Baskerville n.1

Baskerville n.1

Perché Baskerville? Non sfuggirà ai più il richiamo a Umberto Eco e a Il Nome della Rosa. Dalla sua pubblicazione in poi, quel libro l’ho letto innumerevoli volte: più che altro l’ho abitato. Nel senso che per anni ho aperto a caso il libro e sono andato avanti a leggerlo, ripercorrendo i passaggi, le citazioni, i dialoghi. L’ultima volta che l’ho letto dall’inizio alla fine è stato durante la mia quarantena, a novembre 2021.

Il Nome della Rosa è stata una scuola parallela al liceo prima, all’università poi, in cui ho avuto l’occasione di formare il mio spirito critico, la passione per la conoscenza, l’utilizzo del dubbio, la cultura del metodo. Siamo tutti Adso da Melk di fronte ai Guglielmo da Baskerville che ci fanno uscire dalla nostra comfort zone (allora non si diceva così: né nel Medioevo, né negli anni 80) per illuminare strade nuove, attraverso segni e canali del tutto inattesi, come i riferimenti a Conan Doyle fanno capire.

Eco avrebbe potuto essere davvero mio professore (gliel’ho scritto in una lettera tanti anni fa, di quelle che si spedivano), se non l’avessero impedito giochi di potere più grandi di me e di lui.

Per tutto ciò Baskerville è un richiamo al luogo di provenienza della conoscenza. E alla sua direzione: di cui comprendere estensione, durata, lunghezza, profondità, in una visione non bidimensionale ma caleidoscopica.

E quindi qui racconterò qui le cose che imparo, leggendo, parlando, ascoltando e scrivendo. Per esempio:


Da inizio pandemia – e ancor di più all’arrivo dei vaccini - ho iniziato a riflettere sull’educazione sanitaria e su come elevarla individualmente, oltre che collettivamente. Vista sotto questo punto di vista, la vicenda globale cui stiamo assistendo assume una connotazione abbastanza particolare. La domanda è: come conciliare la libertà da proteggere e coltivare con il bene individuale e collettivo? Cosa fare se i due fattori vanno in contrasto tra loro? Libertà, in sostanza, è il diritto di fare la scelta nociva per la salute propria e degli altri? E per questa va corretta, arginata, indirizzata? Arrivo a queste domande dagli studi di finanza comportamentale che con il Nudge di Sunstein e Thaler (Nobel per l’Economia) hanno coniato il termine di paternalismo libertario ossia un orizzonte decisionale in cui si è allo stesso tempo liberi di scegliere e indotti a scegliere la cosa più giusta (assumendo quale essa sia, il che non è indifferente, ma che va comunque indicata, sempre).  Un’utopia? Forse. Nelle esercitazioni accademiche dei due studiosi statunitensi così come di altri studiosi con cui ho parlato di recente, è possibile identificare modelli che rispettino in modo adeguato sia la correttezza delle scelte sia la giustezza della decisione. Il meccanismo del silenzio/assenso è a modo suo efficiente. Ma non sempre: la pratica ci ha messo davanti molte circostanze in cui la preferenza dei singoli è andata verso le opzioni più costose e meno corrette. L’esempio principe è il Tfr che la stragrande maggioranza degli italiani nel 2007 ha indirizzato verso l’opzione meno remunerativa, in ragione di una serie di motivazioni – l’abitudine innanzitutto e la diffidenza nei confronti delle novità. Ho domande più che risposte ma anche la convinzione che continuando a domandare, si possa imparare qualcosa: per questo inizierò a breve un ciclo di videoforum dedicati all’economia delle scelte, per approfondire i meccanismi decisionali degli individui iscritti nei contesti delineati dal caso così come dalla mano pubblica. Mi affiancheranno alcuni esperti che ci aiuteranno – domanda dopo domanda – a trovare delle risposte.

Nel frattempo, per capire come sta andando la pandemia e cerchi qualcuno che di autorevole per unire i puntini di ciò che sta accadendo, ti suggerisco M.T. Island per 24+, la sezione premium del Sole 24 Ore.

Confesso che il realizzare i podcast per me è come nuotare per un australiano. Qui di seguito una rassegna di quelli che ho realizzato di recente.

Anche io mi sono esercitato a disegnare il profilo del 2022. E per farlo mi sono fatto aiutare chiedendo ai miei colleghi del Sole 24 Ore che notizia amerebbero raccontare ai nostri lettori nel corso del 2022 

Analoga domanda l’ho rivolta agli ascoltatori e ad alcuni esperti con cui mi confronto ogni tanto sui vari temi di riferimento 

Qui invece ho riassunto le sfide 2022 per i risparmiatori italiani

Qui invece parlo del tema energia, tra bollette in impennata e lotta per mantenerli sotto controllo

L'immagine della copertina di questo n.1 di Baskerville l'ho trovata nel libro di Lorella Carimali "L'equazione della libertà", che spiega come la matematica ci possa liberare dai nostri errori di valutazione, da un istinto fallace, e portarci verso una comprensione più completa della realtà. E quindi liberarci dagli errori, dall'ignoranza, da una visione parziale e fallace della realtà. Carimali cita questo disegno citando il libro di un'insegnante elementare, Jennifer Schaefer "The step of Struggle", che si occupa di analizzare il processo formativo dei bambini, anche se è applicabile anche agli adulti. Ed è un tema che chiunque pretende di comunicare con qualcuno deve tenere presente (ci voglio tornare).


Due cose su di me:

Spotify ci teneva a farmi sapere che la canzone che ho ascoltato più di tutte è del 1973 (tanto per dire quanto sono legato alle cose cui tengo, anche se sono diciamo così un po’ datate…)

Perché concludo i miei podcast dicendo “Mata ne”? In giapponese significa "A presto!" ed è un augurio poco formale e molto sentito, anzi: una promessa, di quelle che impegnano. Non ho scelto il giapponese a caso. Curiosamente, tante cose della mia vita hanno a che fare con il Giappone: dal mio primo articolo pubblicato agli occhi dei miei figli, dagli anni di pratica di Aikido alla passione per il cibo. So che un giorno andrò in Giappone: e che la cosa difficile sarà tornare indietro. Quindi Mata ne!

Marco lo Conte


P.s. Se vuoi, scrivimi qui nella casella di Linkedin per suggerirmi un tema che secondo te dovrei raccontare.




Aldo Seppilli

Tutela Ambientale

2 anni

Bellissima iniziativa ....it sounds like a winner!!

Hilda Ferry

English Language Trainer / Full immersion short and long English courses in the hills of Liguria and online courses at English4you

2 anni

I really enjoyed this very well written article. This is not really my stamping ground here but I can pick up a sociological thread running through this piece which connects to me! These podcasts sound very worthwhile and I would be particularly drawn to the one which looks at the mechanisms that drive decisions in this country and the 'economy of choices' as you call it. ''L'abitudine.....e la diffidenza nei confronti delle novita''.....is a very powerful starting point and one that has always fascinated me as an outsider observing and living in Italy for many years. I wrote a short piece in my very neglected blog entitled "Is this Italy?" a couple of years ago which looks at how the force of habit can really condition an entire nation. I'm sure I could be accused of over simplifying my evaluations but sometimes that is the benefit of being an outsider! Thank you Marco!

Guido Mornatta 🍀

Consulente Patrimoniale 🌱 Sostenibile - certificato Efpa EFA+ESG

2 anni

Troppo sensibile a troppe tue motivazioni per non seguirti anche su Baskerville. Genesis first

Silvia Porcarelli

Consulente finanziario personale e patrimoniale, Consulente per il benessere finanziario presso Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking.

2 anni

Buona sera Marco, grazie grazie! 💪🙂

Aldo Galbusera

retired and singing...

2 anni

Ciao Marco e grazie Baskerville!!! Mi piace molto il concetto di "economia delle scelte" . Siamo spesso chiamati ad esprimere scelte che avranno un impatto sulla nostra vita e spesso (perlomeno a me capita) mancano le informazioni che ci possano guidare verso una scelta veramente consapevole. Attendo con curiosità i tuoi prossimi videoforum. Sono un tuo フォロワー (potenza di google translator)

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