Alitalia, due commissari al comando

Alitalia, due commissari al comando

Il decreto del ministero affiderà a Gubitosi l’area business e a Laghi quella legale a partire dal 2 maggio. Calenda: “Ok Ue se prestito finalizzato a vendita”. Lufthansa e Fs lontane. Renzi: fare come con Meridiana

Aldo Fontanarosa

Roma. Un doppio pilota, un doppio commissario prenderà la cloche dell’Alitalia dal 2 maggio. L’ex direttore generale della Rai Luigi Gubitosi avrà in mano l’area business mentre l’attuale commissario straordinario dell’Ilva, Enrico Laghi, quella legale. Fonti governative dicono che Gubitosi stesso ha sollecitato il tandem per affidare le sorti di Alitalia a due esperti che - a suo parere - si completano.

I tempi sono serrati. Il 2 maggio si chiuderà l’assemblea dei soci della compagnia che formalizzerà la richiesta di amministrazione straordinaria. A quel punto, il ministero dello Sviluppo Economico accetterà subito la richiesta per garantire la continuità della gestione aziendale. Il decreto ministeriale di accettazione nominerà anche i commissari Gubitosi e Laghi, che riceveranno così i pieni poteri dal presidente e dall’amministratore delegato di Alitalia. Il decreto preciserà anche la durata del mandato - 6 mesi - e la missione dei commissari. Alla Camera, il ministro Padoan la anticipa. Il compito di Gubitosi e Laghi sarà gestire - in modo conservativo - «l’insolvenza». Dovranno proteggere, in altre parole, il valore della compagnia per convincere gli attuali investitori a restare; per attirarne di nuovi, se necessario.

Ospite di Otto e mezzo su La7, il ministro Calenda (Sviluppo Economico) conferma che l’amministrazione straordinaria - peraltro obbligatoria - rappresenta la condizione ideale per procurare un compratore ad Alitalia. In questo scenario, un investitore è incoraggiato a farsi avanti perché potrà scegliere, selezionare i beni della compagnia che gli interessano. Certo, bisognerà evitare intanto la catastrofe del fallimento mettendo sul tavolo fino a 500 milioni come prestito ponte. Se lo Stato mobiliterà questi aiuti a condizioni di mercato, e con l’obiettivo di una vendita dalla compagnia, l’Ue non avrà motivo di fermarli.

L’ex premier Matteo Renzi - da un altro salotto tv, stavolta quello di Vespa - chiarisce che lo schema di gioco è lo stesso messo in campo per Meridiana. «Anche quella operazione sembrava impossibile. Non è stata facile. I lavoratori hanno perso qualcosa. Però Qatar Airways ha risolto la questione ed ora Merdiana ha una prospettiva di sviluppo. Alitalia è diversa - ammette Renzi - anche perché il management ha fatto errori clamorosi. Ma il punto è che, prendendosi un po’ di tempo, le condizioni per una soluzione ci sono tutte». Soluzione che però non parlerà tedesco. Da Berlino, Ulrik Svensson, direttore finanziario di Lufthansa, giura che Alitalia interessa praticamente zero. Il ministro Delrio (Trasporti) - intervistato da SkyTg24 - esclude anche la pista delle nostre Ferrovie: «Quello degli aerei è un mercato altamente competitivo. Per questo non bisogna trascinarci dentro aziende pubbliche che non hanno lo stesso core business», e perimetro d’azione, «Ferrovie investe 6 miliardi nel nostro Paese e non dobbiamo distoglierla trascinandola in un settore che non è il suo».

Il ministro dei Trasporti spera che gli attuali soci della compagnia possano restare dentro. A partire da Etihad che però è sotto choc dopo il no dei lavoratori di Alitalia al primo piano di salvataggio.


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