno si è messa a fare pure i gelati. Chiunque si stufa dei prodotti dopo un po’ di tempo, quindi serve cambiare e innovare. È tempo di evolvere: per cambiare velocemente con il mercato è necessario un #sistema organizzativo flessibile e #strutturato, che permetta di allinearsi rapidamente alle esigenze del Cliente e migliorare continuamente la produttività per essere i migliori del settore. Se in passato facevi un attrezzaggio alla settimana in 3 ore, adesso è necessario ottimizzare i processi per farne 4 al giorno di 30 minuti. Se l’azienda è organizzata per essere la migliore del Cliente passato, non può esserlo per il Cliente presente (e futuro). La tua azienda ha un sistema di produttività per essere sempre allineata al mercato? Scrivilo nei commenti!💬 ------------------------------------------------------------------------------- 🔔 Seguimi per nuovi aggiornamenti sui metodi Lean per migliorare i processi, incrementare la redditività economico-finanziaria, ridurre i costi, aumentare la produttività e migliorare la struttura organizzativa. #ProgrammaSocrate #Lean
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Il mercato è ciclico, sempre. Dare la colpa a qualcuno? Troppo facile: al consumatore, ai partner, ai distributori... Ma la verità è un’altra. La vera colpa è di chi non ascolta quello che succede là fuori. O, peggio ancora, di chi ascolta ma non fa nulla. Guardiamo i grandi brand: Aperol, Hendrick’s, Peroni... In media ci hanno messo 20 anni per diventare davvero iconici. Parliamo di una generazione intera. Ma c’è un problema: i manager vanno e vengono, e ogni volta cambia tutto. Nuove idee, nuove strategie, nuovo tutto. È un continuo reset. E con i ritmi di turnover di oggi, avere una visione a lungo termine diventa sempre più raro. Risultato? tutti vogliono lasciare il segno, quindi si cambia anche quando non ce n’è bisogno. Poi arrivano i nuovi consumatori. Ogni anno una nuova ondata di 18enni pronti a scoprire il mondo del bere, e le aziende? Molte si buttano a inseguire i trend del momento invece di fermarsi e risolvere i problemi veri alla radice. Ma c’è un rischio: Quando insegui le mode rischi di perdere i vecchi i consumatori. Guarda Campari. Hanno spinto il Negroni per decenni, anche quando non era trendy. “Nessun Negroni senza Campari.” Hanno tenuto il punto, martellato sul messaggio, e oggi la Negroni Week è un fenomeno globale. Hendrick’s Gin? Cetriolo ovunque, ma è diventato il loro marchio di fabbrica. E Guinness? Mentre il mondo impazziva per le IPA, loro sono rimasti fedeli al loro posizionamento. Quindi, come si vince in un mercato sempre più competitivo? * Coerenza. Non bisogna mai perdere di vista la visione. Piccoli aggiustamenti, sì, ma niente stravolgimenti inutili. * Messaggio chiaro. Cambiare troppo spaventa il consumatore. Se non si riconosce più nell'azienda, rischi di perderlo. * Educare i nuovi arrivati. Racconta chi sei, cosa rappresenti. Far vivere l’essenza del brand. Le mode passano. L’identità resta.
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Nel prossimo futuro, vediamo la marca del distributore emergere come protagonista nel mercato dell'ortofrutta. È ora di considerare un cambiamento radicale nella nostra partecipazione: anziché limitarci alla produzione secondo specifiche predefinite, dobbiamo essere co-protagonisti nello sviluppo dei prodotti che arrivano sugli scaffali. Nel panorama dell'ortofrutta, la presenza diretta del produttore diventa basilare per garantire al consumatore la libertà di scelta e promuovere una sana competizione nel settore. È fondamentale ribaltare in positivo il trend dei consumi, e al Think Fresh, ci proponiamo di confrontarci con i nostri partner, esplorare nuove idee e dare una risposta innovativa alle sfide del settore.
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Pur a fronte delle criticità del momento - gravato, ancora in parte, dall’inflazione e da una tensione geopolitica che non accenna ad allentarsi - gli investimenti in innovazione continuano a rappresentare la leva principale per la crescita aziendale. Con particolare riferimento al mercato food & beverage, se quella di prodotto risulta centrale, all’insegna di una crescente diversificazione e personalizzazione di offerta e assortimenti in linea con la rapida evoluzione delle abitudini alimentari, molti altri sono gli ambiti entro cui un marchio può innovare. Dai processi produttivi, l’entrata in nuovi canali o l’internazionalizzazione per quanto riguarda i brand industriali, allo sviluppo del network, l’evoluzione del format, l’ideazione di concept alternativi o l’apertura ai servizi nel caso di insegne della distribuzione. Con un obiettivo comune, quello di rispondere in modo mirato alle richieste di consumatori sempre più attenti ai nuovi trend globali in termini di prodotto, stile di vita e valori. Il tutto col supporto sempre più decisivo dell’IA. Su Largo Consumo di Luglio
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📌 Ogni attività può aumentare le vendite utilizzando il suo 1% aumenta Fatturato! Tutto sta nel trovarlo e raccontarlo nel modo giusto ai tuoi clienti E no, qualità e prezzo non sono elementi utili… anzi! Puntando su questi due concetti, non fai altro che diventare un goccia in mezzo a un oceano di concorrenti Per aiutarti a capire meglio come distinguerti sul mercato, oggi il Mastino ti parla di un gigante dell’industria italiana Scopriremo i 3 elementi alla base della strategia con cui questo colosso del campo alimentare è riuscito a differenziarsi nel suo settore E anche se può sembrarti impossibile, imparerai ad applicare i suoi stessi ragionamenti anche dentro la tua piccola o media impresa! Scopri questo e molto altro nell'articolo di oggi, come sempre offerto da tutto il Laboratorio de #isartidelweb Per la tua più efficace #comunicazionesumisura!
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Oggi, in occasione della conferenza "Il valore del Brand" al Centro Studi Americani, ho sottolineato ancora una volta che l'unico modo per essere competitivi sul mercato nazionale e globale è garantire il rispetto delle leggi e, di conseguenza, una concorrenza leale. Per fare ciò, è necessario che lo Stato attui delle misure che non comportino dei costi per i consumatori, ma semplifichino ed ottimizzino la logistica della filiera. Nel 2023, le aziende associate a Centromarca – Associazione Italiana dell’Industria di Marca hanno generato 87,2 miliardi di euro, pari al 4,2% del PIL italiano, un valore condiviso che va ben oltre la sola fase di produzione. È il risultato della collaborazione con fornitori nazionali e canali distributivi, e ha ricadute complessive tre volte superiori a quelle della sola fase industriale. Il nostro obiettivo nei prossimi anni è quello di continuare in questa direzione per creare nuovi posti di lavoro e un significativo ritorno economico per lo Stato.
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Quella di diventare un imprenditore della distribuzione organizzata continua a rappresentare una scelta professionale ampiamente condivisa dai nostri connazionali, pur a fronte della crescente complessità con cui sono chiamati a confrontarsi: dalla trasformazione del tessuto demografico dei territori allo sviluppo dei canali digitali, dall’impegno di capitale alle competenze necessarie a condurre uno o più negozi magari anche di insegne diverse, dalla maturità raggiunta dalla maggior parte dei settori dei beni di consumo alla difficoltà del ricambio generazionale delle imprese più datate. Entro questo scenario in continua evoluzione, emerge come la diversificazione in altri network e nuovi settori, oltre che un una strategia utile a compensare le sempre meno prevedibili fluttuazioni dei mercati, rappresenti per gli affiliati un modo per ricercare valori identitari e visioni strategiche che maggiormente gli corrispondano, stimolando ulteriormente la competitività delle insegne che devono attivarsi sia per attirarli che per trattenerli. Su Largo Consumo di Maggio
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Il rapporto di Circana sulla MDD nel 2024 racconta di private label in crescita costante a scapito dei brand industriali, piccoli o grandi che siano. Tra crescita delle PL, costo del listing, margine del distributore e investimento in comunicazione, per una PMI lanciare un nuovo brand in GDO e arrivare a break even può essere un’impresa. Perché quindi farlo lo stesso? Per l’esperienza in questi anni con CBA Italy, penso che per una media impresa l’investimento in un nuovo brand abbia senso soprattutto in questi casi: - ho una storia consolidata, una presenza sul territorio riconosciuta, con degli elementi di racconto che hanno la dignità di essere elevati a brand - ho intercettato un bisogno emergente su cui nessun grande brand si è ancora speso sul serio - ho innovato la ricettazione (ad esempio Natù e le fibre presenti per la prima volta nella marmellata) - ho delle materie prime di qualità superiore (penso a Rachelli con il savoiardo sardo nel suo tiramisù) - ho un processo produttivo davvero innovativo che migliora il gusto e che diventa una barriera all’entrata - ho un INCI cortissimo e chiaro e un packaging sostenibile Se ho degli elementi di questo tipo, la sfida diventa largamente di brand: chiarire il messaggio, immaginare il racconto e definire l’identità visiva più adatta. E poi passare ai touchpoint. L'argomento si presta ad altre considerazioni e confronti. Credo che il valore di LinkedIn stia anche nel creare occasioni di dialogo su argomenti come questi.
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FATTORI POSITIVI NELL’ ANALISI DI UN’ AZIENDA Te ne elenco alcuni: VANTAGGIO COMPETITIVO: è quel fossato inespugnabile per i competitor, dato da più elementi: un forte brand identity (pensiamo ad Harley Davidson, i cui acquirenti si tatuano addosso il logo dell’ azienda), una situazione di monopolio o quasi sul mercato, economie di scala, le quali riflettono la capacità di fornire a buon mercato una vastissima quantità di beni e servizi (l’ esempio tipico è Gillette che inonda il mercato con miliardi di lamette), la presenza di asset intangibili di un certo peso (pensiamo a Coca Cola, la cui formula segreta per produrre la sua bevanda, pur non essendo quantificabile come valore, ha un effetto prezioso nella mente del consumatore; una resistenza alla sostituzione, in tale contesto le utility saranno difficili da rimpiazzare in futuro visto che praticamente tutte le aziende non hanno alternative all’ elettricità. L' AZIENDA CRESCE A RITMI SOSTENIBILI (è un maratoneta non uno sprinter): come studi approfonditi e l’ esperienza degli investitori insegnano, le aziende che crescono più in fretta tendono a surriscaldarsi e a bruciarsi, viceversa quando gli utili crescono a tassi a lungo termine più moderati (10% lordo, 6-7% netto), ciò riflette una condizione di maggiore sostenibilità. L’ AZIENDA SEMINA E RACCOGLIE: aldilà di quanto siano buoni i suoi prodotti o di quanto sia potente il brand, è sempre necessario che un’ impresa investa per ampliare il suo giro d’ affari, infatti la spesa in ricerca e sviluppo non è una fonte di crescita oggi, ma può esserlo domani. Dimmi la tua nei commenti 👇 - Ti è stato utile: metti mi piace e diffondi il post. - Clicca sul tasto "segui" nel mio profilo: riceverai utili approfondimenti ricorrenti sui mercati e sulla pianificazione finanziaria. - Clicca sul pulsante della campanella 🔔 sempre dal mio profilo per ricevere notifiche ogni volta che pubblico qualcosa. - Iscriviti al mio gruppo FB e unisciti a +1400 persone per ricevere gratis aggiornamenti quotidiani e spunti utili, ecco il link: https://lnkd.in/gEaR-TuP #fattori #positivi #aziende #competitività #ricerca #sviluppo #business #lavoro #pianificazione #zefiroscf
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È vero: Miele, azienda familiare, non deve compiacere ogni tre mesi analisti e azionisti. Questa volta però le difficoltà del segmento premium GED non appaiono di breve termine. Occorre ridurre di mezzo miliardo di euro la base dei costi. #Miele intende farlo in molti modi e fra questi c'è la riduzione di 2700 posti di lavoro su 23 mila. Di questi 2 mila saranno posizioni non legate direttamente alla produzione e 700 saranno concentrati sulla produzione di lavatrici che da Gutersloh sarà spostata in Polonia. Nel 2023 il gruppo ha ridotto le vendite del 9% in euro e di quasi il doppio in volume. https://lnkd.in/dbVnmMxB
Miele ristruttura e prevede di terminare 2700 rapporti di lavoro - E-DUESSE.IT
https://www.e-duesse.it
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