Ancora un convegno sull’alcol nei locali? A novembre, poi? Per farci che?
L’idea di un convegno che affronti il tema degli abusi nei locali da un punto di vista pragmatico, la “coltivo” già da tempo, ma ho cominciato a immaginarlo seriamente durante l’estate, mentre le cronache si riempivano di malori, giovani morti, accuse, falsi buonismi ed estremismi repressivi .
Parve a tutti urgente affrontare il problema, ma al di là delle dichiarazioni d’impegno, delle auto proclamazioni a difensori della moralità - di volta in volta diversi, di volta in volta meno credibili - degli pseudo disegni di legge di cui nessuno si è mai interessato e delle reciproche accuse con piagnistei di contorno, non ne è venuto fuori nulla.
Ho preferito aspettare e credo di avere ragione. Perché non mi interessa la visibilità del, e nel, problema, ma cercare delle soluzioni reali coinvolgendo chi, ogni giorno, nel bene e nel male, lo deve affrontare.
Ora, infatti, a parte qualche piccolo episodio delle cronache locali, nessuno se ne interessa più: l’estate è passata, l’urgenza anche e la smania di visibilità dei vari personaggi ha trovato altri argomenti.
L’anno prossimo, tornerà l’estate con le sue notti calde e coinvolgenti e con lei nuovi incidenti, nuove vittime e il palcoscenico verrà riaperto.
Non mi sta bene.
Vorrei dunque che il problema si affronti seriamente e pragmaticamente, vorrei che gli imprenditori dell’intrattenimento si mettano in gioco e prendano coscienza del loro ruolo che è pubblico e di servizio al pubblico.
Che abbiano una maggiore stima di se stessi e della propria professionalità perché quest’industria, importantissima, occupandosi di divertimento è il fronte dove si può combatterne la degenerazione.
L’obiettivo è lavorare con gli imprenditori dell’intrattenimento e non contro di loro, accogliere i loro suggerimenti e le loro esperienze per cercare soluzioni fattive e strategie applicabili nel lavoro quotidiano, al di là della retorica.
Perché il divertimento può essere una forma di educazione.
Per questo un Convegno, per questo il 18 novembre. A Roma.
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