Arrivano le tasse! E le tasse delle tasse!

Arrivano le tasse! E le tasse delle tasse!

Circa due anni fa, io e mio fratello decidemmo di guardare in faccia la crisi e riprendere in mano il nostro destino in maniera leale, onesta e innovativa, consapevoli del fatto che sarebbe stato difficilissimo. Cosi è nata VLK Studio, un'agenzia di marketing brulicante di competenze e ricca di creatività. 

Oltre alla costante innovazione, uno dei presupposti fissi perché il nostro progetto potesse esistere era quello di non fare nemmeno un centesimo di nero, rinunciando quindi a qualsiasi forma di evasione fiscale per poterci sentire fieri del nostro contributo alla società.

Quello che vedete qua sopra è un riassunto dell'F24 relativo all'anno 2017. I numeri sono chiari e non voglio perdere tempo a commentare le percentuali, vorrei però aggiungere che quel reddito è stato nel 2017 l'unica fonte di reddito di mio fratello, su carta unico titolare e lavoratore dell'azienda. Nonostante ciò, oltre al suo contributo a tempo pieno, per avviare l'azienda e per portarla avanti tutt'oggi è stato ed è necessario anche il mio apporto di circa 30 ore alla settimana a titolo gratuito, apporto senza il quale probabilmente la nostra azienda non potrebbe esistere... ma fortunatamente io vivo in Austria, e per poche ore di lavoro il fine settimana guadagno un'ottimo stipendio, più tredicesima e quattordicesima.

Ora siamo alla chiusura del primo semestre del 2018 e VLK Studio ha quasi raggiunto un aumento delle vendite di circa +100% rispetto al fatturato di tutto il 2017. La mia deduzione è che la nostra azienda non solo funziona ma sta anche ottenendo ottimi risultati, e nonostante ciò, io devo ancora lavorare a titolo gratuito per consentirgli di stare in piedi.

Perchè questo? Il sistema di credito delle micro, piccole e medie imprese nel nostro settore (IT e tecnologia) si basa su crediti che nella maggior parte dei casi vanno dai 45 ai 60 giorni, senza contare i ritardi che sono una "pratica" abbastanza frequente. Inevitabilmente ciò comporta una carenza di liquidità nel breve termine, aggravata maggiormente dalla scadenza trimestrale dei versamenti IVA (se il 30/06 emetto una fattura da 1000 + 220€ di IVA, dal 1/07 avrò quindi un debito di 220€ di IVA senza alcuna copertura liquida, importo che se tutto va bene incasserò solo due mesi dopo). In altre parole si tratta quindi di due mesi di anticipo sull'IVA a debito.

Purtroppo però, l'IVA non è l'unico anticipo che noi imprenditori ci troviamo a pagare. Infatti l'anticipo più consistente e aggiungerei anche opprimente, è l'acconto sui contributi e sulle imposte che ogni anno arriva a luglio, e che puntualmente siamo costretti a rateizzare per carenza di liquidità, essendo questo circa il 40-50% dei contributi e delle imposte dovuti per l'esercizio precedente (se quest'anno pago 1000€ di contributi e tasse, dovrò aggiungere anche un'acconto di circa 500€ per i contributi e le tasse dell'anno seguente).

Questo meccanismo presuppone che un'azienda abbia delle riserve consistenti per far fronte ad acconti e anticipi sostanziosi, presupposto totalmente falso per la maggior parte delle micro-piccole imprese che vivono invece solo ed esclusivamente di attivo circolante. Il problema principale in tutto questo è che tali "costi" hanno un peso e un'incidenza maggiore quando si verificano nel periodo di avviamento e forte crescita di un'azienda, visto che ne limitano le capacità di investimento (specialmente in risorse umane, con conseguenze negative anche sui tassi d'occupazione).

Una politica saggia sarebbe quella di innaffiare un seme, proteggerne il germoglio, poi nutrirne la pianta per farla diventare un albero e raccoglierne i frutti.

In Olanda durante i primi tre anni le micro imprese non pagano tasse fino a 30.000€ di profitto, guadagnando così margine per l'investimento in attrezzature e l'ampliamento delle risorse umane, questo è un po' ciò di cui sto parlando!

Una politica becera e idiota invece è quella di mangiarsi il seme!

E forse infondo infondo qualcuno aveva poi ragione a dirci che eravamo dei pazzi a voler dichiarare tutte le nostre entrate...

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