3,2,1... VIA!

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Partiti! Lo starter ha sparato con ancor più foga e decisione quest’anno per far sentire forte e chiaro a tutti e tutte che l’anno scolastico è iniziato. Il fatidico 14 settembre è passato e con esso una multiforme innumerevole di pensieri negativi, titubanze, indecisioni e quesiti.

Sicuramente non tutto è stato sciolto e forse per qualcuno di noi si è irrobustito e radicato ancor di più il fastidio o il rammarico perché le cose potevano e anche dovevano andare meglio di così. Ma ad oggi, dopo qualche settimana di scuola vera, non discussa, non dichiarata, ma finalmente agita possiamo tirare un sospiro di sollievo e dirci che tutto sommato non è andata malissimo.

Abbiamo ritrovato piccoli spazi di autonomia familiare, ritmi di sonno veglia maggiormente riqualificanti, ordine nella quotidianità e magari anche un po' di leggerezza dovuta al superamento di un lungo, forse troppo, periodo di sospensione. Le bolle di sapone sono sempre belle da vedere ma rimanerci imprigionati non è di certo un’esperienza che ci piacerebbe ripetere.

E così sia benedetto il lunedì, con la grazia degli inizi, il desiderio del ritrovarsi e la sconfitta del malumore ma anche il martedì e il mercoledì che hanno lo scopo di rendere vero e concreto ciò che nel giorno iniziale abbiamo appena assaporato; l’alba è spettacolare ma è il giorno che ci dona la possibilità di poter incidere maggiormente nella nostra vita e in quella degli altri.

È nell'impastarsi nel trascorrere del tempo, minuto dopo minuto che possiamo esperire la più grande delle bellezze dell’umanità: la forza creatrice donata dal Creatore alle sue creature. Il paradosso di essere creature ma al contempo generatrici impone un dovere incessante di trasformazione che ci riporta alla nostalgia, al desiderio di ciò che, già e non ancora, siamo!

In questo continuo in divenire noi abbiamo l’occasione di tracciare un sentiero che ha come motore la lentezza perché la direzione è più importante della velocità; sentiero che come tutte le strade ha una sorgente, uno scorrere e un congiungere.

Il nuovo periodo che stiamo vivendo, dovuto alla ripresa della scuola, porta in cuore il grande sogno di congiungere, di mettere in relazione, di avvicinare e giustificare ciò che di straordinario abbiamo vissuto per trovare nella novità la nostra normalità; una normalità dal sapore nuovo ma dagli ingredienti conosciuti che abilmente rimescolati possono ridare conforto e il ricordo di un profumo antico.

Famiglie ed insegnanti, personale della scuola e dirigenti, ma anche sindaci e amministratori, nonni e vicini di casa, bambini e ragazzi, Chiesa e sanità, forze dell’ordine ed educatori rimangono gli ingredienti indispensabili dal sapore unico e dal legame indissolubile: la propria umanità.

Ecco perché credo sia importante aver iniziato magari nell'imperfezione, nell'indecisione, nella fatica, nella titubanza, perché solo vedendo che ce la possiamo fare, assieme, ci indicheremo, l’un per l’altro, la direzione giusta che ci rende comunità. 

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