ALLA RICERCA DEL NOSTRO LUOGO SICURO
I giorni di isolamento stanno aumentando e in questo tempo trascorso abbiamo tutti attraversato delle fasi:
- Disorientamento: cosa faccio adesso? Tutto questo tempo libero!
- Panettieri in erba: abbiamo sfornato pagnotte, schiacciate e pizze come se non ci fosse un domani
- Aperitivi online: abbiamo svuotato le nostre cantine bevendoci l’impossibile difronte ad uno schermo, sotto connessioni scadenti, ubriachi solo guardandoci sparire e riapparire “Ti vedo…non ti vedo più…ora non ti sento…”
- Pulizie di primavera: anche il “cassetto cianfrusaglie” ha avuto per la prima volta in anni la sua meritata attenzione!
Ed ora???? Ora è il momento dove la paura di uno stop prolungato e forzato fa capolino, dove pensieri riguardanti la nostra attività lavorativa che non riprende non ci lasciano dormire la notte, dove gli abbracci ci mancano più che mai.
Deprimersi a questo punto è un attimo. Quindi cosa fare?
Questo è il momento in cui, oltre che ha rispondere ai nostri bisogni primari e di sicurezza, dobbiamo recuperare altro.
Abbiamo tutti un luogo mentale dove tornare a quando eravamo liberi, felici, spensierati…se ci state pensando probabilmente vi rivedrete piccoli, senza denti, con le ginocchia sbucciate. Ecco è proprio lì che dobbiamo tornare una volta al giorno: nel nostro angolo di gioco, di libertà, perché adesso più che mai abbiamo bisogno di decomprimerci per far fronte al futuro.
E il tuo luogo sicuro quale è?
Se ti va commenta il post con un'immagine o una parola. Diventerà ricchezza protettiva per tutti!
Coltivatore diretto di campi di menti
4 anniIl mio luogo sicuro è il divano di casa dei miei, dove da studente mi concedevo sacrosante pennicchelle dopo pranzo durante i weekend. La TV tenuta a una tacca di volume, il lontano suono dei familiari affaccendati in altre stanze, il sole che filtrava dalle finestre, una copertina d’inverno e una maglietta d’estate a favorire la digestione. È lì che mi piace tornare quando ne ho bisogno, al mio angolo di sana pigrizia prima di rimettersi a studiare. Che mi ricorda che c’è un tempo per l’efficienza e un tempo per la calma, il recupero delle energie, l’accudimento di sé.