L’ELABORAZIONE DEL LUTTO AI TEMPI DEL COVID

L’ELABORAZIONE DEL LUTTO AI TEMPI DEL COVID

Purtroppo in questi giorni molte persone stanno vivendo la tragica perdita di qualcuno caro a causa o in concomitanza del Covid.

Date le restrizioni necessarie non è possibile assistere i malati nel loro percorso né celebrare alcuna funzione di commiato. Questo rende tutto molto più difficile e può portare a quello che noi professionisti definiamo “lutto complicato”.

Le “cerimonie” da sempre aiutano l’essere umano a tracciare il passaggio da una condizione all’altra, quindi è necessario in questo momento creare un rito sostitutivo per salutare la persona che abbiamo perso. Non aspettare che l’emergenza sia finita, è importante occuparsi di questo momento per poter avviare l’elaborazione del lutto.

L’IMPORTANZA DEI RITUALI

I rituali caratterizzano da sempre nella storia dell’uomo un efficace strumento di contenimento del dolore e dell'angoscia di morte. Sin dall'inizio della civiltà la morte di una persona non riguarda unicamente l'individuo che muore, ma entrano in gioco altri fattori, tanto che la morte è considerata un "fatto sociale, rompe l'equilibrio dinamico della vita collettiva. 

Per questo le strutture sociali hanno reagito alla morte attraverso una serie di rituali che inducono gli individui, attraverso comportamenti strutturati e codificati, a vivere la morte secondo i paradigmi offerti dalla società. 

Ecco allora che entrano in funzione i riti delle esequie, i necrologi, l'ultimo saluto al cadavere, le veglie funebri, le messe di anniversario, il cordoglio e le espressioni di condoglianze da parte di amici e conoscenti. 

Proprio per questo è necessario in questo momento storico inventare nuovi modi, condivisi, di celebrare i nostri morti, per esempio con una cerimonia commemorativa a distanza.

Negli Stati Uniti la tecnologia è già venuta in aiuto con i funerali in streaming.Anche in Italia società di onoranze funebri stanno proponendo soluzioni alternative con video-chiamate o altre soluzioni tecnologiche.

Lo so che sembra freddo ed impersonale ma è possibile creare un rito a distanza per sentirsi meno soli, creare un passaggio che poi ci aiuti ad iniziare una sana elaborazione del lutto.

 Alcuni semplici e possibili passi da fare:

1.    Identifica una piattaforma di incontro e un orario prestabilito

2.    Crea un momento in cui alcune persone possono condividere parole di omaggio al defunto e/o di vicinanza alla famiglia

3.    Dai spazio ad un momento in cui si condividano ricordi gioiosi della persona defunta. Piangere e ridere insieme è un momento molto aggregante.

L’emergenza ci richiede la flessibilità di modificare “abitudini” senza tralasciare però i nostri bisogni.

ADESSO PUOI INIZIARE LA TUA ELABORAZIONE DEL LUTTO

1.    Stai con quello che senti: non fuggire dalle tue emozioni, dedicagli un tempo giornaliero in cui immergerti in esse e poi torna a respirare un po' non facendoti solo. Non giudicarti per quello che senti. 

2.    Esprimi ciò che provi, trova il modo a te più congeniale, solo tu sai cosa può servirti. Scrivi, parlane, fai un album fotografico. 

3.    Continua la relazione con la persona cara in modo diverso, concediti il ricordo dei bei momenti vissuti insieme. In questo momento c’è la difficoltà di non avere un luogo fisico dove portare fiori per esempio, crea un posto altro dove fare tutto ciò: puoi creare una talea dando così corso ad una nuova vita.

4.    Cerca di riprendere la routine: anche questo in un momento di quarantena è veramente difficile. Siamo stati costretti a rivedere le nostre abitudini in tempi velocissimi. Occorre trovare delle piccole attività che ci portino comunque serenità, che ci diano il senso che ci stiamo prendendo cura di noi.

5.    Prenditi cura della tua salute fisica: non lasciarti andare, mangia, dormi, curati. Corpo e mente sono connessi.

6.    Chiedi aiuto: non fare il Supereroe. Il lutto è uno scoglio e in questo momento storico lo è ancora di più. Non farti solo. Rivolgiti alla tua rete e se serve ad uno Psicoterapeuta.


Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di Erika Cardeti

Altre pagine consultate