Attenzione, concentrazione..

Attenzione, concentrazione..

Quando ero un giovane animatore, qualche decina di anni fa, era uno dei bans (o bens) più appassionati e che raccoglievano velocemente più ragazzi; forse qualcuno di voi se lo ricorda ci si colpiva le gambe con entrambe le mani, si faceva un sol colpo di mani e poi con le mani strette a pugno e i pollici in fuori si alzano appena sopra le spalle scandendo ad alta voce la parola Attenzione; si rifaceva tutto da capo cambiando la parola finale in Concentrazione e poi Ritmo ed infine Velocità. Da qui partiva il gioco di presentazione a tutti i partecipanti con il proprio nome e a turno toccava essere chiamati sempre continuando a seguire il ritmo giusto.

Mi è tornato in mente in questi giorni perché una delle fatiche che maggiormente incontrano gli insegnanti ma anche noi genitori nel fare i compiti con i nostri ragazzi, è lo sforzo di rimanere attenti e concentrati nell’esecuzione del proprio compito.

Più di qualcuno in questo momento potrebbe tranquillamente dirmi che ho scoperto l'acqua calda e che la fatica di fare i compiti è un problema da sempre rilevato soprattutto in quei ragazzi che di indole sono un po' pigri e svogliati. Certamente mal comune non è mezzo gaudio in questo frangente, ma è altrettanto certo, che il tempo di inattività scolastica così lungo che i nostri ragazzi hanno vissuto nel quadrimestre precedente ha accentuato e non poco queste situazioni.

Esisterà un’attività piacevole magari ludica in cui possiamo aiutare i nostri bambini a impossessarsi di questo strumento così fondamentale per la nostra vita? Esiste la possibilità di aumentare, ampliare l'elasticità della memoria, dell'attenzione e della concentrazione? Il pensiero che oggi mi guida è di provare a rasserenare, non solo noi genitori o adulti della scuola rispetto a questo difficile compito, ma soprattutto dire che si, si può, si deve ricercare una metodologia che possa aiutare i nostri bambini, ma anche noi adulti, a rasserenarsi di fronte a compiti di concentrazione e ad affrontarli con maggiore capacità.

Parto dal ritmo che forse è uno strumento che usiamo poco perché poco usiamo il nostro corpo nella didattica; il ritmo semplice scandito da un battimano alternato a battere le mani sulle gambe, sulla sedia, a schioccare le dita, a schioccare la lingua con una sequenza stabile e contemporaneamente divertente aiuta i bambini ad una proceduralità che è alla base di qualsiasi attività mnemonica.

Sostituire poi i battiti con delle parole, dei verbi, dei numeri o addirittura con i vocaboli inglesi per fare imparare la grammatica, la matematica e le lingue faciliterà il loro apprendimento.

Un altro modo per sostenere la capacità attentiva potrebbe essere quello di giocare agli oggetti presenti in un determinato contesto, di spostarli, toglierli a loro insaputa, per attivare una maggiore capacità di visione e di ricordo nelle elastiche menti dei nostri ragazzi. Anche qui la sostituzione di oggetti in discipline aiuterà e non poco la capacità di rimanere concentrati e di imparare.

Tanti altri potrebbero essere gli esempi pratici per sostenere nuove forme di concentrazione, il punto di partenza non è quello di aiutare ad imparare una singola cosa ma è quella di continuare a far apprendere i nostri bambini attraverso uno sguardo diverso, attraverso un metodo diverso, che non ha come fine l'apprendimento tout court della disciplina ma che conserva il desiderio di imparare.

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